Un piano da 196 miliardi di euro diviso in 6 macro aree tra cui quella delle iniziative “green” assorbe da sola oltre un terzo delle risorse. E’ lo schema finanziario contenuto nella bozza del Recovery plan all’esame del Consiglio dei ministri.
In particolare, alla parte sulla transizione verde vanno 74,3 miliardi, a quella della digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura 48,7 miliardi e alle infrastrutture 27,7 miliardi. Altri 19,2 miliardi sono destinati all’istruzione e alla ricerca, 17,1 miliardi alla parità di genere e 9 miliardi alla sanità.
All’interno del capitolo sulla transizione verde, la spesa maggiore, 40,1 miliardi, è dedicata alla voce “efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”. Seguono quelle della “transizione energetica e mobilità locale sostenibile” con 18,5 miliardi; della “tutela e valorizzazione del territorio e della risorsa idrica” con 9,4 miliardi; della “impresa verde ed economia circolare” con 6,3 miliardi.
All’interno del capitolo sulla digitalizzazione e innovazione, la spesa maggiore, 35,5 miliardi, è indicata alla voce “innovazione, competitività digitalizzazione 4.0 e internazionalizzazione”. Seguono “digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA” con 10,1 miliardi e “cultura e turismo” con 3,1 miliardi.
Nel capitolo infrastrutture, vengono dedicati 23,6 milairdi ad “alta velocità di rete e manutenzione stradale 4.0” mentre 4,1 miliardi vanno a “intermodalità e logistica integrata”.
Per quanto riguarda invece il capitolo istruzione, le risorse sono suddivise tra “potenziamento della didattica e diritto allo studio” con 10,1 miliardi e “dalla ricerca all’impresa” con 9,1 miliardi.
Le risorse del capitolo Parità di genere sono suddivise tra “Giovani e politiche del lavoro” con 3,2 miliardi, “vulnerabilità, inclusione sociale, sport e terzo settore” con 5,9 miliardi, “inerventi speciali di coesione territoriale” con 3,8 miliardi e “parità di genere” con 4,2 miliardi.
Per quanto riguarda infine il capitolo Sanità, sono previsti 4,8 miliardi per “assistenza di prossimità e telemedicina” e 4,2 miliardi per “Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria”.
Sull`attuazione del Recovery plan vigilerà “con compiti di indirizzo, coordinamento e controllo” un Comitato esecutivo, composto dal Presidente del Consiglio, Ministro dell`Economia e delle Finanze e Ministro dello Sviluppo Economico.
Sarà poi il Ministro degli Affari europei “di intesa con il Ministro degli affari esteri e delle cooperazione internazionale per quanto di competenza di quest`ultimo” a svolgere il ruolo di “referente unico con la Commissione Europea per tutte le attività legate all`attuazione del Piano”.
In linea con gli indirizzi della Commissione UE” ci sarà un “Responsabile di missione” in ciascun settore del Recovery plan “al quale sia demandata la responsabilità generale di assicurare la celere ed efficace attuazione del piano stesso, la costante verifica circa il rispetto del cronoprogramma nonché il compito di adoperarsi, anche attraverso l`attivazione di poteri sostitutivi, per favorire il superamento di situazioni di inerzia o comunque ostative alla realizzazione dell`intervento programmato”.
I responsabili, poi, potranno contare su “una struttura di missione costituita con dPCM, su proposta del Comitato esecutivo”. Alla struttura, si legge ancora nella bozza, “è attribuito un contingente di personale, anche di livello dirigenziale, individuato tra il personale delle pubbliche amministrazioni, personale di società pubbliche in house o partecipate, collaboratori nonché consulenti o esperti, anche estranei alla pubblica amministrazione”.
TN