“Dalla Bce arriva oggi un ulteriore campanello d’allarme”. Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl, Paolo Varesi, commentando i dati diffusi oggi dalla Banca Centrale Europea e spiegando come “le pessime previsioni sull’andamento dell’inflazione annotano tra i fattori a rischio i rincari delle materie prime energetiche. Conseguenza questa della mancanza di un’idonea e uniforme politica in materia da parte dell’Ue”.
“Tutto ciò – aggiunge – non fa altro che ricadere sulle spalle delle fasce più deboli, incidendo negativamente sul potere d’acquisto di salari e pensioni. Inoltre, dalle stime internazionali, è evidente che siamo davanti ad un lungo e lento periodo di instabilità occupazionale, che desta ancora preoccupazione, e dovuto alle politiche finanziarie europee troppo concentrate sulla stabilità dei bilanci”.
“Visto il quadro – conclude -, ci aspettiamo che l’impegno assunto dal governo con il Documento di economia e finanza, a partire dalla riforma fiscale, sia rispettato senza perdere altro tempo prezioso”.