“Il governo deve aprire subito il confronto con tutte le parti sociali sul tema del superbonus nell’edilizia. Accompagnare il passaggio ad un regime più ordinario è un fatto comprensibile e condivisibile. Tutt’altra storia è stato agire con un decreto lampo, senza neanche aver convocato il mondo del lavoro, introducendo misure che cambiano radicalmente le regole dall’oggi al domani, colpendo migliaia di imprese senza colpe e mettendo a rischio 100mila posti di lavoro”.’ È quanto dichiarato dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, nel corso dell’iniziativa in corso a Roma “Il futuro dell’edilizia: rigenerazione, superbonus, qualità del lavoro” organizzata della Filca Cisl.
“ È un questione di giustizia sociale – prosegue Sbarra -, ma anche di tenuta economica del Paese. Centomila posti di lavoro vuol dire 100mila famiglie, tante delle quali, specialmente al Sud, sono monoreddito. Significa consumi a picco. Spesa sociale alle stelle. Marginalità crescente. Un rischio potenziale di consegnare braccia all’economia sommersa e alla criminalità”.
“Bisogna riconoscere maggiore protagonismo a Cassa depositi e Prestiti e a SACE, mettendo in piedi un intervento pubblico che, senza miopi furori ideologici, protegga l’occupazione, tuteli la rete produttiva, permetta lo smaltimento dei crediti esistenti e ridefinisca la griglia di applicazione degli incentivi. Sui crediti incagliati il governo costruisca insieme ad ABI, Poste, Assicurazioni leve di sostenibilità e strumenti di compensazione a favore di lavoratori, famiglie e imprese”, ha concluso il segretario.
e.m.