UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Giovedì 4 aprile 2019.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.25.
COMITATO RISTRETTO
Giovedì 4 aprile 2019.
Modifiche al decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479, concernenti l’ordinamento e la struttura organizzativa dell’Istituto nazionale della previdenza sociale e dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
C. 479 Carla Cantone e C. 1158 Murelli.
Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.25 alle 15.35.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del vicepresidente Davide TRIPIEDI. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi.
La seduta comincia alle 10.05.
Norme in materia di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, di rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro, nonché delega al Governo per l’introduzione di disposizioni sulla collaborazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, in attuazione dell’articolo 46 della Costituzione.
C. 707 Polverini.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 marzo 2019.
Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che la Commissione prosegue l’esame in sede referente della proposta di legge n. 707 Polverini, recante «Norme in materia di rappresentanza sindacale nei luoghi di lavoro, di rappresentatività delle organizzazioni sindacali e di efficacia dei contratti collettivi di lavoro, nonché delega al Governo per l’introduzione di disposizioni sulla collaborazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, in attuazione dell’articolo 46 della Costituzione».
Ricorda che nella seduta dello scorso 26 marzo le relatrici hanno illustrato il contenuto della proposta di legge.
Chiede se vi siano colleghi che intendono intervenire.
Carla CANTONE (PD) ritiene necessario, ai fini di un proficuo confronto tra i gruppi, avviare il ciclo di audizioni che la Commissione ha già programmato.
Sebastiano CUBEDDU (M5S) esprime perplessità sull’articolo 5 della proposta di legge in esame, che riguarda l’efficacia della contrattazione collettiva. Si augura che il ciclo di audizioni contribuisca a fare chiarezza anche su tale punto.
Davide TRIPIEDI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
Norme sull’accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati.
C. 788 Gribaudo.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 marzo 2019.
Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che la Commissione prosegue l’esame in sede referente della proposta di legge n. 788, a prima firma Gribaudo, recante «Norme sull’accertamento della rappresentatività delle organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro privati».
Ricorda che nella seduta dello scorso 26 marzo le relatrici hanno illustrato il contenuto della proposta di legge.
Poiché nessuno chiede di intervenire, rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 10.10.
RISOLUZIONI
Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del vicepresidente Davide TRIPIEDI. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi.
La seduta comincia alle 10.10.
7-00012 Rizzetto, 7-00215 Serracchiani e 7-00216 Segneri: Istituzione della retribuzione minima oraria.
(Seguito della discussione congiunta e rinvio).
Davide TRIPIEDI, presidente, avverte che la Commissione prosegue la discussione congiunta delle risoluzioni 7-00012 Rizzetto, 7-00215 Serracchiani e 7-00216 Segneri, rinviata nella seduta dello scorso 27 marzo.
Ricorda che, in tale sede, il deputato Rizzetto, firmatario della risoluzione n. 7-00012, aveva svolto un breve intervento illustrativo del suo atto di indirizzo.
Chiede, quindi, se anche i firmatari delle risoluzioni n. 7-00215 e 7-00216 intendano intervenire per illustrare i propri atti di indirizzo.
Debora SERRACCHIANI (PD), in qualità di firmataria della risoluzione n. 7-00215, sottolinea che l’atto di indirizzo investe il medesimo tema della proposta di legge C. 947, a prima firma Delrio. Ad avviso del suo gruppo, è necessario un intervento mirato in favore dei lavoratori per i quali non esiste un contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL), nonché per coloro ai quali, pur in presenza di un CCNL, è riconosciuto un salario inferiore al minimo contrattuale. Si tratta di un intervento legislativo attualmente in discussione al Senato, ma su cui è utile che anche la Camera inizi a lavorare, avviando il ciclo di audizioni informali già in programma. Infine, ritiene utile ricordare che le risoluzioni in discussione concernono anche l’attuazione dei principi enunciati dagli articoli 36 e 39 della Costituzione.
Carlo FATUZZO (FI), concordando con la finalità perseguita dalle risoluzioni in discussione, ritiene necessario che la Commissione si adoperi anche per la tutela dei soggetti che, non avendo avuto un’occupazione stabile e ben retribuita, si troveranno a percepire trattamenti pensionistici eccessivamente bassi, considerando anche che la normativa attualmente vigente permette a coloro che non hanno lavorato e versato contributi di percepire comunque, al compimento del settantesimo anno di età, un trattamento pensionistico.
Sebastiano CUBEDDU (M5S), in qualità di cofirmatario della risoluzione n. 7-00216, a prima firma Segneri, sottolinea la crescita esponenziale, certificata dai dati di EUROSTAT e del CENSIS, del numero di retribuzioni talmente basse da non permettere ai loro percettori di superare la soglia di povertà. Pertanto, a suo avviso, l’unico rimedio per il contrasto di tale fenomeno è la previsione per legge di un trattamento retributivo che integri il disposto dell’articolo 36 della Costituzione, volto a garantire che il salario sia proporzionato e sufficiente.
Walter RIZZETTO (FdI), richiamandosi all’ampio dibattito svoltosi anche nella scorsa legislatura sul tema in discussione, non ritiene corretto demandare alla politica il compito di fissare una soglia minima di retribuzione, considerando preferibile, come del resto risulta dalla sua risoluzione, che siano le parti sociali a farlo, in esito alla contrattazione. Ciò, anche per tenere conto della specificità dei diversi settori produttivi, ai quali non sarebbe opportuno applicare in modo indiscriminato il medesimo salario. Per queste ragioni, la risoluzione da lui presentata è volta a prevedere l’applicazione del salario minimo garantito esclusivamente nei settori privi di un contratto collettivo nazionale di lavoro.
Renata POLVERINI (FI), intervenendo per spiegare le ragioni della contrarietà del gruppo Forza Italia all’introduzione del salario minimo garantito, sottolinea l’alto livello raggiunto in Italia dalla contrattazione collettiva e, più in generale, dal sistema delle relazioni industriali, che ha pochi uguali in altre economie avanzate. È questo, pertanto, il punto dal quale si dovrebbe partire, introducendo norme in materia di rappresentanza e di rappresentatività anche nel settore privato, per uniformarne il livello della contrattazione a quello del pubblico impiego, dove, grazie a riforme ben fatte, le rappresentanze sindacali e datoriali sono legittimate a contrattare in nome e per conto di tutti i lavoratori, anche di quelli non iscritti ad alcun sindacato. Tornando al settore privato, sottolinea che solo laddove la contrattazione funziona, grazie alla reciproca legittimazione delle rappresentanze dei lavoratori e dei datori di lavoro, si hanno buoni livelli retributivi e sufficienti tutele dei diritti dei lavoratori. In assenza di tali condizioni, vi è, invece, una proliferazione di sindacati di comodo e di contratti «pirata», estremamente convenienti per le imprese, ma penalizzanti per i lavoratori. La riforma della rappresentanza e della rappresentatività, pertanto, permetterebbe il superamento della necessità di prevedere un salario minimo garantito, che, al contrario, spingerebbe al ribasso il livello delle retribuzioni, così come è accaduto quando si sono messi in discussione i diritti dei lavoratori.
