“Lo sbaglio più grande che si possa compiere in una fase così decisiva di transizione è quello di spezzare il patrimonio fisico e infrastrutturale su cui dovranno svilupparsi gli asset strategici del prossimo futuro. E’ l`errore che sta compiendo la dirigenza Tim nel piano industriale 22-24”.
Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, nel corso di una tavola rotonda organizzata dalla Fistel.
“L`accesso alla digitalizzazione è diventato ormai un vero diritto di cittadinanza – ha detto – per questo è decisivo pianificare un’infrastruttura omogenea dell`intero territorio nazionale che assicuri reti ad alta velocità in modo da offrire servizi efficaci ed efficienti a ogni famiglia e ogni impresa.
Una rete unica nazionale è quindi indispensabile per raccogliere la sfida di una transizione giusta ed equa. Siamo in ritardo e se non sbloccheremo ora questa partita, agganciandola alle risorse del Pnrr, pagheremo prezzi altissimi in termini sociali, occupazionali e di competitività”.
Secondo Sbarra in questa prospettiva “è sbagliato e potenzialmente disastroso spezzare l`unità di Tim dividendo servizi e infrastruttura, superando il modello di integrazione per estrarre dividendi immediati rivolti agli azionisti, senza preoccuparsi di tutelare il lavoro e di dare una prospettiva al Paese. Bisogna dare invece al gruppo una visione unitaria e strategica, coerente con quanto sta succedendo nel resto d`Europa e del mondo, dove la tendenza è alla convergenza e al consolidamento dei gruppi. Non possiamo rinunciare a un grande player nazionale per giocare da protagonisti nei processi trasformativi in atto”.
Il numero uno della Cisl ha aggiunto che “serve una posizione netta da parte del Governo, secondo azionista del gruppo attraverso Cdp, con forti garanzie su occupazione e investimenti.
Bisogna dare spazio a una strategia di sviluppo che coniughi tecnologia e coesione, muovendosi nell`interesse del Paese e dei lavoratori, di uno sviluppo tecnologico dal volto umano che ci faccia recuperare il terreno perduto in termini di crescita e di coesione”.
tn