• Chi siamo
  • Abbonamenti
  • Contatti
giovedì, 9 Ottobre 2025
  • Accedi
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    L’evasione fiscale: un fenomeno ancora da interpretare

    Quel che il governo non dice sull’economia italiana

    La profezia di Renzi e l’ostacolo-Vannacci sulla strada del bis di Meloni

    La profezia di Renzi e l’ostacolo-Vannacci sulla strada del bis di Meloni

    Istat, a giugno inflazione accelera all’1,3%, in un mese prezzi +0,2%

    L’inflazione che fa paura è quella da supermercato

    L’autunno difficile di Meloni, con Elly nel ruolo di salvagente

    A Meloni, la populista, fa paura la piazza di popolo

    Agitazione personale nelle sedi giudiziarie

    Trasferimento illegittimo: la Cassazione apre al rimborso delle spese di viaggio ma nega il danno da ore di tragitto senza prova concreta

    Crescita Eurozona prosegue a ritmi sostenuti

    Cresciamo poco e male: l’economia italiana è ancora in trappola

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Landini, non è una vittoria ma 15 milioni di voti sono un patrimonio da cui ripartire

    Cgil, in vista della manovra Landini rilancia la patrimoniale: 26 mld dall’1,3% su 500mila super ricchi. Ma la trattativa con Confindustria finisce in stand by. E su Gaza: “Meloni indirettamente complice di genocidio’’

    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intasa Sanpaolo presenta il suo nuovo polo formativo Academy4Future

    Stellantis, Uilm Campania: positivo l’incontro con De Luca, soddisfatti per l’impegno assunto dalla Regione

    Stellantis, il report Fim-Cisl: crollo delle produzioni e previsioni nere per la chiusura dell’anno. Uliano: serve un cambio di passo

    De profundis per l’Auto? Le ricette di Meloni, Landini e Renzi per sopravvivere alla crisi di Stellantis

    Stellantis, la PMC di Melfi apre la fase liquidatoria dopo la perdita delle commesse, 95 lavoratori in esubero

    Istat, l’economia italiana mantiene un profilo espansivo

    La marcia indietro di redditi e opportunità

    Ikea, Tribunale Milano, il licenziamento della lavoratrice madre non è discriminatorio

    Ikea Italia, è ancora strappo sul rinnovo del contratto integrativo aziendale. I sindacati confermano lo stato di agitazione

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Rapporto Cgil su inflazione, salari e drenaggio fiscale

    La call to action dell’ITUC “Sindacati per la pace”

    I dati della conferenza stampa del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini

    La piattaforma della Cgil per la manifestazione nazionale a Roma, 25 ottobre 2025

    Primo incontro per il rinnovo del contratto Lavanderie Industriali

    Lavanderie industriali, varata la piattaforma per il rinnovo, aumento da 225 euro

    Il report della Fim-Cisl su produzione e occupazione in Stellantis – III trimestre 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Sfruttare i viventi, di Paul Guillibert. Editore Ombre Corte

    Sfruttare i viventi, di Paul Guillibert. Editore Ombre Corte

    Ciò che era giusto. Eredità e memoria di Alexander Langer, di Goffredo Fofi. Editore Alphabeta

    Ciò che era giusto. Eredità e memoria di Alexander Langer, di Goffredo Fofi. Editore Alphabeta

  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro
  • Rubriche
    • Tutti
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
    L’evasione fiscale: un fenomeno ancora da interpretare

    Quel che il governo non dice sull’economia italiana

    La profezia di Renzi e l’ostacolo-Vannacci sulla strada del bis di Meloni

    La profezia di Renzi e l’ostacolo-Vannacci sulla strada del bis di Meloni

    Istat, a giugno inflazione accelera all’1,3%, in un mese prezzi +0,2%

    L’inflazione che fa paura è quella da supermercato

    L’autunno difficile di Meloni, con Elly nel ruolo di salvagente

    A Meloni, la populista, fa paura la piazza di popolo

    Agitazione personale nelle sedi giudiziarie

    Trasferimento illegittimo: la Cassazione apre al rimborso delle spese di viaggio ma nega il danno da ore di tragitto senza prova concreta

