Tre giorni di dibattito a Milano a fine mese per discutere di lavoro e sviluppo. E’ questo il programma al quale stiamo lavorando da mesi e che sta per realizzarsi. All’inizio dell’anno Il diario del lavoro ha avanzato al Comune di Milano la proposta di un evento nel corso del quale approfondire i temi del lavoro e dello sviluppo, per mettere a confronto le diverse teorie, per esaminare le varie esperienze, per capire come la grande crisi, prima finanziaria, poi produttiva, stia modificando radicalmente il mondo del lavoro. Il Comune ha accettato e abbiamo messo a punto un programma molto nutrito che coinvolgerà più di cento persone e che noi offriamo alla popolazione di Milano e a tutto il paese come contributo allo sforzo in atto per uscire dalle difficoltà e ritrovare la via dello sviluppo.
Come titolo di questa manifestazione avevamo pensato a un generico Festival del lavoro, poi ci siamo ricreduti, perché le difficoltà del mondo del lavoro non consentono nessuna festa. L’abbiamo chiamata “Fondata sul lavoro”, per ricordare a tutti noi che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, come recita il primo articolo della nostra costituzione. Si svolgerà dal 27 al 29 giugno a Palazzo Reale. Tre giorni, tre argomenti di discussione. Lavoro e legalità, lavoro e precarietà, lavoro e sviluppo. Il primo giorno si discuterà prima del costo economico delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo della produzione e della vastità del triste fenomeno del lavoro nero, poi delle altre due piaghe che ci opprimono, gli incidenti sul lavoro e l’evasione fiscale e contributiva.
Il secondo giorno sarà il turno del lavoro dei giovani, per capirne le problematicità, per verificare i momenti di maggiore difficoltà, ma anche le opportunità di nuovi lavori offerte da alcuni segmenti del mercato, dalla conoscenza, dalla cultura, dall’agricoltura, dal mondo digitale, tanto per fare degli esempi. Il terzo giorno saranno i modelli di sviluppo a essere al centro del dibattito. Prima degli economisti, poi degli uomini d’azienda saranno chiamati a offrire il loro contributo per capire dove e come è possibile portare la nostra economia fuori dalla crisi che ormai da quattro anni la sta massacrando.
E’ prevista anche un’anteprima il 25 giugno. Al teatro Elfo Puccini abbiamo chiamato a discutere del senso degli italiani per la legalità tre componenti del pool di mani pulite, Piercamillo Davigo, Francesco Greco, Antonio Di Pietro e il procuratore generale di Caltanissetta Roberto Scarpinato con l’ausilio di Nando Della Chiesa. Per ricordare a dieci anni di distanza Tangentopoli, ma anche le terribili uccisioni di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
A latere della manifestazione si svolgeranno negli stessi giorni una serie di manifestazioni culturali, tutte sempre incentrate sui temi del lavoro, mostre d’arte, presentazioni di libri, incontri sui temi del design milanese, uno spettacolo originale di Laura Curino al Teatro Piccolo.
Tantissime le persone coinvolte in questo percorso. I ministri Elsa Fornero e Fabrizio Barca, i presidenti di Confindustria Giorgio Squinzi, di Confcommercio Carlo Sangalli, di Confartigianato Giorgio Guerrini, della Lega Giuliano Poletti. Gli industriali Giovanni Castellucci, Alberto Bombassei, Brunello Cucinelli, Alberto Meomartini, Giuseppe Sala, i segretari generali di Cgil Susanna Camusso, Cisl Raffaele Bonanni, Uil Luigi Angeletti. E tanti e tanti ancora tra studiosi, esperti, manager, operatori, operai, giornalisti, scrittori. Perché tutto il mondo del lavoro e della produzione abbia modo di far sentire la sua voce, la possibilità di dare l’immagine delle proprie fatiche e delle proprie speranze. L‘appuntamento è a fine mese a Milano.
Il sito di riferimento del festival è: www.fondatasullavoro.it
Massimo Mascini