Il Piano nazionale delle riforme elaborato dal Governo elenca un vasto programma di interventi, senza però fornire priorità strategiche. Lo ha detto il presidente dell`Ufficio parlamentare di bilancio, Giuseppe Pisauro, in audizione presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato, riunite in seduta congiunta per l`esame del Programma Nazionale di Riforma per l`anno 2020 e sulla Relazione al Parlamento sullo scostamento di bilancio.
“Nel complesso – ha detto Pisauro -, si può osservare, in primo luogo, come il Pnr elenchi un vasto programma di interventi settoriali, non dissimile da quelli contenuti nei precedenti Pnr e non sembra cogliere l`occasione per individuare alcune priorità strategiche sulla base delle quali predisporre in autunno il Piano di ripresa e resilienza in modo da concentrare le risorse del Dispositivo europeo su aree di intervento ritenute fondamentali”.
“In secondo luogo – aggiunge – il Pnr non fornisce indicazioni su come l`utilizzo di risorse straordinarie si inserirà nel quadro di bilancio ordinario, cioè della decisione pluriennale sulla destinazione delle risorse. Infatti, il Piano di ripresa è finalizzato anche al rafforzamento di interventi che presumibilmente necessiteranno di risorse anche a regime e di attività che richiederanno anche un finanziamento continuativo”.
“Il Piano di ripresa da presentare alle Istituzioni della Ue richiede, pena una valutazione negativa della Commissione europea – prosegue -, programmi dettagliati di intervento con indicazione delle singole misure, del costo, delle modalità per l`attuazione effettiva, compresi gli obiettivi intermedi e finali proposti e i relativi indicatori, e l`impatto stimato sull`economia. La predisposizione del Piano vero e proprio, da sottoporre alle istituzioni europee, richiederà quindi una adeguata istruttoria di policy sulle singole misure, e un dettagliato lavoro di approfondimento tecnico”.
“In conclusione – conclude -, la predisposizione di un piano credibile, dettagliato, coerente di riforme e investimenti pubblici, con una tempistica certa per la realizzazione, e la sua attuazione, costituiscono una sfida particolare per l`Italia, considerato anche l`urgenza con cui deve essere predisposto. Ciò richiederà un rafforzamento significativo e rapido del modo di operare della pubblica Amministrazione, in particolare della capacità di programmazione (e di attuazione) delle politiche pubbliche”.
Sul versante della Cassa Integrazione, un quarto delle ore autorizzate per far fronte all’emergenza Coronavirus, è stato concesso a imprese che non hanno accusato un calo di fatturato.
“Dall`incrocio dei dati del monitoraggio dell`Inps con quelli della fatturazione elettronica dell`Agenzia delle Entrate nel primo semestre del 2020 rispetto al primo semestre del 2019 – ha detto Pisauro – emerge che se circa un terzo delle ore di Cig, Cig in deroga e Fondi della bilateralità è stato utilizzato da imprese con perdite di fatturato superiori al 40%, oltre un quarto delle ore è stato tirato da imprese che non hanno subito alcuna riduzione”.
In merio allo scostamento di bilancio per 25 miliardi richiesto dal Governo potrebbe portare il debito oltre il 160%, ha spiegato l’Ufficio parlamentare di bilancio.
“Considerando le stime del quadro macroeconomico indicate dall`Upb nel suo ultimo Rapporto – ha detto -, il deficit risulterebbe più elevato di quello previsto dal Governo, in misura di poco superiore al mezzo punto percentuale di Pil. Il rapporto tra il debito e il Pil, risentendo delle varie determinanti e in particolare del più sfavorevole contributo dell`andamento negativo del prodotto, potrebbe essere più elevato di circa tre punti percentuali. Con lo scostamento di cui si richiede l`autorizzazione, il debito potrebbe superare il 160 per cento del Pil”.
TN