    Crescita Eurozona prosegue a ritmi sostenuti

    Cresciamo poco e male: l’economia italiana è ancora in trappola

  • Approfondimenti
    • Tutti
    • I Dibattiti del Diario
    • L'Editoriale
    • Diario delle crisi
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    Landini, non è una vittoria ma 15 milioni di voti sono un patrimonio da cui ripartire

    Cgil, in vista della manovra Landini rilancia la patrimoniale: 26 mld dall’1,3% su 500mila super ricchi. Ma la trattativa con Confindustria finisce in stand by. E su Gaza: “Meloni indirettamente complice di genocidio’’

    Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

    Intasa Sanpaolo presenta il suo nuovo polo formativo Academy4Future

    Stellantis, Uilm Campania: positivo l’incontro con De Luca, soddisfatti per l’impegno assunto dalla Regione

    Stellantis, il report Fim-Cisl: crollo delle produzioni e previsioni nere per la chiusura dell’anno. Uliano: serve un cambio di passo

    De profundis per l’Auto? Le ricette di Meloni, Landini e Renzi per sopravvivere alla crisi di Stellantis

    Stellantis, la PMC di Melfi apre la fase liquidatoria dopo la perdita delle commesse, 95 lavoratori in esubero

    Istat, l’economia italiana mantiene un profilo espansivo

    La marcia indietro di redditi e opportunità

    Ikea, Tribunale Milano, il licenziamento della lavoratrice madre non è discriminatorio

    Ikea Italia, è ancora strappo sul rinnovo del contratto integrativo aziendale. I sindacati confermano lo stato di agitazione

  • Fatti e Dati
    • Tutti
    • Documentazione
    • Contrattazione

    Rapporto Cgil su inflazione, salari e drenaggio fiscale

    La call to action dell’ITUC “Sindacati per la pace”

    I dati della conferenza stampa del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini

    La piattaforma della Cgil per la manifestazione nazionale a Roma, 25 ottobre 2025

    Primo incontro per il rinnovo del contratto Lavanderie Industriali

    Lavanderie industriali, varata la piattaforma per il rinnovo, aumento da 225 euro

    Il report della Fim-Cisl su produzione e occupazione in Stellantis – III trimestre 2025

  • I Blogger del Diario
  • Biblioteca
    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    Il costruttore e il giocatore. Serafino Ferruzzi, Raul Gardini, e la fine di un grande gruppo industriale, di Luciano Segreto, Feltrinelli

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    L’umanità di domani. Dieci numeri per comprendere il nostro futuro, di Paul Morland

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    La rivoluzione della longevità, di Myriam Defilippi e Maurizio De Palma. Editore Il Sole 24 Ore

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Anche i ricchi piangono. La crisi del modello Milano e delle global city. Editore Baldini+Castoldi

    Sfruttare i viventi, di Paul Guillibert. Editore Ombre Corte

    Sfruttare i viventi, di Paul Guillibert. Editore Ombre Corte

    Ciò che era giusto. Eredità e memoria di Alexander Langer, di Goffredo Fofi. Editore Alphabeta

    Ciò che era giusto. Eredità e memoria di Alexander Langer, di Goffredo Fofi. Editore Alphabeta

  • Appuntamenti
No Result
View All Result
Il Diario del Lavoro
No Result
View All Result

Home - Approfondimenti - Analisi - Ex Ilva, sette anni di braccio di ferro, tra sequestri e decreti

Ex Ilva, sette anni di braccio di ferro, tra sequestri e decreti

di Fernando Liuzzi
11 Dicembre 2019
in Analisi
Ex Ilva, sette anni di braccio di ferro, tra sequestri e decreti

La notizia è secca: il giudice del dibattimento del Tribunale di Taranto, Francesco Maccagnano, ha respinto l’istanza presentata da Ilva in Amministrazione straordinaria; istanza con cui era stata chiesta una proroga dei lavori in corso per la messa in sicurezza dell’Altoforno 2. Adesso, si teme che l’altoforno sarà nuovamente sequestrato dalla Procura della città jonica.

