Le risorse per finanziare gli interventi previsti dalla fase 2 sulle pensioni ci sono. Lo dice la Uil, che in uno studio sostiene che sono stati sottratti 6 miliardi di euro al sistema previdenziale. “Il Governo non ha alcun alibi – dice il segretario confederale Domenico Proietti – in questi anni, oltre alla gigantesca operazione di cassa fatta con la legge Monti-Fornero, si è continuato a prelevare da alcuni fondi aventi fini previdenziali. Dal 2009 a oggi le risorse stanziate per interventi previdenziali sono state destinate ad altre poste di bilancio. Sono andati in economia oltre 6 miliardi prelevati dal fondo lavori usuranti, dal fondo lavoro di cura, dal fondo per le salvaguardie degli esodati e infine dal fondo per il finanziamento di opzione donna”.
La Uil chiede di recuperare queste risorse per attuare le richieste avanzate al tavolo di confronto con il Governo e per migliorare il sistema previdenziale. Il report ricorda che nel 2009 è stato istituito un fondo con la finalità di finanziare l`accesso alla pensione per i lavoratori che svolgono attività usuranti. A oggi sono 1,997 i miliardi di euro non utilizzati.
Ciò si è verificato poiché il fondo è rimasto inattivo fino al 2010. Dal 2011 al 2014 è stato parzialmente utilizzato, mentre nel 2015 e nel 2016 una parte rilevante delle risorse sono state riallocate e destinate alla copertura di altre poste di bilancio. La Uil precisa che si tratta di una stima prudenziale.
Il totale delle risorse non utilizzate, infatti, è sicuramente superiore poiché non è disponibile il dato effettivo di spesa e i relativi risparmi per gli anni che vanno dal 2011 al 2014, per i quali il minimale utilizzo della norma fa presupporre risparmi pari a circa un miliardo di euro, e per il 2017, anno ancora in corso.
Nel 2010, a seguito della sentenza della Corte europea, fu innalzata l`età di pensione per le donne del pubblico impiego, equiparandola a quella degli uomini.
Contemporaneamente fu istituito un fondo nel quale dovevano confluire le risorse risparmiate da tale provvedimento per sostenere il lavoro di cura e il ruolo sociale delle lavoratrici.
In quel fondo dal 2010 a oggi sarebbero confluiti oltre 3 miliardi, rimasti inutilizzati poiché lo stesso non è stato mai attivato.
Rispetto alle risorse allocate per le salvaguardie degli esodati, resesi necessarie per sanare un “marchiano errore” della legge Fornero, sono stati risparmiati oltre 645 milioni di euro, ai quali andranno aggiunti, una volta conteggiati, i risparmi derivanti dall`ottava salvaguardia. La Uil segnala che per l`ottava salvaguardia a fronte delle 30.700 domande previste a luglio 2017, le domande accolte e giacenti sono 22.501. Da questo è presumibile che ci sia un risparmio di almeno il 26% del totale (1,519 miliardi) pari a 394 milioni di euro. Complessivamente, dunque, se quest`ultima cifra fosse confermata ci sarebbero altri 1,039 miliardi disponibili.
La legge di stabilità 2016, al fine di portare a conclusione la sperimentazione della cosiddetta “opzione donna”, ha disposto che fossero allocate risorse pari a 565 milioni di euro a copertura di 25mila possibili pensionamenti, prevedendo, inoltre, che le risorse non utilizzate dovessero essere destinate a misure con finalità analoghe a quelle di opzione donna. Al momento, non è comunque possibile quantificare quante lavoratrici abbiano scelto di utilizzare questa misura. Come evidenziato da più fonti del settore la platea è stata abbondantemente sovrastimata è quindi presumibile che da tali stanziamenti possano derivare significativi risparmi.
Dunque, sommando i 1,997 miliardi relativi al fondo lavori usuranti non utilizzati, ai 3,074 mld relativi al fondo per il sostegno delle politiche sociali, ai 645 milioni di euro relativi alle sette salvaguardie e ai possibili 394 milioni di euro relativi all`ottava salvaguardia, si ottengono 6,110 mld euro di risorse preventivamente destinati a fondi connessi a fini previdenziali e non utilizzati a tal proposito.
G.C.