Davide TRIPIEDI, presidente, sottolinea che la risoluzione Segneri 7-00216, condividendo l’impostazione a cui fa riferimento la collega Polverini, prevede, nel rispetto della contrattazione collettiva, l’aumento del salario solo se inferiore al minimo sindacale.
Renata POLVERINI (FI) ritiene che tale soluzione non risolva il problema, ma anzi è destinata ad aggravarlo, proprio perché tutti i contratti tenderanno ad adeguarsi al livello minimo fissato per legge.
Sebastiano CUBEDDU (M5S) osserva che oggetto di tutela, nella impostazione delle risoluzioni in discussione, sono i lavoratori il cui salario non permette di superare la soglia di povertà. Si tratta di un favor praestatoris e non di una limitazione dei contenuti dei CCNL.
Carla CANTONE (PD), condividendo le osservazioni della collega Polverini, ritiene che l’introduzione di un salario minimo garantito aggraverà le disuguaglianze esistenti e consentirà alle imprese di corrispondere salari più bassi, rimanendo nel perimetro della legalità, in quanto sarebbe possibile fare riferimento a tale parametro pur in presenza di CCNL che prevedono livelli salariali più alti.
Davide TRIPIEDI, presidente, condividendo le osservazioni della collega Cantone, osserva tuttavia che la risoluzione, essendo un atto di indirizzo, intende esplicitare i limiti entro i quali si dovrà esercitare la futura azione legislativa, senza recare essa stessa la disciplina di dettaglio della materia.
Sebastiano CUBEDDU (M5S) ribadisce che la risoluzione Segneri 7-00216 è volta a prevedere uno strumento che integri la previsione dell’articolo 36 della Costituzione.
Davide TRIPIEDI, presidente, ritiene che le disuguaglianze, paventate dalle colleghe Polverini e Cantone, siano purtroppo già diffuse, anche in assenza della previsione del salario minimo garantito. In ogni caso, le audizioni che la Commissione si appresta a svolgere daranno sicuramente la possibilità di approfondire i termini del problema e verificare le soluzioni migliori.
Walter RIZZETTO (FdI), pur condividendo le osservazioni della collega Cantone, ricorda che l’attuale assenza di previsioni permette il proliferare di situazioni abnormi, come nel settore agricolo, dove coesistono addirittura quindici contratti collettivi nazionali di lavoro. Si tratta di una stortura la cui responsabilità, a suo avviso, è da attribuirsi prevalentemente alle organizzazioni sindacali.
Carla CANTONE (PD) ritiene che sia opportuno specificare che si tratta di sindacati di comodo, che stipulano i cosiddetti «contratti pirata».
Walter RIZZETTO (FdI), pur condividendo la fondatezza dell’osservazione della collega Cantone, ribadisce quanto affermato sulle responsabilità di alcuni sindacati e, per questo, ritiene necessario intervenire per togliere la possibilità ai datori di lavoro con meno scrupoli di scegliere il contratto collettivo che più conviene loro, a danno dei lavoratori.
Carla CANTONE (PD) sottolinea che la responsabilità è anche dei datori di lavoro, che approfittano di tale situazione, come si evince dalle stesse affermazioni del collega Rizzetto.
Walter RIZZETTO (FdI), richiamandosi alla sua esperienza di imprenditore, ritiene necessario lasciare alla contrattazione il compito di fissare il livello del salario minimo, strumento, del resto, previsto anche dal Governo Renzi nel Jobs act. Ovviamente, il compito del legislatore è fare in modo che il salario minimo non sia eccessivamente basso e che i datori di lavoro siano obbligati a sottoscrivere i contratti collettivi che lo prevedono.
Daniele MOSCHIONI (Lega), rifacendosi alla sua esperienza imprenditoriale, dichiara di non poter accettare la colpevolizzazione delle imprese, che sostengono, specialmente quelle di piccole dimensioni, l’economia del Paese. Del resto, l’attenzione della Lega ai diritti dei lavoratori è stata ampiamente dimostrata, ad esempio, con il cosiddetto «decreto Dignità», le cui disposizioni sono volte proprio alla tutela dei lavoratori.
Davide TRIPIEDI, presidente, sottolinea che molte aziende si avvalgono della possibilità, per la contrattazione a livello aziendale, di derogare alle regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali prevista dall’articolo 8 del decreto-legge n. 138 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 148 del 2011, norma introdotta per volontà dell’allora Ministro Sacconi.
Renata POLVERINI (FI), ribadendo quanto già osservato, ritiene che le anomalie illustrate dal collega Rizzetto siano il frutto della mancanza di una regolamentazione della rappresentanza e della rappresentatività sindacale. Inoltre, a suo giudizio, la responsabilità delle storture denunciate è da attribuirsi in ugual misura ai sindacati e alle imprese, le quali, grazie alla mancanza di regole, praticano una concorrenza sleale. Quanto alla derogabilità dei CCNL, tiene a ricordare che, da sindacalista, organizzò uno sciopero generale contro la volontà del Ministro Sacconi di introdurre tale previsione, votata, invece, anche dalla Lega, che faceva parte della maggioranza che sosteneva il Governo Berlusconi.
Carla CANTONE (PD) tiene a precisare che, pur appartenendo al Partito Democratico, la cui azione si può condividere o meno, su certi temi si basa soprattutto sulla propria esperienza sindacale. Questa le dimostra la necessità di colpire sia le organizzazioni sindacali che, con la firma dei cosiddetti «contratti pirata», si prestano allo sfruttamento dei lavoratori, sia le imprese che traggono profitto da tale situazione. L’intervento legislativo sulla rappresentanza e la rappresentatività, pertanto, è quanto mai necessario, per fare ordine sia nel mondo della rappresentanza dei lavoratori, sia in quello della rappresentanza dei datori di lavoro.
Debora SERRACCHIANI (PD), intervenendo sull’ordine dei lavori, segnala che l’andamento dei lavori presso la VI Commissione, sulla proposta di legge C. 1074 Ruocco, dove non ha ancora avuto inizio l’esame delle proposte emendative presentate e tutto lascia presagire come probabile uno slittamento dell’inizio dell’esame da parte dell’Assemblea, renderebbe opportuno il rinvio anche dell’espressione del parere da parte della XI Commissione, la cui prima seduta, in sede consultiva, è prevista nella giornata odierna.
Davide TRIPIEDI, presidente, dopo aver assicurato che la Presidenza prenderà in considerazione la possibilità di rinviare la seduta in sede consultiva della Commissione sulla proposta di legge C. 1074 Ruocco, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni ad altra seduta.
La seduta termina alle 11.
INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Mercoledì 3 aprile 2019. — Presidenza del presidente Andrea GIACCONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Claudio Cominardi.
La seduta comincia alle 14.25.
Sulla pubblicità dei lavori.
Andrea GIACCONE, presidente, ricorda che la pubblicità dell’odierna seduta di svolgimento di interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Ne dispone, pertanto, l’attivazione.
5-01813 Amitrano: Iniziative per l’occupazione e il sostegno al reddito dei disoccupati nell’area di crisi di Caserta.
Alessandro AMITRANO (M5S) illustra la sua interrogazione, che riguarda i lavoratori delle aziende del bacino di crisi di Caserta, fallite nel 2012. Con tale atto di sindacato ispettivo, intende chiedere al Governo quali iniziative voglia intraprendere per favorire la reindustrializzazione del territorio.
Il sottosegretario Claudio COMINARDI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Alessandro AMITRANO (M5S), ringraziando il sottosegretario, riconosce il grande impegno profuso dal Governo, prima con il cosiddetto «decreto Dignità» e poi con quello riguardante il reddito di cittadinanza e la «quota 100», che recano importanti disposizioni applicabili anche nel Casertano, e si dichiara sicuro che il Governo persevererà sulla medesima strada.
5-01814 Murelli: Situazione dell’azienda Dm Elektron di Buja (UD) e salvaguardia dei relativi livelli occupazionali.
Daniele MOSCHIONI (Lega), in qualità di cofirmatario dell’atto di sindacato ispettivo, illustra l’interrogazione, riguardante la precaria situazione dei dipendenti dell’azienda DM Elektron di Buja, che, nonostante le rassicurazioni fornite dalla proprietà, ha delocalizzato la produzione in Romania.
Il sottosegretario Claudio COMINARDI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Daniele MOSCHIONI (Lega), ringraziando il sottosegretario, si dichiara fiducioso nell’azione del Governo, che ha già dimostrato, con il cosiddetto «decreto Dignità», il suo impegno nel contrasto delle delocalizzazioni e che sicuramente si adopererà in favore dei centotrenta dipendenti, il cui posto di lavoro è a rischio, delle loro famiglie e dell’intero territorio.
5-01815 Fatuzzo: Ampliamento della facoltà di riscatto dei periodi non coperti da contribuzione in favore di soggetti titolari di periodi di anzianità contributiva antecedenti al 1o gennaio 1996.
Renata POLVERINI (FI), in qualità di cofirmataria dell’atto di sindacato ispettivo, illustra l’interrogazione, volta a chiedere al Governo se intenda ampliare anche a chi ha versamenti contributivi antecedenti il 1o gennaio 1996 la possibilità di accedere alla disciplina del riscatto oneroso introdotta dal decreto-legge n. 4 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 26 del 2019.
Il sottosegretario Claudio COMINARDI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Renata POLVERINI (FI), ringraziando il sottosegretario, prende atto dell’intenzione del Governo di ampliare la possibilità di accedere alla disciplina del riscatto ai fini pensionistici, recata dal decreto-legge n. 4 del 2019, anche a coloro che hanno versato contributi prima del 1o gennaio 1996. Assicura, comunque, che la sua parte politica vigilerà perché tale impegno sia onorato.
5-01816 Rizzetto: Situazione dei lavoratori dell’azienda Dm Elektron di Buja (UD).
Walter RIZZETTO (FdI) illustra la sua interrogazione, riguardante, come quella illustrata dal collega Moschioni, la situazione dei dipendenti dell’azienda DM Elektron di Buja, rispetto alla quale, tuttavia, non riesce a essere altrettanto ottimista. Infatti, chiede al Governo quale iniziative concrete e mirate intenda adottare per influire in modo incisivo su tale problematica.
Il sottosegretario Claudio COMINARDI risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Walter RIZZETTO (FdI), prendendo atto dell’intenzione ufficiale del Governo di convocare presso il Ministero competente un tavolo di confronto tra le parti, sottolinea che l’impegno a combattere la delocalizzazione non può essere sufficiente quando le aziende scelgono di trasferire la loro produzione nell’ambito dell’Unione europea, grazie ai costi inferiori con cui possono realizzarla. Si augura, per il bene dei lavoratori coinvolti, delle loro famiglie e di tutto il territorio, che la convocazione del tavolo di confronto a livello nazionale riesca laddove hanno fallito, forse per eccesso di fiducia e non certo per mancanza di volontà, le iniziative adottate a livello locale.
Andrea GIACCONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.45.
SEDE REFERENTE
Martedì 2 aprile 2019. — Presidenza del presidente della I Commissione Giuseppe BRESCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per la pubblica amministrazione Mattia Fantinati.
La seduta comincia alle 13.20.
Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo.
C. 1433 Governo, approvato dal Senato, e C. 781 Ravetto.
(Seguito dell’esame e conclusione).
Le Commissioni proseguono l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1o aprile 2019.
Giuseppe BRESCIA, presidente avverte che la Commissione Giustizia, la Commissione Affari sociali e la Commissione parlamentare per le questioni regionali hanno espresso parere favorevole sul provvedimento, che la Commissione Politiche dell’Unione europea ha espresso parere favorevole con un’osservazione e che la Commissione Cultura ha espresso parere favorevole con una condizione.
Informa altresì che la Commissione Bilancio ha fatto sapere per le vie brevi che esprimerà il suo parere direttamente all’Assemblea.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, chiede una sospensione di circa venti minuti della seduta per consentire ai relatori di valutare la portata della condizione contenuta nel parere espresso dalla Commissione Cultura.
Giuseppe BRESCIA, presidente, sospende la seduta.
La seduta, sospesa alle 13.25, è ripresa alle 13.55.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, formula, anche a nome del relatore della I Commissione, Silvestri, l’emendamento 2.101, che illustra sinteticamente, rilevando come tale proposta emendativa sia sostanzialmente volta a recepire la condizione contenuta nel parere espresso dalla VII Commissione.
Il Sottosegretario Mattia FANTINATI esprime parere favorevole sull’emendamento 2.101 dei relatori.
Carmela BUCALO (FdI) fa notare come l’emendamento 2.101 dei relatori riproduca, di fatto, il contenuto del suo emendamento 2.4, respinto nel corso dell’iter di esame, sul quale si sarebbe aspettata, in precedenza, una maggiore attenzione.
Giuseppe BRESCIA, presidente, ricollegandosi alle considerazioni testé svolte dalla deputata Bucalo, ritiene un segnale positivo che i relatori si siano mostrati disponibili a riflettere su tale tema.
Carmela BUCALO (FdI) auspica che tale passaggio possa segnare l’inizio di una maggiore disponibilità al confronto da parte della maggioranza.
Le Commissioni approvano l’emendamento 2.101 dei relatori.