La notizia è secca, ma sembra di averla già sentita altre volte. Per comprenderne significato e portata, bisogna dunque datarla. E allora diciamo che risale alla serata di ieri, martedì 10 dicembre. Aggiungendo, come hanno scritto oggi Domenico Palmiotti e Giorgio Pogliotti sul Sole 24 Ore, che essendo giunta al termine di una giornata in cui si era riaccesa qualche speranza sul futuro dell’acciaieria tarantina, l’annuncio ha avuto l’effetto di una doccia gelata.

Capita, a volte, che una breve sequenza di avvenimenti, inseriti in una vicenda molto più lunga e molto più complessa, abbia la capacità di offrire una sintesi che aiuta a comprendere il senso dell’intera vicenda. Ed è forse questo ciò che è accaduto rispetto alla sempre più drammatica vicenda dell’ex Ilva di Taranto.

Ecco dunque. La sera di lunedì 9 dicembre,la Procura della Repubblica di Taranto dice sì alla richiesta avanzata da Ilva in Amministrazione straordinaria. Richiesta relativa a una proroga dei termini entro cui effettuare i lavori di messa in sicurezza dell’Altoforno 2, quello definito, nel gergo aziendale, Afo 2.

Nella mattinata di martedì 10 dicembre, robuste delegazioni di lavoratori dell’ex Ilva, oggi ArcelorMittal Italia, provenienti da Taranto, Genova e Novi Ligure, partecipano alla manifestazione sindacale nazionale – indetta da Cgil, Cisl e Uil – che si tiene a Roma, in piazza Santi Apostoli, per denunciare la sempre più grave situazione di un sistema produttivo affetto da decine di crisi aziendali. Crisi fra cui primeggia quella del più importante gruppo siderurgico attivo nel nostro Paese.

Più o meno nelle stesse ore, e sempre a Roma, si è tenuto un primo incontro fra il nuovo rappresentante del Governo italiano incaricato di seguire la vicenda Ilva, Francesco Caio, e l’Amministratore delegato di ArcelorMittal Europa, il belga Geert Van Poelvoorde. Incontro in cui, a quanto si è appreso, si sono manifestati atteggiamenti reciprocamente dialoganti, in un clima che un commentatore informato ed equilibrato come Paolo Bricco, sempre sul Sole 24 Ore, ha definito “costruttivo”.

E poi, in serata, da Taranto, arriva la notizia ferale: nonostante il parere positivo della Procura, il giudice Maccagnano ritiene di non poter accogliere l’istanza di proroga avanzata da Ilva in Amministrazione straordinaria. I 9 mesi richiesti per installare il nuovo macchinario richiesto dal custode giudiziario dell’area a caldo, Barbara Valenzano, costituirebbero, per il Tribunale, un tempo troppo lungo. Notizia ferale anche se, a dire il vero, non del tutto inattesa. Infatti, secondo alcuni interpreti, la relazione consegnata nei giorni scorsi all’Autorità giudiziaria dalla stessa Valenzano, pur riconoscendo all’Ilva di aver presentato l’analisi di rischio relativa all’Afo 2 entro i termini temporali previsti, sottolineava che non sono state ancora messe in atto le procedure operative conseguenti all’analisi. Dando quindi alla sua relazione un significato forse più negativo che positivo nei confronti dell’Amministrazione straordinaria che, a tutti gli effetti giuridici, è ancora proprietaria dello stabilimento siderurgico fin qui formalmente affittato, anche se con un impegno di acquisto, da ArcelorMittal.

