In Italia oltre 2 milioni di giovani non lavorano, non studiano e non si impegnano in formazione: una cifra che fa della penisola il paese con il maggior numero di “Neet”, acronimo inglese che definisce questa categoria (not in employment, education or training). E se in molti paesi europei il fenomeno è peggiorato con la crisi economica, perché ha spinto molti giovani nella disoccupazione, in Italia era pregresso a causa della sua natura strutturale: “La maggior parte dei Neet italiani non ha mai lavorato”, spiega a TMNews Massimiliano Mascherini, direttore delle ricerche allo Eurofound, la fondazione dell’Unione europea impegnata sul miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro.
Eurofound ha richiamato l’attenzione su questo tema con un corposo rapporto, dal quale spicca innanzitutto la mole raggiunta dai giovani Neet nell’Ue: 14 milioni in totale. Ma la gravità effettiva del quadro nei singoli paesi si valuta soprattutto in termini percentuali rispetto al totale dei giovani. Anche in questo caso l’Italia segna un piazzamento preoccupante: registra un 22,7 per cento di giovani Neet tra 15 e 29 anni, la terza percentuale più elevata tra tutti i paesi, dopo il 23,2 per cento della Grecia e il 24,6 per cento della Bulgaria. Nell’Ue in media il 15,4 per cento dei giovani tra 15 e 29 anni non lavora e non studia.
In termini assoluti nel 2008 in Italia si contavano 1,9 milioni di Neet, ma ormai hanno superato i 2 milioni, spiega Mascherini, mentre nell’Ue hanno raggiunto quota 14 milioni dai quasi 12 milioni del 2008.
Il quadro tende ad aggravarsi con l’avanzare degli anni: se tra 15 e 19 anni i giovani italiani Neet sono l’11,7 per cento, nella fascia 20-24 anni salgono al 27,4 per cento e in quella 25-29 anni al 27,8 per cento. Quest’ultima è la seconda peggior percentuale dopo quella della Bulgaria (29,3%). Meno giovani sul lavoro, oppure che si educano o si formano per trovare un lavoro, significa in prospettiva meno ricchezza che verrà prodotta nel paese. E partendo da questo presupposto Eurofound ha inserito nel rapporto delle stime sui costi che i Neet implicano per tutta l’economia.
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu


























