Botta e risposta tra la Cgil e il governo sulla riforma del mercato del lavoro.
Il sindacato di Corso d’Italia ha chiesto all’esecutivo di “non convocare separatamente i sindacati, perché gli incontri separati stile Sacconi rendono solo tutto più complicato e più lungo”.
L’orientamento del governo però resta quello di procedere con incontri “bilaterali” fra il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, e le singole parti sociali. Questo perché l’obiettivo del governo, sottolineato due giorni fa dallo stesso Monti nella telefonata con i leader sindacali, è quello di arrivare in tempi stretti a un’intesa e, secondo l’esecutivo, una convocazione collettiva complicherebbe, rallentandola, la concertazione.
Per gli altri sindacati invece non contano le modalità con cui avverranno gli incontri, ma il risultato.
La Cisl, dice il segretario generale Raffaele Bonanni, non si sottrarrà a incontri separati “se il governo vuole avviare una fase esplorativa propedeutica ad un negoziato vero”. Questo perchè per il sindacato di via Po’, sottolinea Bonanni, “al di là della forma, conta la sostanza”.
Anche l’Ugl è dello stesso avviso e ribadisce l’importanza del risultato degli incontri, cioè “contribuire alla crescita, alla tutela e alla creazione di posti di lavoro”.
Cio’ che conta, conclude il leader della Uil, Luigi Angeletti, non è la forma degli incontri ma che il governo ascolti e accolga il merito delle proposte sindacali. (FRN)