Voltafaccia del Governo sulle pensioni del comparto sicurezza e difesa. Lo denunciano i sindacati di polizia Siap, Silp-Cgil, Coisp e Anfp.
“Tre mesi fa – ricordano le organizzazioni – il presidente del Consiglio Monti, nel presentare la manovra finanziaria ai sindacati di polizia e agli organi di rappresentanza militare aveva dichiarato, con enfasi inaspettata, che avrebbe tutelato la specificità degli operatori del comparto”. “Adesso – lamentano – alla prima prova dei fatti, il governo mostra di aver già fatto marcia indietro”.
Sulle pensioni, rilevano i sindacati, “intenderebbe innalzare fino a tre anni il limite di età per accedere alla pensione di vecchiaia; innalzare il limite di età e ridurre la contribuzione figurativa per accedere alla pensione anticipata e, più in generale, determinare un peggioramento delle condizioni di accesso degli operatori alla pensione”. “Siamo sorpresi e preoccupati – aggiungono – dell’ottica ragionieristica che il governo manifesta. Di fronte a questo voltafaccia, alla scarsa sensibilità nei confronti delle condizioni di vita e di lavoro degli operatori di polizia, all’inquietante mancanza di consapevolezza circa i rischi per la polizia e i cittadini che può determinare un ulteriore aumento dell’età media delle persone in servizio, e persino all’assenza di qualsiasi confronto del governo con le organizzazioni di rappresentanza siamo costretti a dichiarare lo stato di mobilitazione della categoria”. (LF)