La storica sala verde di Palazzo Chigi è diventata luogo di confronto anche in merito ai provvedimenti per contrastare le ricadute sociali ed economiche del contagio da Coronavirus. Proprio in quella cornice, nel tardo pomeriggio di ieri, il Governo ha incontrato le parti sociali per comunicare le decisioni assunte in materia. Cgil, Cisl, Uil hanno colto l’occasione per ribadire le richieste sindacali a tutela di tutti i lavoratori che stanno subendo le conseguenze di questa complicata situazione, ma anche per chiedere di invertire l’attuale rotta, che rischia di condurre verso la recessione, e di stanziare le risorse per la ripresa dell’economia.
“Abbiamo chiesto che se ci sono ammortizzatori sociali nessuna impresa possa licenziare, che sgravi contributivi e fiscali vadano alle imprese con l’impegno di non fare licenziamenti anche per il prossimo periodo”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “Abbiamo posto – ha proseguito Landini – sia le problematiche legate all’emergenza coronavirus che rispetto al futuro: in primo luogo, per fronteggiare l’emergenza, le assunzioni nella sanità pubblica e scelte che ne rafforzino il ruolo. Per quanto attiene gli ammortizzatori sociali abbiamo chiesto l’ampliamento della cassa integrazione ordinaria e straordinaria affinché tutti i lavoratori siano ‘coperti’”. Su questo fronte “il governo si è impegnato ad approfondimenti tecnici” con le parti sociali.
“Resta il problema – ha sottolineato il dirigente sindacale – di come far ripartire subito gli investimenti. Deve esserci un collegamento tra quello che si fa adesso e la riapertura immediata di investimenti per far ripartire lavoro ed economia, attraverso strumenti straordinari”. Sulle misure, ha spiegato il leader della Cgil “ci hanno detto che potrebbero essere anche più di 3,6 miliardi quelli che alla fine verranno messi in campo”.
Per quanto riguarda lo stop alle lezioni nella scuola, ha detto Landini “la sospensione dell’attività didattica ci è stata comunicata a conclusione dell’incontro. Quali saranno gli strumenti con cui si tutelano i genitori che devono lavorare è un punto che ci è stato semplicemente indicato come un tema generale che deve essere affrontato, sono state indicate alcune cose, è uno di quei problemi che nelle prossime ore deve essere approfondito perché oggi c’è stato solo comunicato e non abbiamo avuto l’occasione di poterne discutere” ha concluso Landini.
“Il pericolo di contagio e’ altrettanto terribile di quello di portare in ginocchio l’economia del Paese”. Sono queste le parole della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan. “E’ stato un incontro assolutamente importante – ha sottolineato Furlan – in un clima di volontà unitaria di affrontare questo periodo davvero complicato per il Paese. Una emergenza che non durerà pochissimo” e per questo le misure devono essere di “respiro lungo”.
“Il governo – ha spiegato la leader della Cisl – ha annunciato che il prossimo decreto legge stanzierà 3,8 miliardi che forse possono diventare qualcosa in più. Bene come prima risposta immediata ma non basterà. E’ il momento che l’Europa intervenga con risorse per sostenere l’economia dell’Italia e di altri Paesi che possono subire le conseguenze dell’epidemia. Su questo il governo può e deve dare molto, non è il momento della timidezza. Il governo – prosegue Furlan – ci ha assicurato che con questo primo decreto, che dovrebbe fare prestissimo, avremo la copertura della cassa integrazione anche oltre la zona gialla, ma non basterà. Non basteranno 3,8 miliardi per sostenere le imprese, coprire a lungo la cassa in deroga per tutti, incentivare l’economia e pertanto dopo questo decreto legge ce ne saranno successivi. Il governo si e’ impegnato a fare in modo che ci sia un’estensione della copertura degli ammortizzatori a tutti. Ci saranno incontri tecnici nei prossimi giorni, con i miliardi che devono essere definiti”.
All’esecutivo i sindacati hanno dunque chiesto il “rafforzamento del sistema sanitario, la copertura del reddito di tutti i lavoratori del Paese, tenendo anche conto che il primo decreto ha lasciato fuori i lavoratori stagionali, interinali, quelli delle cooperative sociali”. “Occorre – secondo Furlan – estendere gli ammortizzatori sociali e allargare la cassa integrazione in deroga, monitorare e affrontare tutte le crisi aziendali in tutti i settori, sbloccare gli investimenti per infrastrutture e la messa in sicurezza del territorio.
Abbiamo chiesto di rafforzare il nostro sistema sanitario, fatto di persone straordinarie che hanno dimostrato una dedizione encomiabile ma abbiamo una carenza gravissima di medici e infermieri: bisogna assumere” ha poi sottolineato spiegando che “l’emergenza non può essere risolta richiamando i pensionati. Abbiamo migliaia di giovani medici e infermieri che ogni anno vanno a lavorare all’estero perché non sono assunti dal sistema sanitario nazionale”.
La chiusura delle scuole? “Abbiamo detto al Governo che le famiglie non possono essere lasciate sole. Ci vogliono congedi parentali, strumenti dedicati alle famiglie perché almeno uno dei due genitori possa restare a casa se i bambini alla lunga non andranno a scuola” ha concluso.
“Il Governo – ha detto il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo – ci ha detto che saranno approntati gli ammortizzatori sociali necessari a coprire tutte le situazioni di crisi su tutto il territorio nazionale: mi auguro che si intervenga rapidamente, per mettere in sicurezza i redditi di tutti i lavoratori. Noi, però, abbiamo chiesto che non siano utilizzate solo le risorse che scaturiranno dalla flessibilità che ci concederà l’Europa, perché altrimenti riusciremo a malapena a recuperare solo i danni recenti. Occorre un’iniezione massiccia di investimenti – ha sottolineato il leader della Uil – le risorse ci sono, ma sono ferme da tempo, bisogna sbloccarle, sempre nel rispetto delle leggi, delle regole e della contrattazione. Abbiamo chiesto il massimo di coordinamento per gestire una situazione tanto complessa. Peraltro, ci hanno confermato la sospensione dell’attività scolastica sino al 15 marzo e anche questa decisione deve essere gestita bene per evitare o, almeno, ridurre gli ulteriori disagi. Noi – ha concluso Barbagallo – siamo disponibili a fare la nostra parte”.
TN