Carlo FATUZZO (FI) preannuncia il voto contrario del gruppo Forza Italia sulla proposta di conferire il mandato ai relatori a riferire in senso favorevole all’Assemblea, ribadendo il giudizio decisamente negativo sul disegno di legge, più volte espresso nel corso dell’esame.
Intende, inoltre, stigmatizzare la chiusura del Governo e della maggioranza alle proposte emendative delle opposizioni, che avrebbero potuto dare un contributo a quella concretezza tanto sbandierata, ma che, a suo avviso, manca del tutto al provvedimento. Fa riferimento, in particolare, all’emendamento del gruppo Partito Democratico volto a permettere il riscatto dei periodi non lavorati, per l’applicazione del part-time verticale, anche ai fini del perfezionamento dei requisiti per l’accesso al pensionamento, dando seguito alla costante giurisprudenza, anche a livello europeo, che vede regolarmente soccombente l’INPS. Rileva, al riguardo, oltretutto, come l’effetto sul turn-over dell’approvazione di tale norma sarebbe stato, a suo avviso, ben maggiore di quello che avrà l’applicazione del canale di uscita di «Quota 100», tanto caro alla maggioranza.
In tale contesto ritiene che una dimostrazione della medesima chiusura alle proposte di buon senso delle opposizioni sia stata anche la reiezione dell’emendamento presentato dal gruppo Fratelli d’Italia, che introduceva sanzioni per i dipendenti pubblici i quali, pur presenti nel luogo di lavoro, impiegano il loro tempo utilizzando i social network.
Emanuele PRISCO (FdI) rileva come il provvedimento in esame contenga misure limitate e come con esso si sia persa l’occasione di compiere un intervento organico volto all’efficientamento della pubblica amministrazione, con particolare riferimento alla modernizzazione della stessa e alla riforma della dirigenza.
Giudica favorevolmente l’introduzione di sistemi di verifica biometrica degli accessi, a condizione tuttavia che tali sistemi siano alternativi e non aggiuntivi rispetto alla videosorveglianza, e rileva come, pur ritenendo condivisibile l’esigenza di contrastare l’assenteismo, gli interventi in materia non possano essere ispirati da un ingiustificato pregiudizio negativo nei confronti dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni.
Esprime quindi soddisfazione per l’accoglimento, seppure in «zona Cesarini», di una proposta che era stata avanzata dal proprio Gruppo, rammaricandosi tuttavia del fatto che altri suggerimenti, quali quelli relativi allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi per l’accesso alla Polizia, non siano stati recepiti.
Alla luce di tali considerazioni, dichiara il voto contrario del proprio Gruppo sulla proposta di conferire ai relatori il mandato a riferire in senso favorevole sul provvedimento.
Debora SERRACCHIANI (PD), preannunciando il voto contrario del gruppo del Partito Democratico sulla proposta di conferimento del mandato ai relatori a riferire in senso favorevole all’Assemblea, dichiara l’intenzione del suo gruppo di designare il collega Viscomi quale relatore di minoranza per la discussione in Assemblea del provvedimento.
Passando al merito del disegno di legge, si associa ai colleghi che l’hanno preceduta e, in particolare, dichiara di condividere le osservazioni del deputato Fatuzzo sugli effetti negativi della mancata approvazione della proposta emendativa del Partito Democratico, riguardante il riscatto dei periodi non lavorati per l’applicazione del part-time verticale.
Sottolinea, inoltre, come il provvedimento, annunciato con grande enfasi dalla Ministra Bongiorno nella sua audizione sulle linee programmatiche, si sia rivelato ben poca cosa rispetto agli obiettivi prefissati. Anzi, a suo giudizio, l’estrema confusione tra strutture e competenze si risolverà in ulteriori appesantimenti burocratici e complicazioni amministrative, derivanti anche dal contenzioso generato da alcune norme, come quella che prevede il cumulo tra sistemi diversi di accertamento delle presenze in servizio, le quali presentano evidenti profili di illegittimità costituzionale.
Giuseppe BRESCIA, presidente, prima di porre in votazione la proposta di conferire il mandato ai relatori a riferire favorevolmente all’Assemblea sul provvedimento, avverte che le Presidenze si intendono autorizzate ad apportare correzioni di coordinamento al testo. In particolare, all’articolo 1, comma 1, capoverso 60-quater, comma 2, dopo le parole: «pari a euro 4.153.160» sarà aggiunta la parola: «annui».
Le Commissioni deliberano di conferire il mandato ai relatori di riferire in senso favorevole all’Assemblea sul provvedimento in esame. Deliberano altresì di chiedere l’autorizzazione a riferire oralmente.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che le Presidenze si riservano di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
La seduta termina alle 14.10.
SEDE REFERENTE
Lunedì 1o aprile 2019. — Presidenza del presidente della I Commissione Giuseppe BRESCIA, indi del presidente della XI Commissione, Andrea GIACCONE. — Interviene il sottosegretario di Stato per la pubblica amministrazione, Mattia Fantinati.
La seduta comincia alle 14.10.
Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo.
C. 1433 Governo, approvato dal Senato, e C. 781 Ravetto.
(Seguito dell’esame e rinvio).
Le Commissioni proseguono l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 28 marzo 2019.
Giuseppe BRESCIA, presidente, informa che, alla luce di quanto convenuto in seno agli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle Commissioni riunite, l’avvio della discussione in Assemblea sul provvedimento, precedentemente previsto per oggi, è stato posticipato alla giornata di mercoledì, al termine delle votazioni.
Fa presente inoltre che, nella seduta del 28 marzo scorso, la Presidenza, su richiesta del deputato Cecconi, si era riservata di approfondire ulteriormente le ragioni alla base della pronuncia di inammissibilità del suo subemendamento 0.4.101.1, il quale riproduce sostanzialmente il contenuto dell’articolo aggiuntivo Cecconi 2.01, già dichiarato inammissibile.
Al riguardo, precisa innanzitutto che l’emendamento 4.101 dei Relatori, cui il citato subemendamento è riferito, stabilisce, al capoverso comma 6-bis, che le procedure concorsuali bandite dalle pubbliche amministrazioni sono effettuate, nel triennio 2019-2021, senza il previo espletamento delle procedure di passaggio diretto di dipendenti tra amministrazioni, di cui all’articolo 30 del Testo unico del pubblico impiego, di cui al decreto legislativo n. 165 del 2001. Tale proposta emendativa, chiaramente volta ad accelerare l’espletamento delle procedure concorsuali, appare strettamente connessa all’ambito materiale dell’articolo 4 del disegno di legge in esame ed è stata, pertanto, considerata ammissibile.
Il subemendamento Cecconi 0.4.101.1, invece, al pari dell’articolo aggiuntivo Cecconi 2.01, è volto a sopprimere la previsione del previo assenso dell’amministrazione di appartenenza ai fini del passaggio diretto dei dipendenti tra amministrazioni, di cui al citato articolo 30, in modo generalizzato e, dunque, a prescindere da ogni legame con l’espletamento di procedure concorsuali.
