Mentre il presidio dei lavoratori Trasnova di Pomigliano D’Arco prosegue ormai da cinque giorni, oggi sono arrivate le 97 lettere di licenziamento per tutti i dipendenti, compresi quelli di Melfi, Cassino e Torino. Trasnova è l’azienda di logistica che lavora per il gruppo Stellantis e alla quale non è stata rinnovata la commessa.
“A questo punto diventa fondamentale non solo la presenza di Stellantis al tavolo al Mimit previsto per il 10 dicembre prossimo, ma c’è bisogno di una concreta disponibilità a rivedere le scelte fatte e trovare soluzioni per dare continuità lavorativa al lavorativa di Trasnova”, dichiarano in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, e Ciro D’Alessio, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil.
Quella di Trasnova, sottolineano i due sindacalisti, “è solo una delle tante aziende della filiera della componentistica che rischiano di chiudere se il Governo non interviene in maniera decisa e imponga a Stellantis di rivedere le proprie strategie per l’Italia”. Per questo motivo “sono necessari investimenti in ricerca e sviluppo, nuovi modelli per rilanciare gli stabilimenti e occorre tutelare l’occupazione dei lavoratori diretti e della filiera e componentistica. È per questo che ribadiamo la richiesta alla Presidente del Consiglio a convocare a Palazzo Chigi il presidente di Stellantis”.
Intanto la segretaria del PD, Elly Schlein, ha raggiunto il presidio di Pomigliano. “Dobbiamo bloccare la procedura di licenziamento e puntare alla riconferma della commessa” ha detto appena arrivata. “Qui giustamente non chiedono gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione. Chiedono di poter continuare a fare il lavoro che amano e per cui hanno delle competenze che non possiamo perdere in questo paese sul settore che è fondamentale come quello dell’auto. Questi lavoratori, queste lavoratrici sono quelli che tengono in piedi il nostro paese”.
“Non si possono lasciare 400 famiglie per strada – continua la segretaria -. Peraltro, appena prima di Natale. Bisogna dare una prospettiva, quello a cui puntiamo è che al tavolo, che avevamo chiesto di anticipare ed è stato anticipato, e in cui avevamo chiesto la presenza di Stellantis che si prendesse le sue responsabilità, e ci hanno comunicato ieri che ci sarà, è un tavolo in cui si blocca la procedura, si riconferma la commessa e si dà un futuro a questi 400 operai alcuni dei quali lavorano qui da 21 anni o da 35 anni, come ci hanno raccontato”.
“Quello di cui siamo preoccupati è che sia il segnale che si aggiunge a tanti altri di smobilitazione di Stellantis da questo paese. Abbiamo visto chiusure, abbiamo visto Grugliasco, Maserati. Abbiamo visto la vendita di Comau a un fondo investimenti internazionali. Sono questioni che abbiamo portato anche nell’audizione con l’ormai ex ad Tavares su cui ancora aspettiamo risposte concrete. Vogliamo vedere un piano industriale che garantisca l’occupazione e che garantisca l’indotto”, conclude Schlein.