I capigruppo delle opposizioni in commissione Lavoro della Camera – Arturo Scotto (Pd), Valentina Barzotti (M5s), Franco Mari (Avs) e Antonio D’Alessio (Azione) – chiedono il ritiro dell’emendamento sul salario minimo presentato dal presidente della Commissione, Walter Rizzetto (FdI), “che trasforma la legge di iniziativa parlamentare delle opposizioni in una delega al governo. La maggioranza si confronti con noi sul merito delle proposte anziché mettere tutto nelle mani dell’esecutivo. Il nostro è un appello a liberare l’autonomia del Parlamento”.
Intanto scade oggi alle ore 18 il termine per depositare l’emendamento alla manovra di Pd, M5S, Azione, Avs, che chiedono un salario minimo “comunque” non “inferiore” a “9 euro lordi” e l’istituzione di un fondo da 100 milioni di euro “per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026” affinché i datori di lavoro possano adeguarsi al trattamento economico minimo orario. L’emendamento dovrebbe essere firmato dai capigruppo: Stefano Patuanelli, Francesco Boccia, Carlo Calenda, Giuseppe De Cristofaro.
Nella bozza è stata inserita, in sostanza, la proposta di legge dei gruppi di minoranza (esclusa Italia Viva) che è all’esame della commissione Lavoro della Camera (da cui viene cancellato solo l’articolo 7 che rimandava alla legge di bilancio per la copertura) arricchita di norme aggiuntive per l’istituzione di un fondo, denominato ‘Fondo per il salario minimo’, per “contenere i maggiori costi a carico dei datori di lavoro derivanti dagli incrementi retributivi corrisposti ai prestatori di lavoro al fine di adeguare il trattamento economico minimo orario all’importo di 9 euro, nello stato di previsione del ministero del lavoro e delle politiche sociali” con una “dotazione complessiva pari a 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026”.
Nel testo si rinvia poi a un decreto ministeriale per la definizione dell’erogazione, in modo progressivamente decrescente e proporzionale agli incrementi retributivi corrisposti ai prestatori di lavoro al fine di adeguare il trattamento economico minimo orario all’importo di 9 euro.
e.m.