SEDE REFERENTE
Giovedì 18 giugno 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 9.25.
DL 65/2015: Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR.
C. 3134 Governo.
70 del 2015. Sentenza della Corte costituzionale n.
443. Doc. VII, n.
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio).
70 del 2015, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 giugno 2015. La Commissione prosegue l’esame congiunto del disegno di legge C. 3134 e della sentenza della Corte costituzionale n.
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che la relatrice ha presentato una nuova proposta emendativa riferita all’articolo 5, che assume il numero 5.01 e, sulla base dei criteri già esposti nella seduta del 16 giugno 2015, deve considerarsi ammissibile. Fa presente che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti è fissato alle ore 12 della giornata odierna.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame congiunto all’odierna seduta pomeridiana.
La seduta termina alle 9.30.
INTERROGAZIONI
Giovedì 18 giugno 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.
La seduta comincia alle 14.10.
5-05438 Chimienti: Attuazione del programma Garanzia Giovani con particolare riferimento alla disciplina dei tirocini formativi.
La sottosegretaria Teresa BELLANOVA risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Silvia CHIMIENTI (M5S) si dichiara insoddisfatta della risposta del Governo, dal momento che non appare superata la problematica relativa ai rimborsi previsti dal programma Garanzia Giovani, che sono corrisposti con ritardo ancora in molte regioni. Unitamente alla scarsa qualità delle offerte di lavoro, la lentezza dei rimborsi costituisce uno dei motivi per i quali, dopo oltre un anno dalla sua attuazione, il programma continua a deludere. Ribadisce, infine, il costante impegno del M5S al controllo e alla verifica dello stato e delle modalità di attuazione di Garanzia Giovani.
5-05726 Baruffi: Iniziative volte a tutelare i lavoratori del consorzio Euro 2000 a seguito della cessazione del contratto di appalto con la società INALCA spa.
La sottosegretaria Teresa BELLANOVA risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Davide BARUFFI (PD) si dichiara soddisfatto della risposta del Governo. Esprime tuttavia la propria preoccupazione rispetto a modalità di gestione degli appalti elusive delle norme vigenti e tali da permettere alle imprese di beneficiare in modo indebito degli sgravi previsti dalla legge di stabilità 2015. Ricorda che in molti settori, come quello della macellazione della carne, il costo della manodopera incide in maniera significativa sui costi totali e, pertanto, una variazione rilevante del costo del lavoro determina inevitabilmente un’alterazione dello stesso equilibrio del mercato. Richiama, in questo contesto, la posizione, più volt espressa dalla Commissione, relativamente all’esclusione del costo del lavoro dai fattori all’atto della definizione dei valori di aggiudicazione di appalti pubblici. Auspica, infine, che per il futuro si possano reperire le risorse necessarie a rendere strutturali gli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilità 2015.
Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 14.30.
RISOLUZIONI
Giovedì 18 giugno 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.
La seduta comincia alle 14.30.
7-00696 Boccuzzi: Salvaguardia occupazionale dei lavoratori del gruppo Auchan.
7-00699 Cominardi: Salvaguardia occupazionale dei lavoratori del gruppo Auchan.
(Discussione congiunta e rinvio).
La Commissione inizia la discussione congiunta delle risoluzioni.
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che si avvia oggi la discussione congiunta delle risoluzioni in materia di salvaguardia occupazionale dei lavoratori del gruppo Auchan e che il parere del Governo – secondo le intese intercorse per le vie brevi – sarà acquisito in una successiva seduta, da definire in base alle determinazioni che saranno assunte nella riunione odierna dall’ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Antonio BOCCUZZI (PD) segnala che sono 1.426 i licenziamenti annunciati dal gruppo Auchan, ai quali si aggiunge un numero imprecisato di lavoratori dell’indotto, ricordando che gli incontri tra le parti sono stati fino a questo momento infruttuosi, non essendo state individuate condizioni accettabili da parte dei rappresentanti dei lavoratori. In particolare, non appare accettabile la motivazione della concorrenza sleale addotta dal gruppo, a cui si potrebbe fare fronte ricorrendo all’attività ispettiva prevista dalla normativa vigente. Chiede, pertanto, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero per lo sviluppo economico di attivare tutte le procedure previste dalla legislazione e dalla contrattazione per arrivare al più presto a una composizione della vertenza che garantisca la salvaguardia dei livelli occupazionali.