Perché abbiamo detto che gli eventi di questi pochi giorni, si starebbe per dire di queste poche ore, offrono la sintesi di una vicenda più lunga e più complessa? Perché i protagonisti presenti sulla scena, e il copione che guida i loro comportamenti, sono, più o meno, gli stessi degli ultimi 7 anni.

E questo è vero, innanzitutto, per la magistratura tarantina. Fin da quando, il 26 luglio del 2012, su richiesta della Procura di Taranto, il Gip Patrizia Todisco dispose il sequestro, “senza facoltà d’uso”, degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento Ilva, è parso che tale magistratura abbia cominciato a considerare tale stabilimento, o per dir meglio la sua attività, vista sotto un profilo ambientale, come un fatto criminale in sé. È quindi dal 2012, e cioè dal decreto-legge 207, emanato il 3 dicembre dal Governo Monti, che reimmette l’Ilva nel possesso dei suoi  beni e la autorizza a portare avanti la sua attività produttiva, che inizia un sordo conflitto tra il Governo nazionale ela Magistraturatarantina.

Infatti, il Governo Monti, e poi i tre Governi a guida Pd della scorsa legislatura (Letta, Renzi e Gentiloni), non sono insensibili alla tematica ambiente & salute, e operano anzi, specie gli ultimi due, per far sì che si avvii un serio risanamento ambientale dell’area tarantina, a partire da un abbattimento delle potenzialità inquinanti del centro siderurgico. Pensano però che, come insegna l’esperienza di Bagnoli, sia più credibile un processo di risanamento di un centro siderurgico in attività, che non di un centro siderurgico chiuso e abbandonato.

Sette anni, dunque, di sequestri, da una parte. Sette anni di decreti, dall’altra. Scudo penale compreso. Che fu inventato infatti, dai Governi a guida Pd, per proteggere i Commissari straordinari cui, a partire dal gennaio 2015, fu affidata una triplice missione. Primo, tenere in vita stabilimento tarantino e azienda, complessivamente intesi. Secondo, avviare il risanamento del centro siderurgico jonico. Terzo, impostare una gara internazionale per individuare un possibile compratore. Missione che implicava, ovviamente, di mandare avanti quotidianamente lo stabilimento di Taranto, ovvero quello stabilimento che rischiava di essere considerato non tanto come un corpo di reato, ma come un reato ambientale in sé. Con la conseguenza di far considerare i Commissari straordinari che lo amministravano come dei complici di un reato.

In piccolo, come abbiamo già osservato in un precedente articolo, questa è stata anche la storia dell’Altoforno 2. Teatro, l’8 giugno del 2015, dell’incidente mortale di cui rimase vittima l’operaio Alessandro Morricella. È divenuto quindi oggetto di una serie infinita di sequestri, ricorsi, dissequestri, processi, accuse, istanze e chi più ne ha, più ne metta. Con Procura e Tribunale variamente, e talvolta conflittualmente, intenti a bloccarne l’attività, e l’Amministrazione straordinaria intenta a portare avanti un’opera di aggiornamento tecnologico forse troppo lenta, ma i cui tempi possono essere difficilmente dettati da qualche consulente convocato dalla Magistratura.

Adesso siamo di fronte a una svolta che si presenta come drammatica. Neanche a farlo apposta, venerdì 13 dicembre scadono i termini fissati dal Tribunale per il completamento dei nuovi lavori di messa in sicurezza dell’Altoforno 2. Ma già sappiamo che in 48 ore non si completano dei lavori per cui l’Ilva ha chiesto 9 mesi. Ora il punto è che l’ipotesi di un nuovo sequestro dell’altoforno viene a cascare nella situazione conflittuale, tra Governo e ArcelorMittal, che tutti conoscono. Nonché in una situazione in cui un altro dei due altiforni attualmente in funzione avrebbe bisogno di urgenti lavori di manutenzione.

