“Il Piano Sud rappresenta una cornice politica forte e condivisibile nei titoli, che va però subito riempita di contenuti attraverso un cammino concertato”. Lo ha sottolineato stasera il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra al termine dell’incontro con il Ministro del Sud Giuseppe Provenzano.
“Abbiamo chiesto – prosegue Sbarra – l’apertura di una serie di tavoli tematici, con l’istituzione di una Cabina di Regia che accompagni e monitori l’effettiva implementazione delle misure. La sfida più importante riguarda il completo e buon utilizzo di ogni euro stanziato e il rispetto dei tempi di realizzazione. Le risorse sono importanti: vanno concentrate su progetti capaci di spezzare le diseconomie industriali, sociali e ambientali che frenano lo sviluppo delle aree a più alta vocazione di crescita. Tanto più in questo delicato momento nazionale, bisogna essere abbastanza determinati da unire sguardo lungo a immediata capacità operativa.”
“C’è una preoccupante contraddizione, – spiega il sindacalista – una sorta di disallineamento politico, tra le priorità indicate nel Piano e l’effettivo intervento del Governo in termini di politica di sviluppo ordinaria. In attesa del Piano non si possono tenere fermi 130 miliardi di euro già pronti per le infrastrutture, decine dei quali destinati al Sud. Bisogna sbloccare subito queste risorse per collegare il Mezzogiorno al Paese e l’Italia all’Europa. Lo stesso vale per la priorità dell’occupazione, soprattutto femminile e giovanile, e dell’innovazione: se si parla dell’urgenza di reindustrializzare il Sud non si può rimanere immobili di fronte al pasticcio dell’Ilva o alle tante crisi aziendali meridionali.”
“E poi, a maggior ragione oggi di fronte all’emergenza in corso, – conclude – non si deve aspettare un attimo in più per consolidare servizi e diritti di cittadinanza procedendo alle assunzioni e alle stabilizzazioni nel pubblico impiego, specialmente negli ospedali. Bisogna dare stabilità, velocità ed equità all’intervento meridionalista per non ripetere l’errore di chi, nel passato, ha costruito magniloquenti progetti che però hanno funzionato solo sulla carta. Costruire un percorso di cooperazione e progettazione concertata è il modo migliore per arrivare all’obiettivo e dare finalmente al Mezzogiorno e al Paese una prospettiva di unità e sviluppo.”
E.G.