Tuttavia, è indubbio che la presentazione dell’emendamento 4.101 dei Relatori, chiaramente ammissibile, abbia stabilito un collegamento tra la materia delle procedure concorsuali, ricompresa fin dall’inizio nell’ambito del provvedimento in esame, e quella del passaggio diretto dei dipendenti tra amministrazioni pubbliche ai sensi dell’articolo 30 del Testo unico del pubblico impiego. Alla luce di tali considerazioni, le Presidenze si dichiarano disponibili a rivedere il giudizio di inammissibilità precedentemente espresso sul subemendamento Cecconi 0.4.101.1, che deve pertanto considerarsi ammissibile.
In merito alla richiesta, avanzata dai relatori, di rivedere il giudizio di inammissibilità pronunciato sull’articolo aggiuntivo Mura 4.07, il quale era stato dichiarato inammissibile per estraneità di materia, ricordo che tale proposta emendativa novella l’articolo 23-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001, al fine di consentire il collocamento in aspettativa senza assegni per lo svolgimento di attività presso soggetti e organismi, pubblici o privati, anche operanti in sede internazionale, anche ai dipendenti pubblici di livello non dirigenziale.
Al riguardo le Presidenze rilevano come la tematica oggetto della proposta emendativa, sebbene non immediatamente e direttamente riconducibile al contenuto del provvedimento, possa, in base ad un’ulteriore valutazione, essere considerata ad essa attigua, considerandone, in particolare, l’impatto sulla programmazione dei fabbisogni delle pubbliche amministrazioni e sul ricambio generazionale e di professionalità all’interno delle medesime, che (come anche riportato dallo stesso Governo nella relazione introduttiva del disegno di legge) costituiscono il presupposto delle disposizioni di cui all’articolo 4 del provvedimento, recante misure ispirate appunto alla finalità di assicurare il ricambio generazionale e la migliore organizzazione del lavoro.
Le Presidenze si dichiarano pertanto disponibili a rivalutare la questione e a rivedere conseguentemente il predetto giudizio di inammissibilità sull’articolo aggiuntivo Mura 4.07, anche in considerazione dell’accordo unanime dei gruppi circa l’opportunità di discutere in questa sede della tematica affrontata dalla proposta emendativa.
Avverte quindi che l’esame del provvedimento riprenderà dall’emendamento Cecconi 4.5.
Constata l’assenza del presentatore dell’emendamento Cecconi 4.5: si intende che vi abbia rinunciato.
Carmela BUCALO (FdI) illustra l’emendamento Frassinetti 4.6, di cui è cofirmataria, facendo notare che esso mira a prevenire l’abuso del ricorso al contratto a termine in talune amministrazioni pubbliche.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Frassinetti 4.6 e Aprea 4.20.
Carmela BUCALO (FdI) illustra l’emendamento Prisco 4.7, di cui è cofirmataria, facendo notare come esso intenda favorire le immissioni in ruolo di personale per quanto riguarda, in particolare, il comparto della scuola e delle forze dell’ordine.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Prisco 4.7, Frassinetti 4.11, Lacarra 4.8, Polverini 4.17, Ferro 4.22, Zangrillo 4.25 e Polverini 4.26. Approvano, quindi, l’emendamento Alaimo 4.28.
Carmela BUCALO (FdI) illustra l’emendamento Prisco 4.29, di cui è cofirmataria, il quale è volto a colmare le lacune organizzative di talune amministrazioni pubbliche. Rileva come tale proposta emendativa, che recepisce talune osservazioni formulate dalla Corte dei conti, sia volta ad assicurare priorità nelle assunzioni per talune figure professionali.
Le Commissioni respingono l’emendamento Prisco 4.29.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, passando ad esaminare i subemendamenti all’emendamento 4.100 dei Relatori, anche a nome del relatore per la I Commissione, Silvestri, esprime parere contrario sui subemendamenti Polverini 0.4.100.1, Zangrillo 0.4.100.2 e 0.4.100.4, Fatuzzo 0.4.100.5, Viscomi 0.4.100.6, Polverini 0.4.100.7 e Viscomi 0.4.100.8. Raccomanda quindi l’approvazione dell’emendamento 4.100 dei Relatori.
Il sottosegretario Mattia FANTINATI esprime parere conforme a quello del relatore, esprimendo altresì parere favorevole sull’emendamento 4.100 dei relatori.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Polverini 0.4.100.1, Zangrillo 0.4.100.2 e 0.4.100.4, nonché Fatuzzo 0.4.100.5.
Antonio VISCOMI (PD) illustra il suo emendamento 0.4.100.6, rilevando come esso miri a sopprimere le parole «nei casi di assunzioni per determinati profili mediante concorso per titoli ed esami», al fine di scongiurare eventuali dubbi interpretativi circa disposizione. Osserva, infatti, che la regola della valutazione dei titoli dopo le prove orali, dall’ambito di applicazione generale, non dovrebbe valere solo per determinati profili.
Le Commissioni respingono il subemendamento Viscomi 0.4.100.6.
Giuseppe BRESCIA, presidente, propone che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso la trasmissione mediante gli impianti audiovisivi a circuito chiuso; non essendovi obiezioni, ne dispone l’attivazione.
Carlo FATUZZO (FI) illustra il subemendamento Polverini 0.4.100.7, di cui è cofirmatario, rilevando come esso miri a tenere in considerazione anche le esperienze lavorative dei candidati alle procedure concorsuali.
Le Commissioni respingono il subemendamento Polverini 0.4.100.7.
Antonio VISCOMI (PD) illustra il suo subemendamento 0.4.100.8, che è volto a sopprimere il riferimento al finanziamento tramite le risorse dei fondi strutturali.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono il subemendamento Viscomi 0.4.100.8 e approvano l’emendamento 4.100 dei Relatori.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che, a seguito dell’approvazione dell’emendamento 4.100 dei Relatori, si intendono preclusi gli emendamenti Sisto 4.43, nonché gli identici emendamenti Aprea 4.45 e Bucalo 4.46.
Antonio VISCOMI (PD) illustra l’emendamento Lacarra 4.31, di cui è cofirmatario, facendo notare che esso è volto a favorire la stabilizzazione del personale non dirigenziale in servizio a tempo determinato da almeno tre anni anche non continuativi o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 31 dicembre 2018 o che sia stato in servizio per almeno tre anni anche non continuativi nel quinquennio anteriore alla data di entrata in vigore della presente legge. Fa notare che si tratta di non tradire le aspettative di stabilizzazione maturate da tale personale, a fronte delle scadenze temporali previste dalla normativa vigente.
Le Commissioni respingono l’emendamento Lacarra 4.31.
Carmela BUCALO (FdI), intervenendo sugli identici emendamenti 4.32, a sua firma, e Sisto 4.33, rileva come essi siano volti a porre rimedio al fenomeno del precariato storico nelle pubbliche amministrazioni, prevedendo che il 50 per cento dei posti messi a concorso sia riservato al personale non dirigenziale in servizio a tempo determinato da almeno tre anni anche non continuativi.
