I ribelli filorussi promettono l’avvio del ritiro dell’artiglieria dal fronte dell’Est ucraino da domani 24 febbraio, mentre Kiev avverte: il ritiro delle armi pesanti solo “una volta applicato totalmente il cessate-il-fuoco”. Le due posizioni, riportate dall’agenzia Interfax Ukraine, confermano non solo la distanza tra le parti in conflitto, ma anche quanto sia improbabile che in settimana si proceda al totale allontamento dell’artiglieria dalla linea del fronte nel Donbas, come previsto dai nuovi accordi di Minsk, che danno 14 giorni di tempo dall’entrata in vigore del cessate-il-fuoco per il completo ritiro dell’artiglieria.
“La nostra artiglieria sarà ritirata completamente dalla linea di contatto fissata al 19 settembre, in base agli accordi di Minsk”, ha dichiarato ieri in tarda serata Eduard Basurin, numero due dell’autoproclamata repubblica di Donetsk.
Un annuncio che scaturirebbe da un piano concordato dalle due compagini ribelli, quella di Donetsk e dall’altra entità non riconosciuta dalla comunità internazionale, la repubblica di Lugansk. I separatisti fanno comunque sapere di avere già proceduto in alcuni punti al ritiro delle armi pesanti.
Le forze ucraine ritireranno la propria artiglieria dalla linea di contatto nell’Est dell’Ucraina solo quando il cessate-il-fuoco sarà totalmente applicato, ha da parte sua dichiarato oggi un portavoce militare ucraino.

