Claudio COMINARDI (M5S) precisa che, rispetto alla mozione del collega Boccuzzi, quella a sua firma si propone obiettivi più ambiziosi, intendendo sollecitare il Governo ad attivarsi anche rispetto a profili che tuttavia esulano dalla competenza della XI Commissione, quale quello attinente alla deregolamentazione del settore degli esercizi commerciali e del rispetto dei vincoli paesaggistici. Con specifico riferimento alla vicenda oggetto dell’atto di indirizzo, segnala in primo luogo la necessità di verificare le vere intenzioni del gruppo Auchan, che sembra volere finanziare investimenti in Francia con la liquidità ricavata dalla dismissione delle attività in Italia. A suo avviso, la salvaguardia dei posti di lavoro e la tutela del reddito dei lavoratori del gruppo potrebbero essere realizzati attraverso il ricorso ai contratti di solidarietà, auspicando che Governo voglia impegnarsi su questo fronte. Sottolinea, infine, che anche questa vicenda dimostra la necessità, più volte affermata dal M5S, di introdurre in Italia il reddito minimo di cittadinanza.
Giuseppe ZAPPULLA (PD) auspica che si possa pervenire a un voto unanime della Commissione sulle risoluzioni, eventualmente dopo una loro riformulazione, osservando che esse si riferiscono a una vertenza ormai «matura», in relazione alla quale auspica l’intervento autorevole del Governo. Dal confronto tra le parti sociali sono emerse diverse strade per la risoluzione della crisi, ovvero la lotta alla concorrenza sleale, la gestione flessibile ma concordata dei contratti e la gestione diretta degli esuberi attraverso il ricorso all’esodo volontario o ai contratti di solidarietà. A suo giudizio, appare necessario a questo punto l’intervento del Governo a causa dell’irrigidimento della società registrato a livello nazionale, in parziale contraddizione con le aperture verificatesi a livello locale.
Luisella ALBANELLA (PD) 223 del 1991, si è individuata la possibilità di fare fronte ai 1.426 licenziamenti attraverso il ricorso agli esodi incentivati e ai contratti di solidarietà, anziché, come preferirebbe il gruppo Auchan, attraverso deroghe al contratto nazionale. Auspica, quindi, l’impegno del Governo anche in un conferma che, a seguito del fallimento delle procedure esperite sulla base della legge n. settore, quello del commercio, al quale spesso viene dedicata minore attenzione rispetto all’industria.
Giorgio AIRAUDO (SEL) auspica l’elaborazione di un testo unificato delle due risoluzioni che presentano contenuti e intendimenti simili, per rendere più autorevoli le richieste della Commissione al Governo.
Walter RIZZETTO (Misto-AL), dichiarandosi d’accordo con i colleghi, auspica un maggiore ricorso ai contratti di solidarietà quale mezzo per combattere la crisi occupazionale che in Italia, come certificano i dati dell’ISTAT, ha raggiunto livelli preoccupanti. In particolare, sottolinea il ruolo positivo di promozione dell’occupazione dei contratti di solidarietà di tipo espansivo, anche se comportano la riduzione delle ore lavorate e, conseguentemente, la riduzione dello stipendio. Invita, infine, la Commissione ad avviare una riflessione sul ruolo esercitato dai grandi centri commerciali, che contribuiscono alla crisi dei piccoli esercizi.
Claudio COMINARDI (M5S) ribadisce l’interesse ad acquisire una valutazione del Governo sulle problematiche da lui indicate relative alla regolamentazione dell’apertura dei centri commerciali, considerando che l’attuale contesto normativo contribuisca a determinare situazioni critiche sul piano occupazionale.
Cesare DAMIANO, presidente, ferma rimanendo la possibilità per la rappresentante del Governo di esprimere la propria posizione a riguardo, osserva come le questioni poste dall’onorevole Cominardi attengono essenzialmente alla materia del commercio, rientrante tra le competenze della X Commissione.
La sottosegretaria Teresa BELLANOVA 65 del 2015. 223 del 1991 per il raggiungimento di un’intesa. Poiché, alla scadenza di tale termine, non si è arrivati alla definizione di una soluzione, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali si è nuovamente attivato, convocando un incontro tra le parti per tentare una ricomposizione della vertenza, essenzialmente al fine di promuovere l’individuazione di una soluzione ragionevole. A tale proposito, sottolinea l’importanza dell’aumento del finanziamento dei contratti di solidarietà per il 2015, disposto da un emendamento recentemente approvato dalla Commissione nel corso dell’esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. si riserva di esprimere un parere compiuto sugli atti di indirizzo in discussione nel corso della prossima seduta. Sin d’ora, fa, tuttavia, presente alla Commissione che il Governo ha esercitato un ruolo attivo, invitando le parti a non inasprire i contrasti, in una fase nella quale non avrebbe potuto convocare un tavolo di confronto tra le parti, non essendo decorso il periodo di 45 giorni previsto dalla legge n.
Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione della risoluzione ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.
SEDE REFERENTE
Giovedì 18 giugno 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.
La seduta comincia alle 15.
DL 65/2015: Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR.
C. 3134 Governo.
70 del 2015. Sentenza della Corte costituzionale n.
443. Doc. VII, n.
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame congiunto del disegno di legge C. 3134 e della 70 del 2015, rinviato, da ultimo, nella seduta antimeridiana di oggi. sentenza della Corte costituzionale n. Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella seduta antimeridiana la relatrice ha presentato l’articolo aggiuntivo 5.01 rispetto al quale non sono stati presentati subemendamenti. Dà, quindi, la parola alla relatrice Giacobbe per l’espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite agli articoli da 5 a 7 del decreto-legge.
Anna GIACOBBE (PD), relatrice, esprime parere favorevole sull’emendamento Gnecchi 5.1 e sugli identici emendamenti Polverini 5.2 Ciprini 5.3 e Baldassarre 5.4, a condizione che siano riformulati nei termini che verranno prospettati dalla sottosegretaria Bellanova. Raccomanda, quindi, l’approvazione del proprio articolo aggiuntivo 5.01. Formula, invece, un invito al ritiro con riferimento all’emendamento Polverini 6.1 e agli identici emendamenti Cominardi 7.1 e Baldassarre 7.2, avvertendo che, in caso contrario il proprio parere sarà contrario.
La sottosegretaria Teresa BELLANOVA esprime parere conforme alla relatrice, precisando che il parere favorevole sull’emendamento Gnecchi 5.1 e sugli identici emendamenti Polverini 5.2, Ciprini 5.3 e Baldassarre 5.4 è condizionato alla loro riformulazione nei seguenti termini: «Al comma 1, sostituire le parole: è inserito, in fine, il seguente periodo con le seguenti: , sono inseriti, in fine, i seguenti periodi e, dopo le parole:, salvo recupero da effettuare sulle rivalutazioni successive., aggiungere il seguente periodo: In sede di prima applicazione non opera il recupero sulle rivalutazioni successive di cui al terzo periodo. Conseguentemente, al comma 2, apportare le seguenti modificazioni: a) all’alinea, sostituire le parole da: 2,2 milioni di euro per l’anno 2016, fino a: a decorrere dall’anno 2024 con le seguenti: 3,3 milioni di euro per l’anno 2016, 4,3 milioni di euro per l’anno 2017, 6 milioni di euro per l’anno 2018, 8 milioni di euro per l’anno 2019, 10 milioni di euro per l’anno 2020, 15 milioni di euro per l’anno 2021, 22 milioni di euro per l’anno 2022, 28 milioni di euro per l’anno 2023, 37 milioni di euro per l’anno 2024, 44 milioni di euro per l’anno 2025, 50 milioni di euro per l’anno 2026, 55 milioni di euro per l’anno 2027, 59 milioni di euro per l’anno 2028, 62 milioni di euro per l’anno 2029, 64 milioni di euro per l’anno 2030 e 65 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2031; b) alla lettera a), sostituire le parole da: 0,4 milioni di euro per l’anno 2016 fino a: per l’anno 2023 con le seguenti: 0,6 milioni di euro per l’anno 2016, 0,8 milioni di euro per l’anno 2017, 1,1 milioni di euro per l’anno 2018, 1,5 milioni di euro per l’anno 2019, 1,8 milioni di euro per l’anno 2020, 2,7 milioni di euro per l’anno 2021, 4 milioni di euro per l’anno 2022, 5,1 milioni di euro per l’anno 2023, 6,7 milioni di euro per l’anno per l’anno 2024, 8 milioni di euro per l’anno 2025, 9,1 milioni di euro per l’anno 2026, 10 milioni di euro per l’anno 2027, 10,7 milioni di euro per l’anno 2028, 11,3 milioni di euro per l’anno 2029 e 11,6 milioni di euro per l’anno 2030 e 11,8 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2031; c) alla lettera b), sostituire le parole da: 1,4 milioni di euro per l’anno 2018 fino a: dall’anno 2024 con le seguenti: 3 milioni di euro per l’anno 2018, 4,6 milioni di euro per l’anno 2019, 6,3 milioni di euro per l’anno 2020, 10,4 milioni di euro per l’anno 2021, 16,1 milioni di euro per l’anno 2022, 21 milioni di euro per l’anno 2023, 28,4 milioni di euro per l’anno per l’anno 2024, 34,1 milioni di euro per l’anno 2025, 39 milioni di euro per l’anno 2026, 43,1 milioni di euro per l’anno 2027, 46,4 milioni di euro per l’anno 2028, 48,8 milioni di euro per l’anno 2029, 50,5 milioni di euro per l’anno 2030 e 51,3 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2031; d) dopo la lettera b), aggiungere la seguente: b-bis) quanto a 0,9 milioni di euro per l’anno 2016 e 1,9 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2017, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni, per gli anni 2016 e 2017, dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2015-2017, nell’ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2015, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero.». Esprime, inoltre, parere favorevole sull’articolo aggiuntivo 5.01 della relatrice.