Carlo FATUZZO (FI), associandosi alle considerazioni della deputata Bucalo, rileva come la soluzione del problema del precariato costituirebbe un fatto storico e come, in tal modo, assicurando la stabilità occupazionale, si andrebbe incontro alle esigenze di numerose famiglie.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Bucalo 4.32 e Sisto 4.33.
Carlo FATUZZO (FI), intervenendo sull’emendamento Paolo Russo 4.35, di cui è cofirmatario, rileva come esso sia volto a consentire a coloro che rientrano nelle graduatorie per il reclutamento del personale docente di chiedere l’inserimento anche in ulteriori graduatorie di altre province.
Le Commissioni respingono l’emendamento Paolo Russo 4.35.
Renata POLVERINI (FI), intervenendo sul suo emendamento 4.40, rileva come esso sia volto a prorogare al 31 dicembre 2019 la validità delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato, anche al fine di rendere più agevole la sostituzione dei dipendenti collocati a riposo per effetto delle misure in materia previdenziale sulla cosiddetta «quota 100».
Antonio VISCOMI (PD) osserva come si stia, a suo avviso, affrontando in modo frammentario il tema del reclutamento del personale da parte delle pubbliche amministrazioni e come ciò rischi, peraltro, di produrre ulteriore contenzioso e di introdurre ulteriori elementi di disordine in un contesto già disordinato. Rileva inoltre come il provvedimento in esame preveda interventi di aggiustamento micro-normativi senza rispondere al problema di fondo, rappresentato dalla necessità di individuare le migliori modalità possibili per reclutare il personale della pubblica amministrazione.
Carmela BUCALO (FdI) dichiara di sottoscrivere l’emendamento Polverini 4.40.
Le Commissioni respingono l’emendamento Polverini 4.40.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, Silvestri, esprime parere contrario sul subemendamento Cecconi 0.4.101.1, esprime parere favorevole sugli identici subemendamenti Viscomi 0.4.101.2 e Bucalo 0.4.101.3 ed esprime parere contrario sui subemendamenti Viscomi 0.4.101.4 e 0.4.101.5, nonché sul subemendamento Carnevali 0.4.101.6. Raccomanda l’approvazione dell’emendamento 4.101 dei relatori.
Esprime parere contrario sui subemendamenti Cannatelli 0.4.102.1, Viscomi 0.4.102.2, Polverini 0.4.102.3, Cannatelli 0.4.102.4 e Viscomi 0.4.102.5 e 0.4.102.6. Raccomanda, infine, l’approvazione dell’emendamento 4.102 dei relatori.
Il sottosegretario Mattia FANTINATI esprime parere conforme a quello dei relatori. Esprime, inoltre, parere favorevole sugli emendamenti 4.101 e 4.102 dei relatori.
Giuseppe BRESCIA, presidente, constata l’assenza del presentatore del subemendamento Cecconi 0.4.101.1: s’intende che vi abbia rinunciato.
Le Commissioni approvano gli identici subemendamenti Viscomi 0.4.101.2 e Bucalo 0.4.101.3.
Antonio VISCOMI (PD), intervenendo sul suo subemendamento 0.4.101.4, rileva come esso sia volto a sopprimere le previsioni relative alla cessazione del rapporto di lavoro del dipendente in mobilità, in quanto le predette previsioni sono già contenute nella normativa vigente. Ribadisce come, anche in questo caso, le disposizioni del provvedimento in esame rispondano ad una logica micro-normativa e non siano state precedute da un adeguato approfondimento.
Le Commissioni respingono il subemendamento Viscomi 0.4.101.4.
Antonio VISCOMI (PD), intervenendo sul suo subemendamento 0.4.101.5, rileva come esso intervenga in materia di programmi di assunzione di persone con disabilità, prevedendo che abbia comunque luogo il previo espletamento di procedure selettive pubbliche e imparziali. Ritiene, infatti, che la modalità di assunzione mediante la richiesta nominativa, prevista dall’articolo 11 della legge 12 marzo 1999, n. 68, contrasti con i princìpi generali in materia di assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e possa prestarsi, soprattutto in determinate realtà, a usi impropri dei predetti programmi di assunzione.
Renata POLVERINI (FI) dichiara di sottoscrivere il subemendamento Viscomi 0.4.101.5 e rileva, richiamando anche la propria esperienza istituzionale quale Presidente della Regione Lazio, l’importanza di consentire anche alle persone con disabilità di poter accedere ai concorsi per l’assunzione nelle pubbliche amministrazioni. Chiede, pertanto, che il subemendamento in esame sia accantonato al fine di compiere ulteriori approfondimenti.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, Silvestri, esprime parere favorevole sulla proposta di accantonamento.
Giuseppe BRESCIA, presidente, avverte che il subemendamento Viscomi 0.4.101.5 si intende accantonato.
Avverte, inoltre, che i deputati Bucalo, Fatuzzo e Cannatelli sottoscrivono il subemendamento Viscomi 0.4.101.5.
Antonio VISCOMI (PD), intervenendo sul subemendamento Carnevali 0.4.101.6, osserva come esso sia volto a porre rimedio alla carenza di personale nel servizio sanitario nazionale, prevedendo che le limitazioni nell’utilizzo delle graduatorie previste dall’articolo 1, comma 365, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, non si applichino alle procedure concorsuali relative al personale medico tecnico-professionale e infermieristico del predetto servizio sanitario nazionale.
Carlo FATUZZO (FI) dichiara di sottoscrivere il subemendamento Carnevali 0.4.101.6, rilevando le gravi conseguenze determinate dalla crescente carenza di personale medico nel servizio sanitario nazionale.
Le Commissioni respingono il subemendamento Carnevali 0.4.101.6.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, Silvestri, conferma il parere contrario sul subemendamento Viscomi 0.4.101.5, precedentemente accantonato, in quanto esso reca previsioni già contenute nell’emendamento 4.101 dei relatori, che rinvia all’articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di reclutamento del personale.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono il subemendamento Viscomi 0.4.101.5 e approvano l’emendamento 4.101 dei relatori.
Carlo FATUZZO (FI), sottolineando la ragionevolezza del subemendamento Cannatelli 0.4.102.1, volto a prevedere che la partecipazione e la presidenza di commissioni esaminatrici di concorsi pubblici sia consentita al personale in quiescenza da non meno di due anni e da non più di quattro, ne raccomanda l’approvazione.
Le Commissioni respingono il subemendamento Cannatelli 0.4.102.1.
Antonio VISCOMI (PD) illustra il suo subemendamento 0.4.102.2, il quale è volto a stabilire, a differenza del subemendamento Cannatelli 0.4.102.1 testé respinto, che i dipendenti in quiescenza da più di due anni non possano partecipare o presiedere le commissioni esaminatrici di concorsi pubblici.
