È in corso una campagna di assemblee della Fiom-Cgil nel gruppo Stellantis, oggi a Pomigliano e Mirafiori, proprio i due stabilimenti dichiarati a rischio dall`amministratore delegato Carlos Tavares. Ad annunciarlo è il segretario nazionale della Fiom, Samuele Lodi. “C’è un clima di forte preoccupazione per le dichiarazioni rilasciate dall`amministratore delegato Tavares – prosegue – e non hanno dato garanzie le affermazioni del presidente Elkann”.
Una “preoccupazione – precisa il sindacalista – che si vuole affrontare in modo solidale tra tutti i lavoratori di Stellantis, senza distinzioni di sigle sindacali. Il declino di Stellantis in Italia deve essere fermato. Non possiamo assistere al lento, progressivo, inesorabile spegnimento degli stabilimenti. Il tempo corre veloce e Stellantis non può continuare a non dare risposte. I lavoratori chiedono con urgenza, dopo la lettera di Fim, Fiom e Uilm, di continuare a mettere in campo iniziative che spingano le Istituzioni a tutti i livelli a tutelare produzione e lavoro”.
“Inoltre, il tavolo sul settore automotive al Mimit non ha prodotto i risultati sperati. Anzi, a fronte delle iniziative del ministero di stanziare quasi 1 miliardo, su richiesta di Stellantis, la reazione aziendale è stata la messa in discussione degli stabilimenti e dell`occupazione. Invece, la garanzia occupazionale e produttiva sono gli obiettivi principali alla base dell`accordo che bisogna stipulare tra sindacati, azienda e Governo”.
Per questo, conclude, “abbiamo chiesto alla presidente del consiglio e all`amministratore delegato di Stellantis un incontro. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Il futuro passa attraverso investimenti in ricerca e sviluppo, valorizzazione degli enti centrali, tutela dell`occupazione e ricambio generazionale e nuovi modelli assegnati a tutti gli stabilimenti di assemblaggio. Questo deve essere, tra l`altro, l`elemento che mette in sicurezza e dà prospettive anche all`intero settore della componentistica e della logistica che già oggi sta attraversando una drammatica crisi”.
e.m.