Prima hanno smesso di parlarsi, poi hanno iniziato a criticarsi, pubblicamente, duramente, a distanza. Tra Maurizio Landini e Luigi Sbarra l’atmosfera è incandescente. La prova è (anche) nel lungo botta e risposta di queste ultime ore sulla questione dello sciopero generale, proclamato da Cgil e Uil e contestato come inutile e perfino dannoso dalla Cisl. Inizia Sbarra, con una intervista al Quotidiano QN, uscita martedì 26 novembre. Dice il leader Cisl: “Siamo stati sempre del tutto autonomi dai Governi. La nostra storia lo dimostra chiaramente. E da sempre guardiamo allo sciopero come allo strumento di extrema ratio, una scelta anche dolorosa, perché implica il fallimento del momento negoziale e sacrifici per i lavoratori”.
“Lo sciopero – prosegue Sbarra – rimane uno strumento sindacale, finalizzato a portare risultati tangibili per le persone e non ad esprimere opposizione a un governo o a un’area politica. In questo quadro, quando il dialogo si spezza siamo i primi a scendere in piazza: basta guardare alle mobilitazioni delle scorse settimane su Tpl, automotive e il suo indotto”. E in effetti è così: le categorie, in particolare i metalmeccanici, ma anche i trasporti nei giorni scorsi, fanno scioperi per lo più unitari. Quello che secondo Sbarra non va bene, invece, è “usare la mobilitazione generale in modo compulsivo”: questo, spiega, può portare danni, perché “oltre ad allontanare le persone dal sindacato, porta a toni sempre più alti e a un clima sempre più irrespirabile nei luoghi di lavoro e nelle comunità. Uno schema sbagliato, che crea disagio tra lavoratori e cittadini, infuoca inutilmente le relazioni industriali, allontana il mondo del lavoro dai luoghi di decisione”.
Pronta la replica di Maurizio Landini che, a margine di un altro convegno, non si fa pregare. A chi gli chiede ‘cosa risponde a Sbarra’, il segretario della Cgil risponde seccamente: “a Sbarra non rispondo io, risponderanno le lavoratrici e i lavoratori il 29 novembre, giorno dello sciopero generale di Cgil e Uil. Io non devo rispondere nulla al segretario della Cisl”. E ancora, prosegue Landini: “Lui (Sbarra, ndr) fa le sue scelte e sarebbe utile che, come noi lo rispettiamo, lui rispettasse anche le altre persone. Lo sciopero è un diritto, e se arrivi a una situazione di questo genere è perché non siamo ascoltati e perché non ci sono i rinnovi”.
Passano poche ore, e il giorno dopo tocca ancora a Sbarra ribattere. A margine del Consiglio generale della Cisl dell’Emilia Romagna, arriva la controreplica al collega della Cgil: “rassicuro Landini che migliaia di lavoratori e pensionati ci stanno rispondendo e chiamando in queste settimane per iscriversi alla Cisl. Anche quest’anno gli associati alla nostra organizzazione aumentano, con nostra grande soddisfazione , in tutte le categorie”. E ripete la critica allo sciopero di venerdì: “Lo sciopero è uno strumento serio. Ma va utilizzato per fini sindacali, non per indebolire governi o maggioranze sgradite”.
Insomma, allo sciopero mancano poche ore, e si vedrà come andrà: se le adesioni saranno alte, o meno. Se le manifestazioni, territoriali, saranno partecipate, e quanto. Intanto, il fronte col governo si è già infiammato a causa della precettazione imposta dal ministro Matteo Salvini al settore del trasporto pubblico, a cui Cgil e Uil hanno risposto annunciando ricorso; ma anche tra gli stessi sindacati il clima si direbbe pessimo, praticamente ai materassi, e non se ne vede la fine.
Nunzia Penelope