Cgil, Cisl e Uil inviano una lettera indirizzata ai ministri della Funzione Pubblica, Marianna Madia, e del Lavoro, Giuliano Poletti per sollecitare un intervento per salvaguardare l’occupazione dei precari impiegati nei settori pubblici e ribadire “l’assoluta necessità che nella legge di bilancio vengano individuate soluzioni positive rispetto a temi che riguardano il lavoro flessibile e che rivestono un carattere di vera e propria emergenza”
In particolare, si fa riferimento “alla scadenza, il 31 dicembre prossimo, dei circa duemila contratti a tempo determinato alle dipendenze delle Province e dei Centri per l’impiego”, alla “scadenza imminente della proroga degli assegni di ricerca, circa 16mila”, e a quella, a fine 2018, “di tutti i contratti a tempo determinato attivi nei diversi comparti delle pubbliche amministrazioni”, quantificabili in 80mila unità.
Inoltre, i sindacati ricordano che il futuro di 36mila lavoratori co.co.co è messo a rischio dalla previsione delle nuove norme che vietano alle pubbliche amministrazioni, dal primo gennaio 2017, “di stipulare i contratti di collaborazione coordinata e continuativa”. E ritengono che la “traumatica conclusione” di questi contratti può essere evitata facendo prevalere sul dlgs 81/2015 l`attuazione della delega ex art. 17 della legge 124/2015, che nell`ambito del riordino della disciplina del lavoro nella P.A., “anche al fine di prevenire il precariato”, prevede l`individuazione di “limitate e tassative fattispecie” flessibili.
Per quanto riguarda i contratti tempo determinato ultratriennali, nella lettera si ricorda che “le recenti pronunce della Corte di giustizia dell’Unione europea e della Corte costituzionale rendono non più praticabile la semplice disciplina della proroga.”