Nel primo trimestre 2024 le prime cinque banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco Bpm, Mps, Bper) hanno realizzato oltre sei miliardi di utili. Cala ancora il cost/income e aumenta la produttività. Rispetto ad un anno fa diminuiscono gli sportelli ed il numero dei lavoratori.
E’ quanto sottolinea una analisi della Fondazione Fiba di First Cisl, secondo cui negli ultimi cinque anni il rafforzamento patrimoniale è venuto dal calo delle attività ponderate per il rischio e dei prestiti, mentre la più elevata redditività è stata impiegata per remunerare gli azionisti con dividendi e buyback
Per le prime cinque banche italiane nel primo trimestre i proventi operativi fanno segnare un aumento del 9,5%. Il margine d`interesse (+15%) traina i conti insieme alle commissioni nette (+ 4,9%) e spinge appunto l’utile netto a 6 miliardi (+ 25,1%).
La redditività beneficia anche del basso livello del costo del rischio (appena 22 punti base, con l`Npl ratio netto stabile all`1,4% e il peso dei crediti in bonis stage 2 sui crediti alla clientela in contrazione dal 12,3% al 10,8%). Il Roe annualizzato passa dal 12,5% al 14,7%.
In parallelo continua la discesa dei costi. Il cost/income si attesta al 39,8% dal 43,1% di un anno fa, dato cui contribuisce la riduzione degli sportelli (-558 pari al 4,6%) e dell’occupazione (-6504, pari al 2,8%). Cala anche il rapporto tra costo del personale e proventi operativi (dal 26,6% al 24,8%). Balza in avanti la produttività: margine primario per dipendente (+14,5%) e risultato di gestione per dipendente (+ 19,4%) dimostrano il contributo determinante del lavoro.
L`incremento di produttività risulta multiplo rispetto alla variazione del costo del personale pro capite, in crescita del 5,4%, che incorpora gli effetti del contratto nazionale rinnovato a fine 2023.
Gli straordinari risultati del primo trimestre non si riflettono tuttavia sulla patrimonializzazione, che rimane stabile, con un Cet 1 ratio attorno al 15% grazie al contenimento delle attività ponderate per il rischio (-0,6%).
“Quello che si delinea è un quadro di ottima salute del sistema bancario, che però – commenta il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani – presenta delle ombre riguardo alle prospettive di sviluppo del Paese, anche valutando il diverso comportamento dei sistemi bancari europei che, diversamente da quello italiano hanno perseguito il miglioramento della patrimonializzazione attraverso l’aumento del capitale e non attraverso la riduzione delle attività ponderate per il rischio, con particolare riferimento al rischio di credito che, anzi, è aumentato. Per tali ragioni – prosegue – si devono creare le condizioni affinché le banche italiane siano uno dei grandi propulsori del Paese nel ridisegno dell`economia e della società, assolutamente indispensabile ed improcrastinabile. Per tanti anni a venire, avremo bisogno di consistenti investimenti privati nell’economia reale, al fine di gestire la transizione digitale ed ecologica. Alla forte incentivazione per mobilitare il risparmio privato si devono accompagnare politiche di offerta del credito per stimolare la trasformazione dei sistemi produttivi.
Con un costo del lavoro che è meno di un quarto del totale dei proventi anziché insistere sull’ulteriore ed immotivata riduzione dei livelli occupazionali serve investire nel coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori”.
E.G.