Non solo Torino-Lione, ma anche il rilancio degli investimenti in infrastrutture e in misure per la crescita del Paese: sono i temi al centro di “Infrastrutture per lo sviluppo-Tav, L’Italia in Europa”, in corso a Torino alle Officine Grandi Riparazioni, polo culturale della Fondazione Crt, fulcro nel 2011 delle celebrazioni del 150mo dell’Unità d’Italia.
“Torino è una città simbolo. Siamo qui con 12 associazioni, compresa la nostra, che sono rappresentanti di agricoltori, artigiani, commercianti, esercenti, cooperative, industria, di oltre 3 milioni di imprese e il 65% del Pil’ con oltre 13 milioni di dipendenti”, ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, entrando alle Ogr.
“Il messaggio è chiaro si’ alla Tav Torino-Lione, si’ alle infrastrutture, si’ alla crescita, perche’ le infrastrutture sono un’idea di societa’, includono, e sono un’idea di visione del Paese, centrale tra Europa e Mediterraneo, aperta a Est e a Ovest”, ha aggiunto Boccia.
“Questa manovra vale 41 miliardi di euro, di cui 18 per pensioni e reddito di cittadinanza. Dall’Europa ci chiedono solo 4 miliardi. Conte chiami i vicepremier, è questioni di 2 miliardi a testa e ne usciamo subito. Se non lo fanno, nei panni di Conte mi dimetterei e denuncerei subito chi non vuol fare un passo indietro”, ha concluso il presidente di Confindustria.
“Senza infrastrutture non c’è crescita. Se ai segnali di rallentamento dell’economia si aggiunge il no alle infrastrutture, il rischio di avere una caduta di fiducia è grande”, ha ipotizzato il presidente di Cna, Daniele Vaccarino, per cui “è assurdo che si voglia bloccare opere che hanno avuto i finanziamenti europei. La Torino-Lione è fondamentale, può essere fonte di lavoro anche per le piccole imprese che possono essere coinvolte nelle opere minori e nelle manutenzioni”.
“Qui siamo davanti non solo ad un passaggio di merci, ma ad un passaggio culturale. Il problema dell’Italia non e’ certo solo la Tav, c’è anche la banda ultra larga e ci sono i porti” ha premesso il presidente di Confapi, Maurizio Casasco, sollecitando “una politica industriale e di sviluppo” e chiedendo al governo di “abbattere il cuneo fiscale e di ridurre la burocrazia” piuttosto che mettere in campo misure assistenzialiste. “E’ follia dare il reddito di cittadinanza, perche’ e’ come dare agli italiani qualche pesce al posto della canna da pesca”, ha aggiunto il numero uno di Confapi, lamentando che “nel paese c’e’ una politica antindustriale, che bolla gli imprenditori come quelli che inquinano ed evadono, come prenditori”.
Ancora più duro contro il governo, Gabriele Buia, presidente Ance: “sono assurdi certi discorsi retrogradi del governo. Stiamo mettendo il nostro futuro in mano a gente che non ha cuore l’Italia”.
“L’economia sta rallentando e questo per noi e’ motivo di fortissima preoccupazione. Abbiamo bisogno di piu’ crescita e occupazione,oggi siamo qui per dire si’ allo sviluppo e agli investimenti strategici”, ha detto Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio.
Tremila gli imprenditori presenti a Torino per la mobilitazione a favore della Tav.
TN