Claudio COMINARDI (M5S) chiede al Governo chiarimenti sul significato della riformulazione proposta con riferimento agli emendamenti Gnecchi 5.1 Polverini 5.2, Ciprini 5.3 e Baldassarre 5.4 che a suo avviso appare introdurre un correttivo privo di carattere strutturale.
La sottosegretaria Teresa BELLANOVA fa presente che le proposte emendative, così come riformulate, sterilizzerebbero in sede di prima applicazione il meccanismo di recupero previsto in presenza di un tasso di rivalutazione negativo del montante contributivo, in relazione all’andamento del prodotto interno lordo. Si tratta, a suo avviso, di una soluzione concreta, che porterà evidenti benefici per i futuri pensionati, mentre per il futuro, in considerazione delle positive previsioni macroeconomiche, non sembra prospettarsi la necessità di rivedere il meccanismo di rivalutazione previsto dalla normativa vigente. Assicura, comunque, che, nel caso in cui in futuro si dovessero ripetere le condizioni che hanno portato a registrare una rivalutazione negativa del montante contributivo, sarà cura del Governo verificare l’opportunità di adottare una misura analoga a quella prospettata.
Tiziana CIPRINI (M5S) dichiara di non accettare la riformulazione del suo emendamento 5.3, proposta dalla rappresentante del Governo.
Giovanni Carlo Francesco MOTTOLA (FI-PdL) dichiara di non accettare la riformulazione dell’emendamento Polverini 5.2, di cui è firmatario, proposta dalla rappresentante del Governo.
Walter RIZZETTO (Misto-AL), sottoscritto l’emendamento Baldassarre 5.4, dichiara di non accettare la riformulazione proposta dalla rappresentante del Governo.
Marialuisa GNECCHI (PD) accetta la riformulazione del suo emendamento 5.1 proposta dalla rappresentante del Governo.
Cesare DAMIANO, presidente, osserva che la soluzione proposta dal Governo, che prevede lo stanziamento di un congruo ammontare di risorse, appare idonea a evitare conseguenze negative sui pensionati per effetto del negativo andamento del prodotto interno lordo registrato negli anni scorsi.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge, con il parere contrario della relatrice e del Governo, gli identici emendamenti Polverini 5.2, Ciprini 5.3 e Baldassarre 5.4, approva gli emendamenti Gnecchi 5.1 (Nuova formulazione) e l’articolo aggiuntivo 5.01 della relatrice, nonché respinge l’emendamento Polverini 6.1.
Claudio COMINARDI (M5S), illustrando il proprio emendamento 7.1, ricorda la contrarietà del M5S alla anticipazione del TFR in busta paga, introdotta dalla legge di stabilità 2015, che si è dimostrata fallimentare. Anche la misura introdotta dall’articolo 7 del decreto-legge in esame, di cui auspica l’abrogazione, non è condivisibile in quanto favorisce indebitamente le banche e non soddisfa le esigenze delle imprese.
La Commissione respinge gli identici emendamenti Cominardi 7.1 e Baldassarre 7.2.
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che, essendosi concluso l’esame delle proposte emendative presentate, il testo risultante a seguito del loro esame sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva ai fini dell’acquisizione dei prescritti pareri. Rinvia quindi il seguito dell’esame congiunto ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.15.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Giovedì 18 giugno 2015.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.25.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 17 giugno 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per la semplificazione e la pubblica amministrazione Angelo Rughetti.
La seduta comincia alle 13.40.
Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche.
C. 3098 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 giugno 2015.
Cesare DAMIANO, presidente, comunica che il relatore, in esito al dibattito svolto nelle precedenti sedute, ha predisposto una proposta di parere favorevole con osservazioni sul provvedimento in esame, che è stata anticipata ai componenti della Commissione. Avverte inoltre che i deputati del gruppo SEL hanno depositato una proposta alternativa di parere.
