È passato in commissioni congiunte Bilancio e Finanze della Camera l’emendamento del Pd (a firma Sensi e Giachetti) che prevede per Radio radicale un ulteriore finanziamento di 3 milioni per il 2019. Di fatto salvando la radio dalla chiusura.
Il testo, spiega il Pd, è stato riformulato su proposta della Lega ma il governo con il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, ha dato parere contrario. A favore dell’emendamento hanno votato la Lega e tutti gli altri partiti, mentre il Movimento 5 Stelle ha votato contro.
“Grazie a tutti partiti di opposizione, a quei parlamentari di M5S che si sono battuti per ripristinare le risorse necessarie al proseguimento dell’attività di Radio Radicale, raggiunte grazie all’emendamento al dl crescita approvato oggi. Ma soprattutto “ringraziamo la Lega Salvini Premier senza la quale questo esito sarebbe stato impossibile”. È quanto si legge in una nota di Radio Radicale.
“L`approvazione dell`emendamento che concede a Radio Radicale un contributo straordinario di 3 milioni di euro – recita la nota dell’emittente – è un importante primo passo in attesa dell’approvazione nell’ Aula della Camera e poi nelle commissioni e nell’Aula Senato. Si tratta di un primo risultato ottenuto grazie a tutti coloro che hanno partecipato alla lotta di questi mesi per la vita del servizio pubblico che la nostra emittente ha svolto negli ultimi 42 anni, servizio che l’Autorità per le Comunicazioni ha chiesto con segnalazione urgente al governo di non far interrompere, essendo scaduta la convenzione lo scorso 20 maggio, in attesa che venga messo a gara per i prossimi anni”.
“Ringraziamo tutti i gruppi dell`opposizione, Pd, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Leu, +Europa, il Psi e le componenti del Gruppo Misto – continua la radio – che si sono impegnati con convinzione al nostro fianco. Ringraziamo la Lega Salvini Premier senza la quale – sottolinea la nota – questo esito sarebbe stato impossibile e ringraziamo quei parlamentari del M5S che, in dissenso dalla posizione prevalente del movimento, hanno voluto riconoscere il servizio pubblico svolto da Radio Radicale e la necessità di ripristinare le risorse necessarie al suo proseguimento”.
“Non possiamo non ricordare – aggiunge Radio Radicale – il ruolo svolto al nostro fianco dalla FNSI fin dall’inizio, gli oltre 300 cittadini che hanno con il loro digiuno dato vita ad una straordinaria battaglia nonviolenta, i 170mila sottoscrittori della mozione su Change.org, gli esponenti del mondo accademico che con i loro stroardinari appelli hanno rappresentato la voce del mondo dell’università e della ricerca”.
Ora, conclude la nota, “resta l`urgenza di realizzare quanto previsto dalla mozione approvata dal Senato nel bandire al più presto una gara per l’assegnazione del servizio delle trasmissioni delle sedute del Parlamento”.
E.G.