Il mese di agosto e’ stato un mese agitato e denso di eventi non solo per ciò che riguarda la scena politica del nostro Paese. Anche per ciò che riguarda il nostro mondo produttivo, con particolare riferimento all’industria metalmeccanica, le notizie, ben lungi dall’essere andate in ferie, si sono accavallate. Tanto che già la prima settimana di settembre si presenta ricca di appuntamenti. Ecco dunque un breve calendario di alcuni dei principali eventi metalmeccanici attesi per i prossimi giorni.
Si comincia martedì 3 settembre. Sapendo, però, che per seguire questo primo evento non bisogna entrare in una fabbrica collocata in Italia, ma spostarsi alla Borsa di New York. Qui, in occasione dell’atteso Capital Markets Day, una delle principali aziende afferenti alla galassia Exor, ovvero Cnh Industrial, dovrebbe fare un importante annuncio relativo al proprio futuro. Da qualche giorno, infatti, si rincorrono voci, certo non casuali, relative a un progettato spin-off di Iveco. Spin off che, peraltro, era stato già prospettato sin dal febbraio del 2018 a causa del fatto che il rendimento di Cnh (macchine agricole e macchine movimento terra) è nettamente superiore a quello attuale di Iveco (veicoli industriali, ovvero camion).
Il vero interrogativo che si pone, a questo punto, non e’ dunque relativo al se ma al come. In casa Exor, infatti, si sono affermati, in questi anni, due modelli di “separazione” di intere aziende dal gruppo assai diversi fra loro. Il primo è il modello Ferrari. Un’azienda del gruppo viene quotata autonomamente in Borsa, ma, per via azionaria, rimane saldamente nelle mani di Exor. Nel caso di specie, ciò non ha impoverito Fca, ma ha consentito a Exor di arricchirsi grazie alla crescita di valore delle azioni Ferrari. Insomma, nessun danno industriale, e festa grande sul piano finanziario.
Il secondo, invece, è il modello Magneti Marelli. Uno spin-off che si è risolto in una vendita della storica azienda italiana alla giapponese Calsonic Kansei. Vendita che, forse, ha allargato le alleanze globali di Exor, ma ha sicuramente indebolito le capacità tecnologiche di Fca. E ciò proprio in un settore di crescente valore strategico come tutto ciò che può avere a che fare con l’innovazione nel campo delle motorizzazioni elettriche (per non parlare delle ricerche nel campo della guida autonoma).
Allarmati, ovviamente, i sindacati italiani dei metalmeccanici. E ciò nonostante che, o forse anche a causa del fatto che, si sia diffusa la voce che, nell’ambito del progettato spin off, Cnh intenderebba rafforzare Iveco (veicoli industriali) accompagnandolo con Powertrain (motori).
Marco Bentivogli, Segretario generale della Fim-Cisl, ha dichiarato che le voci di stampa relative alle ipotesi di spin off, “preoccupano enormemente” la sua organizzazione. E ha ricordato, nell’occasione, che, attualmente, i dipendenti di Iveco, attivi negli stabilimenti di Brescia, Suzzara (Mantova) e in altri minori, assommano a 6.350 unita’.
Dal canto suo Michele De Palma, Segretario nazionale e responsabile automotive della Fiom-Cgil, ha intimato a Cnh Industrial di chiarire i suoi scopi e ha affermato che serve al più presto un incontro fra azienda e sindacati.
Sempre restando nella galassia delle imprese che fanno capo a Exor, ovvero alla finanziaria di casa Agnelli, attualmente guidata da John Elkan, e per entrare direttamente nel settore automotive, troviamo che per mercoledì 4 settembre e’ stato fissato al ministero del Lavoro un incontro relativo allo stabilimento Fca di Pomigliano d’Arco.
Argomento: concessione di una dose robusta di Cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione. Secondo i piani aziendali, infatti, e’ giunto il momento di mettere mano alla ristrutturazione di una linea di montaggio. Ciò allo scopo di poter poi avviare a Pomigliano, nel corso del 2021, la produzione di un nuovo modello, il Tonale. Si tratta di un Suv Alfa Romeo del segmento C. Di particolare rilievo il fatto che il Tonale costituira’ la prima vettura del Biscione nata come ibrida.
Ancora a proposito di Fca, ricordiamo che, sempre in settembre, lo stabilimento di Melfi effettuerà delle fermate produttive che dovrebbero essere pari a una trentina di turni di lavoro. Il che non è certo un buon segno.
Infine, diverse importanti aziende metalmeccaniche, così come i sindacati, attendono che, sperabilmente entro la prima settimana di settembre, perfezioni il suo iter quel decreto che era stato originariamente varato il 6 agosto, sotto il primo Governo Conte, con la consueta formula del “salvo intese”.
Si tratta di un mini decreto omnibus (Disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali) che contiene però norme che potrebbero essere di vitale importanza per casi aziendali anche molto diversi fra loro: si va, infatti, dalla ex-Ilva di Taranto (oggi ArcelorMittal), alla ex-Alcoa di Portovesme (oggi Sider Alloys), alla ex-Fiat di Termini Imerese (oggi Blutec). Ma su questi casi torneremo con maggiori dettagli nei prossimi giorni.