Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti, ha salutato l’anno regalando una riforma fiscale alle multinazionali americane. Tra i tanti provvedimenti, uno riguarda l’abbassamento dell’aliquota corporate dal 35 al 21%. Wal-Mart Store ne è entusiasta, ovviamente, ecco perché il gigante mondiale della grande distribuzione ha deciso di alzare il salario minimo per tutti i dipendenti negli Stati Uniti.
A partire dal 17 febbraio lo stipendio orario degli 1,5 milioni di dipendenti americani (in totale nel mondo sono 2,2 milioni) passerà da 10 a 11 dollari. “Stiamo cominciano a valutare le opportunità create dalla riforma fiscale per investire nei clienti e negli associati e per rafforzare ulteriormente le nostre attività”, ha detto Doug McMillon, amministratore delegato di Wal-Mart.
Wal-Mart ha anche fatto sapere di stare valutando “investimenti per abbassare i prezzi pagati dai clienti finali, per migliorare i salari, per il training dei dipendenti e per scommettere sul futuro del gruppo, anche da un punto di vista tecnologico”.
Tutti i giornali statunitensi danno grande spazio alla scelta della multinazionale americana ma 11 dollari rimangono comunque circa 9 euro l’ora che tutto sommato non sembrano poi una grande cifra per un’azienda con 3 milioni e mezzo di dipendenti in tutto il mondo.
A.P