Domani i lavoratori dell’Alcoa si incontreranno a Montecitorio per chiedere un incontro urgente. Il piano industriale che doveva essere messo in campo tarda ad arrivare.
“Un problema quello dell’ex-Alcoa, oltre che industriale – ha dichiarato in una nota stampa il segretario generale della Fim-Cisl, Marco Bentivogli – Oggi delle circa 130 mila tonnellate di alluminio primario usate in Italia, neanche un chilogrammo viene più prodotta nel nostro Paese, ha assunto i caratteri dell’emergenza sociale.”
“Il Sulcis Iglesiente è infatti la provincia più povera d’Italia – ha continuato Bentivogli – con un tasso di disoccupazione sopra del 70%. In troppi hanno fatto promesse e illuso la gente del Sulcis da tempo chiediamo di farne vertenza nazionale a cui dare risposte. Troppi salvatori della patria hanno annunciato soluzioni che si sono sempre liquefatte, insieme ai fantomatici salvatori. Stiamo ricercando la disponibilità del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti che unitamente al MiSE, per un incontro da svolgersi domani in cui chiederemo risposte e fare il punto della situazione della trattativa della cessione che sembra essere rimasta in alto mare. Glencore si era impegnata a dare risposte definitive entro la fine di Gennaio, mai arrivate e SiderAlloys a cui Alcoa sta impendendo di effettuare la due diligence.”
“Dopo aver dichiarato l’alluminio e l’acciai produzioni strategiche per il paese, non si produce più un grammo di alluminio e l’acciaio ha perso il 35% della produzione. Non smetteremo mai di ripetere – ha concluso il segretario – che è in gioco l’occupazione di molte famiglie e la nostra sovranità industriale.”