Osserva inoltre che sarebbe opportuno, nell’ambito dell’emendamento dei relatori 4.102, coordinare le disposizioni recate dal capoverso comma 7-bis, relativo al periodo di quiescenza entro il quale il dipendente pubblico può essere chiamato a comporre o presiedere commissioni esaminatrici, e dal capoverso comma 7-sexies, che prevede l’istituzione di un apposito Albo nazionale dei componenti delle commissioni esaminatrici di concorso, l’iscrizione al quale può avere una durata massima complessiva di sei anni. Ritiene infatti che ciò consentirebbe a soggetti che sono in quiescenza da molti anni, e pertanto non più aggiornati, di far parte delle commissioni esaminatrici.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Viscomi 0.4.102.2 e Polverini 0.4.102.3.
Carlo FATUZZO (FI) raccomanda l’approvazione del subemendamento Cannatelli 0.4.102.4, il quale vieta ai soggetti che hanno aderito alla misura sperimentale «quota 100» di presiedere o essere componenti di commissioni esaminatrici di concorsi pubblici.
Le Commissioni respingono il subemendamento Cannatelli 0.4.102.4.
Antonio VISCOMI (PD) illustra il suo subemendamento 0.4.102.5, diretto a riconoscere l’aggiornamento sulla base dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo dei compensi dei componenti delle commissioni esaminatrici.
Le Commissioni respingono il subemendamento Viscomi 0.4.102.5.
Antonio VISCOMI (PD) illustra il subemendamento a sua prima firma 0.4.102.6, volto a sopprimere il capoverso comma 7-quinquies dell’emendamento 4.102 dei relatori, il quale apre un varco nel principio di onnicomprensività della retribuzione dei dirigenti pubblici. Osserva che l’apertura di un simile varco potrebbe, infatti, comportare in futuro ulteriori eccezioni a tale principio e si chiede se valga la pena di creare un simile vulnus per una questione che non appare, a suo parere, di eccessiva rilevanza.
Carlo FATUZZO (FI) chiede di sottoscrivere il subemendamento Viscomi 0.4.102.6 e ne raccomanda l’approvazione.
Le Commissioni respingono il subemendamento Viscomi 0.4.102.6.
Il sottosegretario Mattia FANTINATI propone di riformulare l’emendamento 4.102 dei relatori, nel senso di premettere, al capoverso comma 7-bis, le seguenti parole: «Fermo restando quanto previsto dalle vigenti disposizioni per la composizione delle commissioni esaminatrici dei concorsi per il reclutamento del personale di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,».
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, accetta la riformulazione, proposta dal rappresentante del Governo, dell’emendamento 4.102 dei relatori.
Giuseppe BRESCIA, presidente, sospende brevemente la seduta per consentire gli opportuni approfondimenti sulla riformulazione dell’emendamento 4.102 dei relatori.
La seduta, sospesa alle 15.10, è ripresa alle 15.20.
Le Commissioni approvano l’emendamento dei relatori 4.102 (Nuova formulazione).
Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU) raccomanda l’approvazione dell’emendamento a sua prima firma 4.48, che prevede una proroga, sino al 31 dicembre 2019, delle graduatorie dei concorsi pubblici a tempo indeterminato, vigenti alla data del 31 dicembre 2018.
Le Commissioni respingono l’emendamento Epifani 4.48.
Carmela BUCALO (FdI) illustra il suo emendamento 4.52, il quale è volto alla stabilizzazione del precariato, attraverso il superamento del divieto recato dall’articolo 9 del decreto-legge n. 113 del 2016, relativo agli enti territoriali che non hanno rispettato i termini per l’approvazione dei bilanci di previsione, dei rendiconti e del bilancio consolidato, nonché per l’invio dei relativi dati alla banca dati delle amministrazioni pubbliche.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l’emendamento Bucalo 4.52 e gli identici emendamenti Rizzetto 4.53 ed Epifani 4.54.
Carlo FATUZZO (FI) sottolinea come ben tre gruppi parlamentari, Partito Democratico, Fratelli d’Italia e Forza Italia, abbiano proposto gli emendamenti di identico contenuto Viscomi 4.55, Prisco 4.56 e Pella 4.57, che si prefiggono di superare i vincoli imposti a comuni, unioni di comuni e città metropolitane in materia di programmazione e pianificazione del personale, in considerazione delle sempre maggiori funzioni che vengono attribuite a detti enti e della conseguente esigenza di incremento del relativo personale.
Antonio VISCOMI (PD), illustrando il suo emendamento 4.55 e il successivo emendamento Serracchiani 4.59, di cui è cofirmatario, segnala come il blocco del turn-over sia solo uno dei vincoli che impediscono le assunzioni da parte di comuni, unioni di comuni e città metropolitane e come sia necessario eliminare anche ulteriori vincoli, quale, ad esempio, quello che impone di attenersi alla spesa storica per il personale.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Viscomi 4.55, Prisco 4.56 e Pella 4.57.
Carlo FATUZZO (FI), dopo aver segnalato un refuso nel testo degli identici emendamenti Prisco 4.58, Serracchiani 4.59, Epifani 4.60 e Pella 4.61, raccomanda l’approvazione di detti emendamenti, che dimostrano una volontà comune ai maggiori gruppi di opposizione.
Carmela BUCALO (FdI), in relazione all’emendamento Prisco 4.58, del quale è cofirmataria, sottolinea le difficoltà in cui si verranno a trovare, in particolare, i comuni di piccole dimensioni al momento della cessazione dal servizio di alcune figure apicali, quando non sarà possibile la loro immediata sostituzione. Raccomanda, quindi, l’approvazione dell’emendamento, evidenziando come la presenza di personale in misura adeguata sia fondamentale per l’efficienza della Pubblica Amministrazione.
Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU) ritiene non giustificato il parere contrario dei relatori e del Governo sul suo emendamento 4.60, identico agli emendamenti Prisco 4.58, Serracchiani 4.59 e Pella 4.61, essendo lo stesso volto a evitare la paralisi delle attività dei piccoli comuni, messi in difficoltà dall’accesso al pensionamento dei propri dipendenti, senza che esso determini effetti finanziari negativi.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, rileva come il parere contrario sui predetti emendamenti sia motivato dal fatto che la materia è già stata regolata da una disposizione inserita, attraverso un emendamento, nel decreto-legge n. 4 del 2019.
Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Prisco 4.58, Serracchiani 4.59, Epifani 4.60 e Pella 4.61.
Carmela BUCALO (FdI), intervenendo sull’emendamento Rizzetto 4.62, ne raccomanda l’approvazione, in quanto esso prevede la proroga delle graduatorie concorsuali ancora vigenti.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l’emendamento Rizzetto 4.62 e gli identici emendamenti Polverini 4.63 e Rizzetto 4.64, nonché l’emendamento Rizzetto 4.65.
