Nel corso di un incontro da remoto, Cnh Industrial ha comunicato ai sindacati dei metalmeccanici i dati consuntivati relativi al Premio di risultato 2024. Secondo quanto riferito dalla Fiom-Cgil, in tre stabilimenti sono stati raggiunti tutti gli obiettivi sui tre parametri di riferimento, in uno due e solamente a Modena si è raggiunto un solo indicatore, per quest’ultimo insieme a Lecce e Jesi il moltiplicatore legato agli infortuni sarà del 10% e per Cesena e San Pierana del 15%.
Su quest’ultimo passaggio “come Fiom continuiamo a ritenere che sia un indicatore sbagliato: la sicurezza sul lavoro non va monetizzata, quelle risorse andrebbero spalmate sugli altri indicatori, come tra l’altro rivendichiamo nella nostra piattaforma per il rinnovo del biennio economico” affermano in una nota congiunta Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile settore mobilità, e Maurizio Oreggia, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil .
Più nello specifico: il montante del premio varierà a seconda dei gruppi professionali da 1743,67 euro a 2401,82 nello stabilimento di Jesi; da 1803,03 euro a 2483,58 nello stabilimento di Lecce; da 670,26 euro a 923,25 nello stabilimento di Modena; da 1182,91 euro a 1709,75 nello stabilimento di Cesena; da 1540,70 euro a 2226,90 nello stabilimento di San Pierana, e da 1357,84 euro a 1870,35 per tutto il personale di staff non appartenente a stabilimenti da 1357,84 euro a 1870,35 (Jesi, Lecce e Modena) e da 1411,09 euro a 2039,56 a San Pierana.
“Come Fiom – proseguono i due sindacalisti – pur prendendo atto dei buoni risultati raggiunti, riteniamo altresì che ove ciò non si è verificato vi sia comunque la necessità di ricercare soluzioni per dare una risposta efficace alle lavoratrici e ai lavoratori. Oltre al merito delle comunicazioni inerenti il Pdr siamo a stigmatizzare il metodo che ancora una volta ha visto “tavoli” disgiunti.
Riteniamo altresì che il proseguimento del confronto per il rinnovo del biennio economico debba avvenire unitariamente con tutte le organizzazioni sindacali e i delegati di tutti gli stabilimenti, superando differenze e divisioni senz’altro non utili ad affrontare la complessità delle sfide che caratterizzano il settore in questo particolare periodo storico”, concludono Lodi e Oreggia.