Il Congresso americano è pronto a qualsiasi sacrificio pur di rimettere in moto l’economia Usa fortemente scossa dall’attentato terroristico dell’11 settembre.
A Capital Hill starebbe infatti prendendo sempre più corpo l’idea di un piano d’intervento straordinario da almeno 100 miliardi di dollari, (circa 210.000 miliardi di lire) come consigliato da Alan Greenspan nel corso dell’incontro a porte chiuse dell’altro giorno. Secondo il presidente della Federal Reserve perchè una manovra abbia veramente successo deve essere pari ad almeno l’1% del prodotto interno lordo, cioè appunto circa 100 miliardi di dollari. Cifre impegnative soprattutto alla luce della revisione delle stime del surplus di bilancio annunciate proprio in queste ore sia dal Congresso che dalla Casa Bianca.
Sul tavolo delle trattative ci sono per il momento diverse proposte di riduzioni delle tasse o di incentivi economici tra cui scegliere quello ritenuto più efficace. Un credito alle aziende per gli investimenti potrebbe costare 70 miliardi di dollari, 100 ne costerebbe invece rendere completamente deducibili per un anno tutte le spese in equipaggiamento e infrastrutture. Un nuovo round di rimborsi sulle tasse costerebbe 40 miliardi di dollari, a cui si potrebbero aggiungere 28 miliardi di dollari in abbassamento delle tasse per le famiglie a basso reddito.
Ma oltre alla riduzione del carico fiscale, il Congresso sta pensando a aumentare le spese statali anche per tenere la disoccupazione sotto controllo. Fra le varie proposte, una che prevede 37 miliardi di dollari per aiutare le compagnie dei treni a migliorare ed estendere i loro sistemi di trasporto e un’altra che destina 42 miliardi a investimenti nel comparto della difesa.