“Chiediamo al governo una mini proroga di due o tre mesi per completare quella parte di lavori legati al Superbonus che ancora può essere finita”. Così Federica Brancaccio, presidente dell’Ance, l`Associazione nazionale dei costruttori, in un’intervista a la Repubblica. “Ci sono 30 mila condomini in bilico e 300 mila famiglie che rischiano di andare in contenzioso”, ha aggiunto.
“Mai preteso” che non finisca mai “anche perché è una misura a termine e con décalage naturale. Ma qui ci sono altre considerazioni da fare. In un anno e mezzo la situazione dei crediti incagliati non si è sbloccata. Erano 20-30 miliardi, in base alle nostre stime. Ora saranno meno, ma perché nel frattempo sono intervenuti intermediari che speculano e offrono alle imprese edili in ginocchio il 50-60%. Al Paese però costa sempre il 110%. Per questo chiedevamo un intervento della partecipate di Stato”, ha spiegato.
“Ci sono imprese a corto di liquidità e in grande difficoltà.
Senza considerare il rallentamento nelle forniture, il rialzo dei tassi che rende più oneroso l`indebitamento, i ristori contro il caro materiali in ritardo. Aspettiamo ancora quelli del primo semestre 2022”, ha sottolineato.
La proroga di 2-3 mesi “permetterebbe di abbattere una grossa parte di contenziosi. Chi ha iniziato i lavori a settembre o in ottobre è irresponsabile e non va aiutato. Ma se mancano gli infissi perché arrivati tardi, sarebbe una follia lasciare i cantieri appesi”, ha aggiunto.
e.m.