Michele De Rose, segretario nazionale della Filt-Cgil, presenta i contenuti dell’accordo che i sindacati dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto con Just Eat Takeway, e che riconosce la natura subordinata ai rider
De Rose, qual è la filosofia che anima il contratto?
I due principi cardine dell’accordo sono il riconoscimento del lavoro subordinato e l’applicazione del contratto nazionale della logistica e merci, che garantisce al lavoratore tutte le tutele di cui necessita, dalla tredicesima, della quattordicesima, Tfr, indennità di malattia e di infortunio, fino alle ferie e i permessi. Il rider potrà godere anche del diritto alla disconnessione e della tutela della privacy.
Avete dunque puntato a un cambio di paradigma anche di tipo culturale?
Esattamente, pur all’interno di un tipo di rapporto che ha come riferimento datoriale una piattaforma. Puntiamo su un’occupazione stabile e di qualità, che metta da parte il cottimo e il lavoro a chiamata.
Venendo ai contenuti dell’accordo, come è stato organizzato l’orario di lavoro?
Su questo fronte, il contratto prevede la possibilità di tre slot, per il part time, che sono di 10, 20 e 30 ore settimanali. Il full time, invece, è di 39 ore settimanali, secondo quanto stabilisce il contratto collettivo della logistica.
Il contratto contempla anche un sistema di pause molto articolato.
Dopo ogni 6 ore di lavoro, è prevista una pausa di 30 minuti non retribuita, più alcune piccole pause, ricomprese nell’orario di lavoro, per necessità personali. Ovviamente questi intervalli non sono quantificati e non devono essere comunicati all’azienda, ma è chiaro ci dev’essere una convergenza tra le pausa e i ritmi di lavoro.
Nel contratto si specifica come il lavoro del rider si svolge prevalentemente nel week end. Ora il turno di riposo deve essere nel rispetto della “pianificazione aziendale” e “non sempre di domenica”. Questo vuol dire che i rider non potranno stare fermi nel fine settimana?
Ovviamente il contratto non esclude la possibilità che il turno di riposo per i rider possa cadere anche nel week end, ma dobbiamo essere aderenti alla realtà, e capire che il fine settimana è il momento di massimo lavoro. Naturalmente se il singolo rider ha delle esigenze e le comunica all’azienda, allora sarà compito della piattaforma organizzare i turni in modo diverso.
Quanto guadagneranno i rider con questo contratto?
Guardi si tratta di un contratto che è parametrato sull’orario. All’incirca un rider, con un part time di 20 ore settimanali, potrà avere una retribuzione di 800 euro mensili lordi, a cui si aggiungono circa 50 euro, che comprendono le maggiorazioni per il notturno e i festivi, e le indennità per l’uso di biciclette o scooter privati. Inoltre la giornata lavorativa non potrà essere inferiore a due ore, che l’azienda dovrà retribuire anche in assenza di consegne.
Nel contratto si parla di massimo 4 consegne all’ora. Questo vuol dire che non se ne possono fare di più? E perché quattro?
Naturalmente si possono fare più, anche se queste non vengono calcolate nel premio. Questa sorta di limite, se così lo si può definire, è per garantire al meglio la salute e la sicurezza dei lavoratori. In altre parole, le quattro consegne all’ora rappresentano il punto di equilibrio per evitare che il rider metta a rischio la propria incolumità nel tentativo di soddisfare più ordini.
Nel contratto si parla di esclusiva. Eppure, solitamente, il rider presta il proprio lavoro a più piattaforme.
L’esclusiva è un elemento che è presente in molti contratti. I rider che hanno un contratto part time potranno comunque prestare la propria opera per altre piattaforme, informando prima Just Eat.
I rider possono rifiutarsi di firmare il contratto e continuare a essere autonomi?
Nel documento è espresso un diritto di precedenza, per la firma del contratto, a quei rider che con Just Eat Takeaway hanno avuto un rapporto di lavoro, autonomo, parasubordinato e occasionale, dal 1° agosto del 2019 al 31 marzo di quest’anno. Se poi il rider liberamente rifiuta di firmare il contratto non potrà svolgere la propria professione, da autonomo, con questa piattaforma.
Il sindacato presenterà l’intesa ai lavoratori. Ma come pensate di raggiungere i rider?
Nelle città più grandi ci sono come degli hub aziendali di Just Eat, nei quali i lavoratori prendono bicilette e motorini, che useremo per fare assemblee fisiche, nel pieno rispetto della normativa anti-covid. Altrimenti ci rivolgeremo ai rider con assemblee in remoto e informazioni tramite le bacheche virtuali.
Avete avuto delle interlocuzioni con Assodelivery?
No, ma l’intento di Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uil Trasporti è quello di estendere questo contratto alle aziende di tutto il food delivery, in coerenza con le norme in materia e con l’intervento della Procura di Milano e le pensatissime sanzioni comminate dall’ispettorato del lavoro meneghino.
Tommaso Nutarelli



























