Un mese di cassa integrazione dal 4 al 30 marzo per i lavoratori di Mirafiori. Lo ha comunicato Stellantis questa mattina ai sindacati. La cassa interesserà i 2.260 addetti delle linee della 500e e della Maserati che continueranno a lavorare su un turno unico o “comandato”. La cassa si aggiunge a quella già chiesta sempre per Mirafiori dal 12 febbraio fino al 4 marzo.
La richiesta di Cig per tutto il mese di marzo a Mirafiori “è un segnale della continuazione del periodo di sofferenza dello stabilimento”. Così il segretario territoriale Fismic Confsal di Torino, Sara Rinaudo. “Siamo ben consapevoli – prosegue – del piano strategico di Stellantis, che ha sempre affermato di puntare su Mirafiori, ma constatiamo con dispiacere il periodo di difficoltà che sta affrontando il sito in questo momento, in particolare la Carrozzeria. Auspichiamo – conclude Rinaudo – che l’intervento del Governo, con il nuovo piano incentivi, coadiuvi la ripresa del mercato. Urge accelerare l’azione del Governo, e serve una collaborazione in sinergia con la Regione, per tutelare il territorio”.
Dalla Fiom Cgil di Torino, il segretario generale Edi Lazzi definisce una “sciagura” la nuova richiesta di cassa integrazione per Mirafiori. “Sono sette settimane consecutive in cui le lavoratrici e i lavoratori perderanno parte del loro già magro salario. Con questa ennesima batosta Giorgia Meloni deve incontrarci nel più breve tempo possibile. Ogni giorno che passa è sempre peggio, altro che made in Italy, qua siamo al destroy Italy”.
“Questa settimana faremo le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori per decidere insieme le azioni da intraprende”, dichiara Gianni Mannori, responsabile di Mirafiori per la Fiom Cgil. “Se non saranno assegnate nuove produzioni a Mirafiori – continua Mannori – la situazione continuerà a peggiorare drammaticamente e chi ne farà le spese saranno le lavoratrici e i lavoratori di questo stabilimento e dell’intero indotto, ma ancor più grave le ricadute impoveriranno l’intero territorio Torinese. È necessario un sussulto di orgoglio da parte di tutte le parti coinvolte a partire dalle istituzioni locali e nazionali”.
e.m.