I ricercatori e tecnici dell’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, giunti al 40esimo giorno di occupazione, hanno deciso di tornare sul tetto come nel 2009 a Casalotti; stavolta si tratta del tetto della sede dei laboratori di Castel Romano, dove stamattina sono saliti un gruppo di lavoratori, tra i quali c’è chi minaccia gesti estremi perché al suo ultimo giorno di lavoro.
Proprio nei laboratori opera una gran parte dei 93 precari che saranno licenziati, e oggi tocca ai primi 35 dei 93 totali. Sul tetto, insieme ai precari, ci sono anche i lavoratori di ruolo e insieme denunciano che i laboratori rimarranno senza personale altamente specializzato in analisi su matrici ambientali se il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti non interverrà con provvedimenti economici urgenti per consentire il pareggio di bilancio già dall’anno in corso e per gli anni a venire. Mancano infatti al contributo ordinario dell’Ente, a causa dei tagli alla spesa pubblica, 13 milioni di euro l’anno.
I laboratori dell’Ispra sono dislocati su tutto il territorio nazionale e precisamente a Roma, Milazzo, Ozzano, Chioggia e Livorno. Tra di essi vi sono diversi punti di eccellenza, come il laboratorio Polveri Sottili di Roma, primo in Europa sulle misure di particolato nell’aria pm 10 e pm 2,5 e il Centro di produzione di materiale di riferimento.
Nel pomeriggio, presso il ministero del lavoro, si terrà il tentativo di conciliazione tra Ispra, ministero dell’Ambiente e Usb Pi Ricerca, che ha aperto la procedura per lo sciopero. “Siamo pronti allo sciopero ad oltranza, anche perché cresce nell’Ente la consapevolezza del momento di rabbia per i licenziamenti. Al tentativo di conciliazione andiamo per obbligo di legge e non ci aspettiamo che Ispra receda dall’atteggiamento di chiusura sinora applicato”, dichiara il delegato sindacale Nicola Lugeri, che conclude: “Vedremo se invece saprà, insieme al Ministero dell’Ambiente, trovare gli strumenti e le iniziative che l’ assemblea degli occupanti ritenga indicative di un cambiamento”.




























