In Italia circa 9 milioni di donne vivono con una pensione media di 961 euro al mese, a fronte di quella degli uomini che si attesta intorno ai 1.300 euro. Ben 2.480.000 donne percepiscono una pensione di soli 358 euro, 2.800.000 arrivano ad un massimo di 721 euro, 2 milioni a 792 euro. I dati sono stati resi noti dallo Spi-Cgil , in occasione dell’ottava assemblea delle donne del sindacato pensionati, “Le signore in rosso. Il valore del genere, la forza dell’età”, che si è aperta oggi a San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), e alla quale interviene il segretario nazionale della Cgil Susanna Camusso.
In Italia 423.433 donne ricevono una pensione o un assegno sociale, mentre gli uomini sono 131.511. La regione in cui sono più diffuse è la Sicilia, con oltre 57.000 pensionate. Seguono la Campania con 50.000, il Lazio con 45.000, la Lombardia con 32.000. L’importo medio di una pensione sociale per una donna varia di regione in regione ed è inferiore a quello previsto per gli uomini di circa 100 euro.
La regione in cui il valore della pensione o dell’assegno sociale è più basso è la Basilicata, con 371 euro, seguita dalla Sardegna con 372 euro, dall’Umbria con 373 euro e dalle Marche con 376 euro. Guida la classifica delle regioni con il valore più alto il Lazio, dove le pensioni sociali si attestano a 413 euro. A seguire vengono la Liguria con 411 euro, la Campania con 409 euro, il Trentino Alto Adige con 407 euro e il Piemonte con 406 euro.
È al Nord, contrariamente a quello che si sarebbe portati a pensare, che le donne che hanno lavorato percepiscono una pensione più bassa: nelle regioni settentrionali l’assegno medio mensile è di 892 euro, a fronte dei 962 euro delle regioni del Centro e dei 902 euro al Sud. In totale, in Italia sono circa 3.500.000 le donne che percepiscono una pensione da lavoro. Di queste circa 2 milioni vivono al Nord, 700 mila nel Centro e 850.000 nel Mezzogiorno. In base alle ultime riforme, in Italia le donne andranno in pensione più tardi rispetto a tutti i paesi Ue e agli Usa. L’età pensionabile passerà, infatti, dai 60 anni del 2010 ai 62 del 2020, fino ad arrivare ai 66 del 2030, ai 67 del 2040 e ai 68 del 2050. In Francia l’età pensionabile è più bassa, e resterà sostanzialmente invariata: arriverà a 61 anni nel 2050. In Germania la soglia resterà bloccata ai 65 anni, mentre nel Regno Unito arriverà a 67 non prima del 2050. Età pensionabile per le donne inferiore a quella italiana anche negli Usa: sarà di 67 anni dal 2030.
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