di Giovanni Guerisoli, presidente CIV Inail
L’ipotesi di unificazione in un unico superente ancora aleggia negli ambienti politico-sindacali ma l’attenzione è spostata prevalentemente sui risparmi che il sistema previdenziale può fornire all’attuazione dell’accordo sul welfare sottoscritto del 23 luglio 2007 attraverso le sinergie. Il Civ dell’Inail aveva espresso le proprie perplessità in merito ai risparmi realizzabili dall’unificazione degli enti previdenziali e aveva affermato la sua contrarietà all’operazione sottolineando, tra l’altro, il rischio che l’unificazione tra previdenza e assicurazione potesse comportare una destinazione impropria delle risorse finanziarie dell’Inail, del tutto incoerente rispetto alle finalità che l’Istituto è chiamato a perseguire.
Al riguardo la posizione del Civ parte dalla considerazione, manifestata in un apposito ordine del giorno in data 6 febbraio 2007 e ribadita nella prima parte del documento ”Prospettive evolutive” approvato con delibera n. 9 del successivo 2 maggio, che la convivenza forzata, in un unico ente, di anime diverse può comportare ricadute negative sia sul versante della tutela “privilegiata” costituzionalmente sia della correlazione fra entità di prelievo per premi ed oneri per prestazioni. Reali economie possono essere conseguite attraverso l’ottimizzazione e lo sviluppo di sinergie, sulla base di una revisione normativa che individui chiaramente funzioni, responsabilità e tempi di attuazione.
L’unificazione di enti nel passato ha comportato, per esempio, dopo l’accorpamento dello Scau una notevole riduzione dei contributi agricoli riscossi dall’Inps che ha determinato, per l’anno 2006, un aumento delle sofferenze nei crediti dell’Inail. Nel bilancio 2006 i parametri di svalutazione dei crediti iscritti nel bilancio Inail sono stati aggiornati ed hanno portato a una riduzione di circa il 60 per cento dell’avanzo economico di 2.149 milioni di euro registrato nel 2005.
Il contributo finanziario che gli enti possono fornire può derivare da un ampliamento delle sinergie individuando i punti di forza che i singoli enti hanno in questo e quel settore di attività al fine di concentrarle nel centro di responsabilità più virtuoso in ordine all’efficacia e all’efficienza del servizio offerto ai lavoratori. In questi giorni verrà rinnovato accordo tra l’Inail e l’Inps per il pagamento unificato delle prestazioni previdenziali e assicurative erogate dai due enti; nel caso di specie l’Inps emette un solo mandato di pagamento con notevoli effetti positivi sull’abbattimento dei costi di gestione. Altri esempi positivi di lavoro comune per il miglioramento dei servizi agli utenti ed ai cittadini sono il call-center unificato Inail Inps che consente attraverso un unico numero verde di ricevere informazioni sulle attività dei due enti, e l’utilizzo di sedi unificate in qualche provincia, con la presenza di altri enti previdenziali in alcune realtà territoriali.
Nel definire le diverse e specifiche competenze tra gli enti va effettuata una valutazione critica con la rivisitazione delle funzioni attualmente svolte, in particolare per quanto riguarda la vigilanza ispettiva e gli accertamenti sanitari. Gli ispettori dell’Inail, per esempio, non rivestono attualmente la qualifica di ufficiali di polizia giudiziaria e non possono intervenire in presenza di violazioni di norme sulla sicurezza. Debbono invece limitarsi a segnalare alla direzione provinciale del lavoro la sussistenza dei presupposti che legittimano l’adozione di provvedimenti di sospensione dei lavori. La forza ispettiva dell’Inps, pari a 1.540 unità, è maggiore di quasi 5 volte rispetto a quella dell’Inail (circa 430 funzionari-ispettori). Ma una più efficace azione in tema di vigilanza tra l’Inps e l’Inail condurrebbe ad aumentare di oltre il 60% l’accertamento annuale dei contributi evasi, che per l’anno 2006 sono stati più di un miliardo di euro.
L’attenzione va posta, inoltre, sulla possibilità di creare una razionale integrazione di funzioni comuni o similari, ma anche di migliorare e sviluppare le collaborazioni in atto. Qualsiasi intervento modificativo dovrebbe comportare la razionalizzazione e la ridefinizione delle competenze, maggiore efficienza ed efficacia, la riduzione dei costi, il miglioramento dei servizi resi all’utenza. In tema di vigilanza ispettiva andranno valutati gli effetti di razionalizzazione introdotti con il d. lgs. N. 124/2004.
Per quanto riguarda gli accertamenti sanitari la normativa in vigore affida all’Inps due principali linee di intervento: visite mediche per l’erogazione delle prestazioni e controllo dei certificati medici con l’aggiunta, dal 2005, degli accertamenti medici per l’invalidità civile. L’Inail valuta invece la specifica tutela contro la perdita dell’attitudine lavorativa dell’infortunato.
Si ipotizza di creare un’unica area medico legale presso l’Inail, che con i suoi 680 medici dirigenti, le 219 unità territoriali sanitarie e 125 ambulatori prime cure, assicura la produzione e l’erogazione di prestazioni medico-legali, curative e riabilitative a supporto di quelle erogate dal Ssn attraverso le Asl. In particolare, l’area sanitaria unificata può consentire una tempestiva correlazione o meno con il lavoro della patologia manifestata dal lavoratore. In attesa dell’integrazione tra i servizi sanitari, i due istituti stanno modificando la convenzione del 1984 per la trattazione dei casi dubbi di malattia, con un sensibile miglioramento organizzativo che contribuirà a ridurre ulteriormente le attese dei lavoratori a ricevere le dovute prestazioni economiche e sanitarie del caso.
Ulteriore allargamento della riflessione avverrà in merito alla gestione delle sedi istituzionali, alla costituzione di un’avvocatura unica per tutti gli enti e a un modello di integrazione informatica che punti alla convergenza dei diversi sistemi. Creare una avvocatura unica per tutti gli enti, prevedendo la creazione di un pool di avvocati per aree omogenee di intervento (tributaria, immobiliare, penale, ecc). Ciò permetterebbe una immediata riduzione dei costi per l’utilizzo di professionisti esterni alla pubblica amministrazione. L’Inail ha alle proprie dipendenze 268 avvocati, divisi in avvocature regionali e distrettuali sulla base del distretti delle Corti di Appello.
Si ipotizza, inoltre, la possibilità della costituzione di un organismo interenti per la gestione del patrimonio immobiliare, con il vantaggio di migliorare l’efficienza dei servizi e la razionalizzazione degli spazi con relativa riduzione dei costi di manutenzione.
Le ultime novità legislative introdotte con il decreto legge 159/2007 impongono agli enti pubblici investimenti immobiliari solo se i relativi pagamenti avvengono entro il 31 dicembre 2007. Tale decreto si collega al disegno di legge Finanziaria 2008 che predeve per gli enti previdenziali di effettuare investimenti immobiliari esclusivamente in forma indiretta e nel limite del 7% dei fondi disponibili, riducendo, pertanto, drasticamente le percentuali fissate dalle precedenti disposizioni normative.
Concentrarsi sulla partita immobiliare, modificando la natura stessa dell’investimento da parte degli enti previdenziali, è l’unica strada percorribile per realizzare, nell’immediato, le prime consistenti economie in grado di favorire il raggiungimento dell’obiettivo di risparmo di euro 3,5 miliardi fissati dal protocollo del 23 luglio 2007, evitando, in tal modo, l’aumento della contribuzione a carico del lavoratori.


























