Si è svolto presso la sede di Confindustria a Roma il quarto incontro in plenaria per il rinnovo del Ccnl dei metalmeccanici.
“Nel corso dell’incontro di oggi – ha detto la segretaria generale della Fiom-Cgil, Francesca Re David – Federmeccanica ha esordito dicendo che non ci sono pregiudiziali a discutere di nessun punto della trattativa compreso il salario. Ma nei contenuti allo stato non c’è stata nessuna apertura, Federmeccanica anzi ha riconfermato una grande distanza in merito alle richieste presentate”.
“Il contratto nazionale deve rimanere il riferimento normativo per le lavoratrici e i lavoratori della categoria e per questo la sua funzione va rafforzata. La prossima plenaria – ha concluso Re David – è stata fissata per mercoledì 11 marzo e sarà preceduta da diversi incontri tecnici sui contenuti della piattaforma. Ma è chiaro che finché non si sblocca il confronto sul salario, per la Fiom la trattativa non può decollare. Il prossimo incontro sarà dirimente per capire se ci sono le condizioni per poter fare sul serio”.
Per il segretario generale della Fim Cisl Marco Bentivogli è urgente “andare oltre la situazione del settore visto che siamo al quarto incontro. Sicuramente non possiamo continuare a definire l’innovazione come un fattore strategico per il settore a patto che sia a costo zero. Non si può relegare l’innovazione alla volontarietà delle aziende di sperimentare. Se vogliamo ragionare in termini di competitività dobbiamo pensare a far crescere i fattori della produzione. Siamo favorevoli a tornare agli osservatori ma la risposta di Federmeccanica e Assist sul tema della partecipazione è assolutamente deludente”.
Sul welfare Bentivogli ha detto “che ci debba essere una gestione sartoriale e per questo abbiamo chiesto una piattaforma nazionale di gestione dei flexible benefit per garantire trasparenza. Su Cometa, invece, il saldo tra ingresso e uscite è ancora in negativo e sono ancora pochi i giovani che entrano nel fondo, quando invece ne avrebbero maggiore bisogno. Per quanto riguarda salute e sicurezza purtroppo, negli ultimi mesi, c’è stata una carneficina: bisogna prendere le migliori pratiche presenti nel nostro contratto, diffonderle per alimentare una cultura diffusa”.
“Sull’inquadramento professionale questo contratto non si può chiudere senza una sua radicale revisione. L’inquadramento attuale del 1973 e oggi è diventato una gabbia inaccettabile per la professionalità delle persone. Se vogliamo portare un po’ di meritocrazia dentro le aziende dobbiamo fare passi da gigante. Sull’elemento perequativo bisogna prendere atto che non ha funzionato perché arriva solo al 3% delle imprese e, quindi, il meccanismo deve essere rivisto: o viene erogato oppure deve esserci un automatismo che garantisca la contrattazione”.
“Sul salario – ha concluso il leader cislino – noi abbiamo i salari più bassi d’Europa e questo rappresenta un problema non solo per il sindacato ma sopratutto per le imprese. Siamo favorevoli a ridistribuire la produttività a livello aziendale e territoriale ma serve aumentare i minimi contrattuali. Scordatevi quindi che si faccia un contratto a costo zero.
“Dopo quattro incontri in plenaria e oltre tre mesi dall’inizio della trattativa, è arrivato il momento che la discussione entri nel merito e che parta dai punti della nostra piattaforma. Il prossimo 11 marzo capiremo in quale direzione vuole andare Federmeccanica: continuare a parlare di contesti generali oppure iniziare a discutere nel merito. Se si verificasse la prima situazione ne trarremo le conseguenze e siamo pronti a valutare ogni azione insieme alle altre organizzazioni sindacali metal meccaniche”. Così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm.
“Riteniamo positiva – dichiara il leader Uilm – la posizione non pregiudiziale di Federmeccanica sui costi del contratto e la volontà di farlo in un contesto economico non semplice. Ora è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti”.
“È stato stilato un fitto programma di incontri tecnici, previsti per il 25 e 27 febbraio, poi il 3,4,5 marzo, e verteranno su cinque tematiche: formazione, sicurezza e ambiente, inquadramento professionale, politiche attive mercato del lavoro e appalti, relazioni industriali. Invece il tema salariale sarà affrontato nell’incontro in plenaria dell’11 marzo”.
“In una situazione di stagnazione economica – spiega – per far ripartire i consumi e dare una spinta al rilancio del Paese non è più rinviabile l’aumento dei salari dei lavoratori, dopo anni di difficoltà sociali ed economiche, oltre alla limitazione di diritti e del potere d’acquisto”.
“C’è bisogno di un rinnovo contrattuale che sia coraggioso e virtuoso – conclude – quindi che vada in controtendenza rispetto alle politiche di austerità e conservazione dello status quo che si vorrebbero portare avanti. Il rinnovo dei metalmeccanici può e deve rappresentare il traino e fare da apripista per tutti i contratti ancora da rinnovare”.
TN