“A ben vedere – prosegue il sindacalista – se moltiplichiamo 7,50 per 10 ore otteniamo 75 euro per 4 settimane pari a 300,00 euro lorde mensili. Sottraendo la contribuzione fiscale e previdenziale si arriva a meno di 200,00 euro al mese. Verrebbe da precisare: meglio il reddito di cittadinanza che una oggettiva precarizzazione del lavoro. Non sappiamo se Just Eat o altre piattaforme daranno seguito alle assunzioni dei propri rider con contratto subordinato, ma questo porterà ad un esercito di precari che saranno vincolati a lavorare per una sola piattaforma e a garantire prestazioni a orari fissi.”
“Evidentemente il lavoro autonomo e il contratto nazionale Rider sottoscritto tra AssoDelivery e UGL – conclude -Abbrescia garantisce non solo un compenso più alto, ma anche la libertà di scegliere quando lavorare, come pure la possibilità di effettuare prestazioni con più piattaforme. In tal senso, l’UGL inizierà una mobilitazione per difendere il lavoro autonomo e tutelare così l’interesse dei rider. #AutonomoSiautomaNo”.
E.G.