A sorpresa, entro la mezzanotte, sono arrivate tre proposte per gli impianti chimici della Vinyls. Fra queste, oltre ai croati della Dioki e alla Igs di Varese, vi è anche quella di Gita, il fondo svizzero che per cinque mesi sembrava in procinto di acquistare ma non ha mai eseguito la ricapitalizzazione da 100 milioni di euro, né ha mai versato gli stipendi arretrati agli operai. Un Comitato di sorveglianza, nominato dal Ministero dello Sviluppo Economico, scioglierà entro i prossimi tre o quattro giorni la riserva sulle tre proposte.
Le buste sono state aperte questa mattina, ma sulla vicenda vige il massimo riserbo. Perciò non si conoscono per ora particolari, soprattutto per quanto riguarda Gita per la quale erano state espresse perplessità nell’ultimo vertice a Roma. Delle altre offerte si sa che la Igs è pronta a comprare solo l’impianto di Ravenna mentre i croati sarebbero interessati sia a Ravenna che a Porto Torres, lasciando così fuori dall’operazione lo stabilimento di porto Marghera. Quando sarà sciolto il riserbo del Ministero sarà possibile sapere con quali argomenti si sia ripresentato il fondo Gita e se Dioki e Igs abbiano apportato modifiche significative alle proposte originarie. (LF)
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