Per protestare contro la riforma della scuola varata dal governo, ora all’esame del Parlamento, inizia oggi, 9 aprile, lo sciopero delle attività non obbligatorie per docenti, personale educativo e Ata. A proclamarlo sono stati stati i principali sindacati di categoria (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil scuola, Snals e Gilda) ed è previsto fino al 18 aprile, giorno in cui si terrà a Roma la grande manifestazione organizzata dalle stesse sigle.
L’iniziativa, spiegano i sindacati, “è stata assunta a sostegno delle azioni di mobilitazione contro le scelte del governo”. Nella lettera di proclamazione, inviata al ministero e alla Presidenza del Consiglio e firmata dai segretari generali, si legge che “l’astensione dalle attività non obbligatorie riguarda tutto il personale docente ed Ata della Scuola”.
Per il personale ATA la mobilitazione consisterà dunque nell’astensione dalle attività aggiuntive oltre le 36 ore settimanali; nell’astensione da tutte le attività previste tra quelle rientranti nelle posizioni economiche (I e II) e negli incarichi specifici; nell’astensione dall’intensificazione della attività nell’orario di lavoro relativa alla sostituzione dei colleghi assenti; nell’astensione svolgimento incarico sostituzione Dsga.
Per quanto riguarda invece il personale docente ed educativo, è prevista l’astensione dalle attività aggiuntive di insegnamento oltre l’orario obbligatorio, retribuite con il MOF; l’astensione dalle ore aggiuntive per l’attuazione dei progetti e degli incarichi di coordinatore retribuiti con il MOF; l’astensione dalla sostituzione e collaborazione con il dirigente scolastico e di ogni altro incarico aggiuntivo; l’astensione dalle ore aggiuntive prestate per l’attuazione dei corsi di recupero; e, infine, l’astensione dalle attività complementari di educazione fisica e avviamento alla pratica sportiva.