L’avvio del processo di spegnimento dell’Afo 2 potrebbe quindi rappresentare un colpo mortale per l’Ilva di Taranto a gestione ArcelorMittal. Un colpo che potrebbe vanificare i tentativi di sfornare nuovi piani industriali con annessi nuovi piani ambientali. È una guerra contro il tempo che chiama il Governo Conte2 adare il massimo di ciò che è in grado di dare. Per intanto, l’unica novità della giornata è l’annuncio della richiesta, da parte dell’azienda acquirente, di un nuovo massiccio ricorso alla Cassa integrazione straordinaria, nell’ordine di 3.500 unità. Richiesta che vede, ovviamente, il fermo no dei sindacati.

Cosa succederà domani, non lo sa ancora nessuno.

 

@Fernando_Liuzzi

 

Attachments

  • jpg
Tags: IlvaIndustriaAcciaioArcelorMittal
Fernando Liuzzi

Fernando Liuzzi

Ultimi articoli

Ex Ilva, ArcelorMittal annuncia la cassa integrazione straordinaria per 3.500 lavoratori

di redazione

ArcelorMittal ha comunicato alle organizzazioni sindacali nazionali e alle Rsu del sito di Taranto la decisione di avviare la procedura di richiesta di cassa integrazione straordinaria per il sito pugliese per 3.500 lavoratori

Ex Ilva, sindacati, situazione sempre più incerta

di redazione

Per i sindacati dei metalmeccanici a pagare sono sempre i lavoratori

Ilva, ecco cos’è il Comma 22 alla tarantina

di Fernando Liuzzi

Il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso dell'Ilva, scongiurando, al momento, lo spegnimento dell'Altoforno 2. Sarà superata l'idea che sequestrare un impianto industriale sia il modo migliore per tutelare ambiente e salute?

In evidenza

Presentato oggi alla Luiss il rapporto delle Generali sul welfare aziendale

Il 51% dei lavoratori accetterebbe un salario più basso in cambio di un welfare più ricco e personalizzato. A dirlo è il report Great Employee Benefits Study 2025

8 Ottobre 2025
Gaza, Freedom Flotilla a Cgil, Cisl e Uil e associazioni: sosteneteci

Gaza, Cgil: apprensione per gli attivisti della Flotilla

8 Ottobre 2025
Intesa Sanpaolo, raggiunto l’accordo: premi da 1.150 a 2.950 euro per i 70.000 lavoratori

Intasa Sanpaolo presenta il suo nuovo polo formativo Academy4Future

8 Ottobre 2025
Scuola primaria, protesta dei maestri contro esclusione diplomati da graduatorie

Scuola, MIM messo in mora dall’Europa per abuso precariato. Fracassi (Cgil): siamo già oltre 250 mila supplenze, pronti a dare battaglia

8 Ottobre 2025
De profundis per l’Auto? Le ricette di Meloni, Landini e Renzi per sopravvivere alla crisi di Stellantis

Stellantis, la PMC di Melfi apre la fase liquidatoria dopo la perdita delle commesse, 95 lavoratori in esubero

8 Ottobre 2025
Ulteriori informazioni

Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

© 2024 - Il diario del lavoro s.r.l.
Via Flaminia 287, 00196 Roma

P.IVA 06364231008
Testata giornalistica registrata
al Tribunale di Roma n.497 del 2002

segreteria@ildiariodellavoro.it
cell: 349 9402148

  • Abbonamenti
  • Newsletter
  • Impostazioni Cookies

Ben Tornato!

Accedi al tuo account

Password dimenticata?

Recupera la tua password

Inserisci il tuo nome utente o indirizzo email per reimpostare la password.

Accedi
No Result
View All Result
  • Rubriche
    • Poveri e ricchi
    • Giochi di potere
    • Il guardiano del faro
    • Giurisprudenza del lavoro
  • Approfondimenti
    • L’Editoriale
    • La nota
    • Interviste
    • Analisi
    • Diario delle crisi
  • Fatti e Dati
    • Documentazione
    • Contrattazione
  • I Blogger del Diario
  • Appuntamenti
Il Diario del Lavoro

Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri, Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu

  • Accedi