I giudici della Corte d’appello di Bologna hanno confermato le condanne inflitte in primo grado all’ex presidente di Banca di Roma-Capitalia Cesare Geronzi e all’allora direttore generale di Capitalia Matteo Arpe per la vicenda della vendita delle acque minerali Ciappazzi, filone nato dall’inchiesta sul crac Parmalat. Il 29 novembre 2011 Geronzi era stato condannato dal tribunale di Parma a cinque anni per bancarotta e usura. Per Arpe, ai tempi dei reati contestati dg di Capitalia, c’era stata una condanna per bancarotta a tre anni e sette mesi. I giudici della Corte d’appello di Bologna hanno confermato le condanne inflitte in primo grado all’ex presidente di Banca di Roma-Capitalia Cesare Geronzi e all’allora direttore generale di Capitalia Matteo Arpe per la vicenda della vendita delle acque minerali Ciappazzi, filone nato dall’inchiesta sul crac Parmalat.
Il 29 novembre 2011 Geronzi era stato condannato dal tribunale di Parma a cinque anni per bancarotta e usura. Per Arpe, ai tempi dei reati contestati dg di Capitalia, c’era stata una condanna per bancarotta a tre anni e sette mesi. (LF)
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