In un mondo del lavoro che evolve qual è il ruolo del sindacato dei manager? Quale il futuro della managerialità del Paese e in che modo favorire benessere delle persone e una maggiore produttività e competitività delle aziende? Sono alcuni dei temi discussi nelle giornate di venerdì 6 e sabato 7 giugno dagli oltre 200 manager delegati intervenuti da tutta Italia a Milano, per la 105°Assemblea Nazionale di Manageritalia, Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato. Manageritalia quest’anno celebra i suoi 80 anni: il 9 aprile 1945 a Roma nacque la prima associazione rappresentativa di manager e dirigenti italiani.
L’Assemblea si è aperta con l’intervento di Marco Ballarè, Presidente di Manageritalia: “Quest’anno abbiamo affermato con chiarezza la nostra visione: serve un nuovo patto sociale che riconosca il valore del merito, del lavoro responsabile, del contributo determinante dei manager alla coesione e allo sviluppo del Paese, chiediamo al Governo quindi una maggiore equità fiscale, rispetto per le pensioni e attenzione per la classe media”. “Come sindacato – prosegue Ballarè – siamo chiamati ad accompagnare una nuova generazione di dirigenti. A dare strumenti, servizi, rappresentanza a quadri e alte professionalità che vogliono essere parte attiva del futuro. Rivolgendoci a tutti loro con una proposta concreta: riportando fiducia, costruendo una governance più ampia e dando un senso alla loro rappresentanza, rafforzando il ruolo del sindacato, e rilanciando il nostro ruolo istituzionale”.
Nella sua parte pubblica, l’Assemblea ha ospitato la tavola rotonda “Sindacato dei manager e nuovo lavoro’’, che ha messo a confronto Marco Bentivogli, esperto politiche di innovazione industriale e lavoro, Chiara Bisconti, consulente aziendale ed esperta di lavoro agile oltre ai vicepresidenti di Manageritalia Monica Nolo e Simone Pizzoglio, moderati da Massimo Mascini, direttore del quotidiano online “Il diario del lavoro”.
“Il mondo del sindacato – spiega Marco Bentivogli- deve avere la capacità di cavalcare e orientare l’innovazione e ricostruire il senso di appartenenza e di comunità rinsaldando il patto intergenerazionale tra le persone che lavorano nelle stesse realtà aziendali”. Oggi prosegue, “abbiamo il dovere come manager di ridare il senso alle relazioni e alla qualità del lavoro in ogni ambito in cui si crea rappresentanza, in un mondo del lavoro che sta vivendo le profonde evoluzioni dovute alla transizione tecnologica”. A sua volta, Chiara Bisconti ribadisce che “il mondo del lavoro è cambiato in maniera copernicana grazie all’introduzione del lavoro agile e dello smartworking e vede al centro di tutto il tempo delle persone. Il sindacato, così come i manager, devono sempre più comprendere questa priorità e lavorare di conseguenza su rappresentanza e contratti di lavoro i primi e organizzazione del lavoro i secondi. Il sindacato ha l’opportunità di intercettare, orientare e ripensare questo cambiamento e facilitare l’introduzione di nuovi modelli organizzativi. Compito che spetta ai manager e che ritengo anche particolarmente stimolante”.
Per Monica Nolo, vicepresidente di Manageritalia, “nel nostro paese il lavoro richiede salari e produttività più alti, puntando sul rafforzamento delle PMI quale elemento essenziale del nostro sistema economico. Serve una visione strategica, innovazione e una gestione efficace. È fondamentale, per raggiungere tali obbiettivi, aumentare la presenza di manager qualificati e promuovere una cultura manageriale diffusa. Come sindacato proponiamo al Governo la creazione di un polo unico per le politiche attive, che favorisca l’incontro tra domanda e offerta di competenze manageriali”.
“La nostra associazione – prosegue Simone Pizzoglio, vicepresidente di Manageritalia – deve anche sviluppare una comunicazione capace di accompagnare il cambiamento nella cultura del lavoro e della società, supportando e facilitando in questo modo il cambiamento che i manager devono gestione all’interno delle loro aziende nell’organizzazione e nel senso del lavoro”. “Anche per questo – conclude- abbiamo sviluppato un piano operativo che mette al centro tutti i principali fattori di cambiamento nel lavoro e nell’economia. Ascolteremo i manager e lavoreremo insieme su tutti territori per cambiare la cultura e facilitare il loro ruolo di attori principali del cambiamento”.
La mattinata di sabato 7 giugno sarà dedicata all’illustrazione e votazione del bilancio consuntivo 2024 nonché alla presentazione del Piano Operativo di Manageritalia, sviluppato con l’obiettivo di definire l’identità, la direzione e le sfide prioritarie per i prossimi anni. Un vero e proprio programma strategico che coinvolge tutto il sistema Manageritalia: la Federazione e le sue 14 Associazioni, le società e gli enti bilaterali per adeguare la proposta dei servizi e delle policy con le transizioni sociali, tecnologiche e ambientali in atto nel Paese. Il piano ha obbiettivi chiari e concreti ed è volto a una maggiore valorizzazione dei territori; alla creazione di un nuovo patto sociale basato su lavoro, welfare ed equità oltre a favorire una crescita sostenibile grazie ad una più incisiva azione di rappresentanza e di governance sempre più condivisa.
Redazione