Filctem Cgil: sei idee per l’Italia, energia, acqua, made in Italy, green economy, farmaceutica e relazioni industriali. Sono questi i temi delle “sei idee per l’Italia” elaborate dalla Filctem Cgil in occasione del suo secondo congresso nazionale, che si tiene da oggi (martedì 8 aprile) a giovedì10 a Perugia. La prima proposta riguarda l’energia, con il passaggio dal vecchio modello (petrolio, gas, carbone) al nuovo, centrato su efficienza, risparmio energetico e fonti rinnovabili. Un passaggio che va sostenuto da alcune azioni: la salvaguardia del patrimonio del paese (come raffinerie, rigassificatori e centrali elettriche), l’abbassamento del prezzo e l’introduzione di un nuovo sistema tariffario, la valorizzazione degli investimenti per diminuire costi e dipendenza energetica dall’estero, il finanziamento della ricerca e della chimica di base e “verde”, l’aiuto alle imprese mediante sconti sull’Iva e sulle accise per l’energia elettrica. Poi l’acqua, in particolare il malfunzionamento delle reti di distribuzione che causa oltre il 30 per cento di dispersione.La Filctem Cgilpropone un piano nazionale di risanamento (pari a 65 miliardi in 30 anni), una moderna gestione industriale del servizio (distinguendo la programmazione dalla regolazione), l’aggregazione delle gestioni pubbliche in una dimensione regionale, rafforzando così il controllo pubblico sul ciclo integrale delle acque e superando la frammentazione delle competenze. Per quanto concerne il made in Italy, la ricetta del sindacato prevede il contrasto a ogni forma di irregolarità sul lavoro che determina concorrenza sleale, il rinnovamento dei distretti industriali, il superamento dei costi energetici per attenuare lo svantaggio competitivo con l’estero, la riduzione degli oneri burocratici e l’implementazione del sistema dei servizi, la predisposizione di strumenti di finanza straordinaria per rinnovare il rapporto di fiducia tra banche e aziende. La quarta “idea” per rilanciare il paese è lo sviluppo della green economy nel campo della chimica (il 23,6 per cento delle imprese è già green). Il sindacato propone un vero e proprio piano di politica industriale fondato sulla velocità dei tempi autorizzativi per gli investimenti, sulla modernizzazione di infrastrutture e piattaforme logistiche, su prezzi dell’energia in linea con quelli europei, sull’incentivazione della ricerca e sulla bonifica dei siti di vecchio insediamento per ridurne l’impatto ambientale. Riguardo la farmaceutica,la Filctem Cgilintende frenare la “fuga” delle multinazionali dall’Italia e la conseguente costante perdita di addetti (12 mila negli ultimi sei anni), incentivando ricerca e sviluppo, utilizzando parte dei risparmi del Servizio sanitario nazionale derivanti dall’utilizzo dei farmaci generici e defiscalizzando gli utili reinvestiti in ricerca dalle aziende private. La sesta e ultima proposta è sulle relazioni industriali, con l’obiettivo di rendere “virtuosi” lavoratori e imprese. Punto fermo rimane il contratto nazionale, cui si deve la costruzione di un modello che eserciti un’equa politica dei redditi, diritti universali e welfare contrattuale integrativo.
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