“La composizione del CdA di Stellantis, ufficializzata oggi da Fca e Psa, segna un passaggio storico: la maggioranza del board è composta dall’amministratore delegato e da membri di origine PSA. La presenza dei lavoratori in Cda annunciata non ha avuto alcun confronto sindacale e si è ridotta alla nomina per Fca di una responsabile delle risorse umane, quindi nulla che alluda alla partecipazione dei lavoratori. Per la Fiom la debolezza del “sistema italiano” ha costruito le premesse per quello che poi è accaduto per scelta aziendale e assenza di un peso sindacale unitario nella proposta.
Si è persa l’occasione di affrontare il tema della democrazia, tale innovazione è necessaria perché le lavoratrici e i lavoratori del gruppo attraverso i propri rappresentanti possano intervenire sui piani industriali, occupazionali e condizioni di lavoro. In Italia mancano ancora norme specifiche per la partecipazione democratica dei lavoratori alla gestione delle aziende e una proposta depositata in Parlamento esiste ed è la Carta dei Diritti Universali del Lavoro presentata dalla Cgil, che affronta anche questo specifico tema. Il Governo non può continuare a giocare il ruolo di “osservatore” se vuole realmente tutelare l’industria italiana del settore automotive. È necessario che il nuovo board convochi le organizzazioni sindacali per una discussione approfondita sul futuro per il piano industriale e le garanzie occupazionali”.
Lo dichiarano Francesca Re David, segretaria generale Fiom-Cgil e Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile automotive.
Il futuro cda di Stellantis sarà “senza un rappresentante espresso dai lavoratori di Fca”. Lo affermano il segretario generale della Fim Cisl, Roberto Benaglia, e il segretario nazionale Ferdinando Uliano, sottolineando che “siamo stati informati da Fca della nomina degli 11 componenti del cda di Stellantis. Esprimiamo la nostra insoddisfazione e delusione sul mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nell’individuazione del componente che dovrebbe rappresentare i lavoratori di Fca nel futuro cda di Stellantis”.
“È un errore quello compiuto da Fca – secondo i sindacalisti – non ci sono attenuanti. L’azienda ha deciso di fare da sè nell’individuare il componente che dovrebbe, simmetricamente a quello già presente in Psa, rappresentare i lavoratori di Fiat Chrysler. In Psa grazie a una legislazione a sostegno il rappresentante è stato eletto dal comitato aziendale, riconosciuto da un accordo aziendale, che rappresenta le organizzazioni sindacali presenti in tutti i siti mondiali”.
“Come Fim e come Cisl – aggiungono Benaglia e Uliano – da anni riteniamo che il processo di partecipazione dei lavoratori nelle imprese è un aspetto che qualifica e da valore al contributo che uomini e donne danno ogni giorno nei contesti lavorativi. Per questo motivo consideriamo la decisione di Fca non all’altezza dei tempi e delle sfide che abbiamo di fronte, forse vittima ancora di vecchi schemi culturali presenti nell’imprenditoria italiana e anglosassone. Il nostro ruolo sindacale non l’avremmo mai delegato a nessun componente all’interno di nessun cda, ma la presenza di un componente di espressione dei lavoratori lo consideriamo un valore aggiunto per qualsiasi impresa”.
Insoddisfazione anche da parte della Uilm. “La nomina di Fiona Cicconi come rappresentante dei lavoratori nel cda di Stellantis è una scelta compiuta autonomamente da parte aziendale e non è in alcun modo espressione dei lavoratori”. Lo afferma Gianluca Ficco, segretario nazionale. “Fca ci ha informato di aver scelto Fiona Cicconi, manager italo-inglese attualmente Chro di AstraZeneca, come componente del futuro cda di Stellantis in ‘rappresentanza’ del personale”.
“Si tratta – secondo il sindacalista – di un’occasione persa, giacchè l’idea di avere un componente del cda di Stellantis rappresentate dei lavoratori era stata stata avanzata proprio da Fca, sebbene in risposta al fatto che questo già avviene in Psa, e sarebbe stata in sintonia con quel tipo di relazioni sindacali partecipative che anche in Italia stiamo costruendo”.
“Chiediamo a Fca – aggiunge Ficco – di incontrare quanto prima Fiona Cicconi, per capire come intende svolgere il suo ruolo. Quanto meno le chiederemo di farsi a sua volta promotrice di una procedura di consultazione che permetta in futuro di avere davvero un rappresentante in cda espressione dei lavoratori”.
TN