Troppi infortuni, troppe vite spezzate, troppe parole non seguite da azioni. Nel settore delle costruzioni, il più colpito in Europa dagli incidenti mortali sul lavoro, serve un’inversione di rotta radicale. A lanciare l’appello è AIS – Associazione Infrastrutture Sostenibili, che oggi ha presentato alla Camera dei Deputati il suo nuovo Position Paper n.9, dal titolo: “Sicurezza sul lavoro: dal cantiere edile un modello virtuoso di partecipazione, soluzioni digitali e sostenibilità”.
All’evento ha partecipato Chiara Gribaudo, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, che ha aperto i lavori sottolineando l’urgenza di una responsabilità collettiva, politica e imprenditoriale per affermare finalmente la centralità della salute e sicurezza sul lavoro.
“La sicurezza sul lavoro deve essere posta al centro del discorso politico ed economico. Lo si fa con un cambio di paradigma, in cui le soluzioni per la sicurezza sono collettive e basate su una cultura condivisa e accessibile a tutti. Ne è un esempio virtuoso il position paper di AIS, frutto di un lavoro collettivo e partecipato. La modalità di ascolto e partecipazione è anche alla base degli Stati generali su salute e sicurezza che abbiamo organizzato lo scorso ottobre e che replicheremo alla Camera nel 2025, invitando anche AIS. Partecipazione, infatti, ma anche sostenibilità e tecnologia sono le parole chiave. L’introduzione di tecnologie digitali e metodologie avanzate è cruciale per migliorare la sicurezza e l’efficienza. Tutto ciò è possibile: portiamo avanti insieme un nuovo modello di organizzazione che coinvolga pienamente chi lavora”.
Secondo l’ultimo rapporto INAIL (gennaio 2025), le Costruzioni si confermano il settore più pericoloso d’Europa per numero di decessi sul lavoro, con una quota del 23,3% sul totale delle morti registrate nell’UE-27 nel 2022. In Italia, i dati provvisori per il 2024 mostrano un aumento del +2,8% delle denunce di infortunio in occasione di lavoro nel settore, rispetto al 2023.
Un segnale di allarme che impone risposte immediate. Nonostante il lieve calo complessivo degli infortuni tra i lavoratori (-0,7%), il comparto edile resta il più esposto, e il più bisognoso di strategie innovative e strumenti efficaci.
Il Position Paper, elaborato dal Gruppo di Lavoro AIS “Responsabilità sociale e Sicurezza sul lavoro”, propone un modello concreto, già testato da importanti player del settore, e intende diventare un punto di riferimento per istituzioni, imprese e operatori.
Con oltre 100 soci tra aziende, enti e organizzazioni, AIS si conferma promotrice di una visione integrata dell’infrastruttura sostenibile, che tiene insieme efficienza economica, riduzione dell’impatto ambientale e valorizzazione del lavoro umano.
Il Position Paper propone una strategia integrata che parte dal rafforzamento della partecipazione attiva: tutti gli attori coinvolti nel processo costruttivo – dai committenti ai lavoratori – devono essere responsabilizzati e coinvolti nella costruzione di un ambiente sicuro. La sicurezza diventa così un processo condiviso, non più solo un insieme di obblighi calati dall’alto.
Altro pilastro è la digitalizzazione dei cantieri. L’adozione di tecnologie intelligenti, sistemi di monitoraggio in tempo reale, sensori e modelli BIM permette di trasformare il cantiere in un ambiente dove i rischi sono identificabili, gestibili e prevenibili in modo proattivo. Non si tratta di sostituire le competenze umane, ma di potenziarle attraverso strumenti che anticipano criticità e migliorano l’efficienza.
Fondamentale, poi, è la formazione continua. Promuovere la cultura della prevenzione, rafforzare la comunicazione efficace e riconoscere le diversità – di lingua, di genere, di esperienza – come elementi da valorizzare nei percorsi formativi è il modo per rendere ogni lavoratore consapevole del proprio ruolo nella catena della sicurezza.
Infine, il documento pone grande attenzione all’integrazione tra sicurezza e sostenibilità. Per AIS, garantire la salute e l’incolumità nei luoghi di lavoro non è solo un imperativo etico, ma una componente fondamentale della sostenibilità sociale. Prevenire infortuni significa ridurre sprechi, inefficienze, ritardi e danni reputazionali, contribuendo in modo diretto alla qualità complessiva delle opere realizzate.