Nel medio periodo secondo le stime del Centro studi di Confindustria, i nuovi dazi potrebbero ridurre le vendite italiane negli Usa di circa 16,5 miliardi (rispetto a uno scenario senza tariffe), pari al 2,7% dell’export totale. Lo si legge nella congiuntura flash di ottobre.
“L’impatto è maggiore per settori centrali del manifatturiero: autoveicoli (il più colpito in % dell’export settoriale), alimentari e bevande, macchinari, pelli e calzature, altre attività manifatturiere – spiega il CsC -. Inoltre, le perdite si amplificano se si considerano gli effetti indiretti, lungo le catene di produzione europee, del calo dell’export negli USA degli altri paesi UE sulla domanda di input italiani”.
“L’impatto complessivo tocca il -3,8% dell’export manifatturiero, -1,8% della produzione. Nel lungo periodo – conclude -, è forte l’incentivo a rilocalizzare alcune produzioni nel mercato Usa: il rischio per l’industria europea è di perdere parti vitali del tessuto produttivo”.