Prosegue la tendenza all’aumento dell’occupazione. Secondo la nota trimestrale congiunta di Istat, ministero del Lavoro, Inps e Inail, nel secondo trimestre 2017 gli occupati salgono a quota 22 milioni 985 mila persone, in crescita sia su base annua (+0,7%, +153 mila), sia sul trimestre precedente (+0,3%, +78 mila). Tale andamento si accompagna alla riduzione della disoccupazione sia tendenziale che congiunturale e il numero di inattivi registra un nuovo, ma meno intenso, calo su base annua e un lieve aumento rispetto al trimestre precedente.
Il numero di occupati tra i giovani 15-34enni rimane stabile rispetto al trimestre precedente e torna a calare su base tendenziale (-0,7 per cento, -38 mila unità).
“Le dinamiche del mercato del lavoro – si legge nella Nota – si sono sviluppate in un contesto di significativa e persistente crescita del prodotto interno lordo, che ha segnato nuovamente un aumento congiunturale dello 0,4%, con un tasso di crescita tendenziale che ha raggiunto l’1,5%”.
L’input di lavoro misurato in termini di Ula (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) mostra una dinamica più lenta rispetto a quella del Pil (+0,2% sotto il profilo congiunturale e +0,7% in termini tendenziali).
Il tasso di occupazione destagionalizzato è risultato pari al 57,8%, in crescita di due decimi di punto rispetto al trimestre precedente. Considerando l’ultimo decennio (2008-2017), il tasso recupera oltre due punti percentuali rispetto al valore minimo (terzo trimestre 2013, 55,4%) ma è ancora distante di un punto da quello massimo registrato nel secondo trimestre del 2008 (58,8%).
La crescita tendenziale dell’occupazione è ancora interamente determinata dalla componente del lavoro dipendente in termini sia di occupati (+2,1%, Istat) sia di posizioni lavorative riferite specificamente ai settori dell’industria e dei servizi (+3,2%, Istat).
Ciò trova conferma nei dati del ministero del Lavoro tratti dalle Comunicazioni obbligatorie rielaborate (+437 mila posizioni lavorative nella media del secondo trimestre 2017 rispetto al secondo del 2016), e nei dati dell’Inps-Osservatorio sul precariato riferiti alle sole imprese private (+553 mila posizioni lavorative al 30 giugno 2017 rispetto al 30 giugno 2016).
Sempre per il secondo trimestre, nella nota si rintraccia un boom del lavoro a chiamata, dovuto all’abrogazione dei vecchi voucher. Dopo quattro anni di variazioni tendenziali negative, infatti, a partire dal quarto trimestre del 2016, il numero dei lavoratori a chiamata registra una prima inversione di tendenza (+2,5%).
In particolare, nel primo trimestre 2017 si osserva una significativa ripresa (+13,5%) che si accentua notevolmente nel secondo trimestre 2017 (+73,7%), con un incremento assoluto di 92 mila unità.
Analogamente il numero di lavoratori coinvolti nel lavoro somministrato, in aumento dal secondo trimestre 2013, si conferma in forte crescita su base tendenziale nel primo e nel secondo trimestre del 2017 (+22,4%, +24,4% e rispettivamente).
Le posizioni lavorative dipendenti nelle imprese industriali e dei servizi sono aumentate dell’1,1% su base congiunturale e del 3,2% su base annua, raggiungendo il livello più alto (12,330 milioni) dal 2010, inizio della serie storica; per l’aggregato industria e i servizi di mercato, nel secondo trimestre 2017, si toccano gli 11 milioni 271mila posizioni.
E. M.