Continua la mobilitazione del sindacato con l’ampliamento dei voucher come prospettato dal Governo con gli emendamenti del Decreto Dignità. Dopo l’iniziativa messa in campo dai tre sindacati confederali degli agricoli, questa volta a muoversi sono le sigle che operano nel commercio e turismo, che domani terranno un presidio in Piazza Montecitorio. Tuttavia, l’elemento di maggiore novità riguarda i canali comunicativi usati dai sindacati: per ottenere l’attenzione di uno sfuggente ministro Luigi Di Maio, Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil hanno pubblicato un annuncio a pagamento sulle pagine del Corriere della sera. Una scelta comunicativa insolita, di cui abbiamo parlato con Cristian Sesena, segretario generale della Filcams.
Sesena, perché un annuncio a pagamento sul Corriere?
Abbiamo deciso di utilizzare questo mezzo per dare maggiore visibilità a un tema importante.
Ci sono state delle difficoltà comunicative con il ministro Di Maio?
Direi proprio di sì. Abbiamo inviato al ministro due lettere, una sui voucher e una sul lavoro domenicale. Ma in entrambi i casi non abbiamo ricevuto alcuna risposta.
E quindi avete deciso di muovervi su canali meno tradizionali.
Esatto. Stiamo iniziando a usare dei canali con i quali il sindacato non è molto avvezzo, come anche i social, per poter comunicare con le istituzioni, e far comprendere le motivazioni della nostra mobilitazione, che va oltre i voucher.
Piu’ nello specifico?
I voucher sono l’emblema di come non ci sia la minima attenzione per un settore, quello del turismo, che da solo fa il 12% del Pil.
Ritiene giusta la decisione di mettere il turismo all’interno del Ministero delle Politiche Agricole?
Sinceramente no, e soprattutto non si capisce la ratio di questa decisione.
Crede che occorra un ministero specifico?
Al di là di questo, penso che sia molto più opportuno metterlo sotto il Mise, perché dovremmo trattare il turismo come un ramo industriale di sviluppo del nostro paese.
Tommaso Nutarelli
@tomnutarelli