Alcune associazioni respingono l’avvio della trattativa per il contratto unico della mobilità e i sindacati confermano lo sciopero dei trasporti per il 6 e 7 luglio. Giuseppe Depaoli, responsabile delle relazioni industriali e delle politiche del lavoro di Ferrovie, cosa ne pensa?
Le Ferrovie devono cambiare assetto normativo per recuperare efficienza e competitività. Per questo appoggiamo il contratto unico, a nostro avviso un elemento positivo; nel settore ci sono comparti diversi con situazioni vicine tra loro, come il trasporto pubblico locale e quello ferroviario, e la soluzione migliore è definire regole comuni.
Cosa intende nel concreto?
Penso a un accorpamento razionale dei rapporti di lavoro. Presto i trasporti dovranno affrontare l’apertura del mercato, anche per questo diventa importante realizzare l’unificazione normativa.
Asstra e Anav continuano a rifiutare il negoziato.
Sta prevalendo una logica di forte rigidità. In questo momento, a mio giudizio, alcune associazioni rischiano di considerare troppo l’aspetto esclusivamente associativo e mettere in secondo piano un approccio razionale ai problemi del lavoro. Sarebbe una visione conservativa, che non guarda al futuro.
Come va realizzato il contratto unico?
Attraverso una libera scelta, non certo per imposizione. Già a novembre c’era un accordo di massima, ma adesso gli interessi che hanno dettato quella firma sembrano sospesi.
L’intesa è ancora possibile?
Credo di sì. Occorre riflettere insieme con prospettive e metodologie condivise e quello sarà già un passo avanti, poi può arrivare un accordo anche nel merito.
1 luglio 2008
Emanuele Di Nicola