“E’ iniziata la discussione generale in Senato sul premierato e, in contemporanea, a Montecitorio si tiene il dibattito ‘La Costituzione di tutti. Dialogo sul premierato’, a cui partecipa la presidente del consiglio. Un titolo clamorosamente smentito dai fatti. Se la Costituzione è di tutti, non si può stravolgere a maggioranza. Tantomeno per mano del Governo con un disegno di legge di sua iniziativa”. Ad affermarlo il segretario confederale della Cgil, Christian Ferrari.
“Evidentemente – prosegue il dirigente sindacale – ci si è dimenticati di uno dei principali insegnamenti di Piero Calamandrei: quando si discute di Costituzione in Parlamento, i banchi del Governo dovrebbero restare vuoti”.
Per Ferrari “c`è una questione di merito grave. Siamo di fronte a un progetto che propone una concentrazione e una verticalizzazione del potere senza precedenti e senza paragoni nei Paesi democratici: con un capo del Governo che diventerebbe dominus incontrastato, fino al punto di avere potere di vita o di morte sul Parlamento; con il presidente della Repubblica privato dei suoi poteri fondamentali e del suo ruolo di garanzia; con gli altri organi costituzionali eleggibili dalla sola maggioranza. In questo modo salterebbe qualunque equilibrio e bilanciamento dei poteri, facendoci somigliare più a una democratura che a una democrazia”.