Carmela BUCALO (FdI), intervenendo sull’emendamento Ferro 4.66, di cui è cofirmataria, e sul successivo emendamento Prisco 4.69, di cui è cofirmataria, ne raccomanda l’approvazione e specifica che essi riguardano lo scorrimento della graduatoria del concorso per allievi agenti della Polizia di Stato.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Ferro 4.66, Prisco 4.67, Silvestroni 4.68, Prisco 4.69 e Ferro 4.70.
Roberta ALAIMO (M5S), accogliendo l’invito formulato dai relatori, ritira il suo emendamento 4.74.
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli articoli aggiuntivi Polverini 4.02, Sisto 4.03, Ciaburro 4.04 e Carla Cantone 4.05.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, esprime parere favorevole sull’articolo aggiuntivo Mura 4.07, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato.
Il sottosegretario Mattia FANTINATI esprime parere conforme a quello dei relatori.
Antonio VISCOMI (PD), intervenendo sull’articolo aggiuntivo Mura 4.07, di cui è cofirmatario, ritiene opportuno che i commissari abbiano il tempo di approfondire la riformulazione proposta dai relatori.
Giuseppe BRESCIA, presidente, sospende brevemente la seduta per permettere ai componenti le Commissioni gli opportuni approfondimenti.
La seduta, sospesa alle 15.40, è ripresa alle 15.45.
Antonio VISCOMI (PD) accetta la riformulazione dell’articolo aggiuntivo Mura 4.07, di cui è cofirmatario.
Le Commissioni approvano l’articolo aggiuntivo Mura 4.07 (Nuova formulazione) e respingono, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Epifani 4.09 e Aprea 4.010.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, riformula l’emendamento 5.6 dei relatori nei termini riportati in allegato e, rivedendo il precedente parere contrario, esprime parere favorevole sull’emendamento Brunetta 5.9, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato.
Il sottosegretario Mattia FANTINATI esprime parere favorevole sull’emendamento 5.6 dei relatori (Nuova formulazione) e parere conforme a quello dei relatori sull’emendamento Brunetta 5.9 (Nuova formulazione).
Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Sisto 5.3 e 5.4, approvano l’emendamento dei relatori 5.6 (Nuova formulazione) e respingono gli emendamenti Brunetta 5.7 e 5.8.
Giuseppe BRESCIA, presidente, dispone una breve sospensione della seduta per permettere ai commissari di approfondire i termini della riformulazione dell’emendamento Brunetta 5.9 proposta dai relatori.
La seduta, sospesa alle 15.50, è ripresa alle 16.
Renata POLVERINI (FI) dichiara di accettare la riformulazione proposta dai relatori sull’emendamento Brunetta 5.9, di cui è cofirmataria.
Le Commissioni approvano l’emendamento Brunetta 5.9 (Nuova formulazione).
Andrea GIACCONE, presidente, fa presente che le Commissioni passeranno ora ad esaminare l’emendamento 2.100, presentato dai relatori al fine di apportare alcune correzioni di carattere meramente tecnico rispetto ai profili di copertura dell’articolo 2.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, Silvestri, raccomanda l’approvazione dell’emendamento 2.100 dei relatori, facendo notare come esso affronti una questione di natura meramente tecnica.
Il sottosegretario Mattia FANTINATI esprime parere favorevole sull’emendamento 2.100 dei relatori.
Le Commissioni approvano l’emendamento 2.100 dei relatori.
Andrea GIACCONE, presidente, fa presente che le Commissioni passeranno ora ad esaminare gli emendamenti Gribaudo 1.17 e Rampelli 2.02, accantonati nel corso delle precedenti sedute.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, anche a nome del relatore per la I Commissione, Silvestri, esprime parere contrario sull’emendamento Gribaudo 1.17.
Il sottosegretario Mattia FANTINATI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.
Antonio VISCOMI (PD) manifesta insoddisfazione per il parere contrario espresso dai relatori e dal Governo sull’emendamento Gribaudo 1.17, non comprendendo il motivo per il quale si esprima ostilità rispetto all’opportunità di prevede una consultazione, senza alcun obbligo di contrattazione, delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale, peraltro già prevista dai contratti collettivi.
Osserva che il Governo, con il provvedimento in esame, intende portare avanti un processo di legificazione della disciplina del rapporto di pubblico impiego, irrigidendo tale regolamentazione e alterando il sistema delle fonti. Fa notare, dunque, che non viene messo in atto alcun processo di semplificazione del sistema, non apportando, peraltro, alcun elemento di reale concretezza.
Renata POLVERINI (FI), nel sottoscrivere l’emendamento Gribaudo 1.17, si chiede quali siano i motivi dei pareri contrari espressi da relatori e dal Governo su di esso, dal momento che si prevede la consultazione delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale. Rilevato che la rappresentanza sindacale è già disciplinata dalla legge sulla base di criteri ben definiti, ritiene che non vi sia alcun rischio nel prevedere tale forma di consultazione, non comprendendo l’atteggiamento autoreferente della maggioranza su tale punto.
Carlo FATUZZO (FI) dichiara di sottoscrivere l’emendamento Gribaudo 1.17, di cui condivide le finalità.
Ettore Guglielmo EPIFANI (LeU) si chiede le ragioni dei pareri contrari espressi sull’emendamento Gribaudo 1.17, considerato che tale proposta emendativa si limita a prevedere la mera consultazione delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale, garantendo la trasparenza e la pubblicità dei processi decisionali in tali delicate materie e assicurando, dunque, una maggiore democraticità delle decisioni.
Le Commissioni respingono l’emendamento Gribaudo 1.17.
Virginio CAPARVI (Lega), relatore per la XI Commissione, passando all’articolo aggiuntivo Rampelli 2.02, anche a nome del relatore per la I Commissione, Silvestri, esprime su di esso parere contrario.
Il sottosegretario Mattia FANTINATI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.
Carmela BUCALO (FdI) non condivide la scelta dei relatori e del Governo di esprimere parere contrario sull’articolo aggiuntivo Rampelli 2.02, di cui è cofirmataria, che ritiene sia una proposta emendativa di assoluto buon senso.
Carlo FATUZZO (FI) dichiara di sottoscrivere l’articolo aggiuntivo Rampelli 2.02, non comprendendo la ritrosia dalla maggioranza – manifestata di recente anche in altre recenti occasioni – nell’affrontare i temi connessi all’utilizzo dei social network. Auspica su tali questioni una riflessione seria.
Le Commissioni respingono l’articolo aggiuntivo Rampelli 2.02.
Andrea GIACCONE, presidente, avverte che il testo del provvedimento, come risultante dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva, ai fini dell’acquisizione dei prescritti pareri.
Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell’esame alla seduta già convocata per domani, nella quale avverte che sarà posto in votazione il conferimento del mandato al relatore.
La seduta termina alle 16.20.