Marco MICCOLI, relatore, illustra la propria proposta di parere soffermandosi, in particolare, sul punto delle premesse relativo allo sblocco della contrattazione. A suo avviso, infatti, il processo di semplificazione e di innovazione prefigurato nel provvedimento in esame richiede che si compia un ulteriore sforzo per creare le condizioni, anche sul piano finanziario, necessarie a un progressivo superamento del blocco della contrattazione collettiva, essendo auspicabile l’apertura di una stagione contrattuale per tutti i dipendenti delle amministrazioni pubbliche, con riferimento alla definizione degli istituti da applicare nei loro rapporti di lavoro e dei correlati trattamenti economici. Richiama, inoltre, i contenuti delle osservazioni contenute nella proposta di parere.
Antonio PLACIDO (SEL) illustra la proposta alternativa di parere, di cui è primo firmatario.
Titti DI SALVO (PD) chiede al relatore di riformulare la seconda osservazione della proposta di parere, estendendo anche ai lavoratori del settore privato l’accesso alla banca dati di cui si propone l’istituzione, con la finalità di assicurare la conoscibilità della normativa e degli strumenti di sostegno della maternità e della genitorialità. A tal fine, a suo avviso, si rende necessario sopprimere le parole: «nel quadro delle misure volte a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro nelle amministrazioni pubbliche, contenute nell’articolo 11».
Marco MICCOLI, relatore, accogliendo la sollecitazione della collega Di Salvo, riformula la propria proposta di parere.
Il sottosegretario Angelo RUGHETTI conferma la disponibilità del Governo, già dimostrata durante l’iter di approvazione del disegno di legge al Senato, a discutere tutte le proposte di modifica presentate. Con riferimento alla proposta di parere del relatore, dichiara, in particolare, di condividere l’osservazione inerente lo sblocco della contrattazione e la partecipazione dei pubblici dipendenti al processo di riforma e assicura la propria disponibilità a considerare tutte le altre osservazioni formulate. Con riferimento alla proposta alternativa di parere dei deputati Placido e Airaudo, dopo averne rilevato la differente impostazione su alcuni punti qualificanti, quali, ad esempio, le disposizioni sulla dirigenza e quelle sui segretari comunali, dichiara la disponibilità del Governo ad approfondire comunque le tematiche illustrate. In particolare, assicura che il Governo è fortemente interessato ad assicurare la separazione tra politica e amministrazione e valuterà pertanto con attenzione le proposte volte a garantire tale obiettivo. Fa presente, infine, che il Governo intende valutare con attenzione tutti i pareri espressi dalle Commissioni competenti in sede consultiva al fine di migliorare la stesura del testo che dovrà essere approvato dalla Commissione di merito.
Cesare DAMIANO, presidente, non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, pone in votazione la proposta di parere del relatore, come da ultimo riformulata, avvertendo che, in caso di sua approvazione, risulterà preclusa la proposta alternativa di parere presentata dai deputati Placido e Airaudo.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore, come da ultimo riformulata, risultando, pertanto, preclusa la proposta alternativa di parere presentata dai deputati Placido e Airaudo.
La seduta termina alle 14.15.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 17 giugno 2015. — Presidenza del president
e Cesare DAMIANO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.
La seduta comincia alle 14.15.
DL 65/2015: Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR (C. 3134 Governo).
443). 70 del 2015 (Doc. VII, n. Sentenza della Corte costituzionale n.
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio).
70 del 2015, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 giugno 2015. La Commissione prosegue l’esame congiunto del disegno di legge C. 3134 e della sentenza della Corte costituzionale n.
Cesare DAMIANO, presidente, avverte, preliminarmente, che la XIV Commissione ha espresso nulla osta sul provvedimento e la Commissione parlamentare per le questioni regionali ha espresso parere favorevole. Fa presente che, rispetto alle valutazioni di ammissibilità delle proposte emendative comunicate nella seduta di ieri, sono state presentate nove richieste di riesame. In proposito, pur prendendo atto delle motivazioni addotte in tali richieste, ritiene che, sulla base dei criteri di ammissibilità già illustrati nella seduta di ieri, debbano essere confermate le valutazioni di inammissibilità già formulate.
Matteo DALL’OSSO (M5S) 70 del 2015 della Corte costituzionale, non può ritenersi inammissibile una proposta volta a limitare la misura delle pensioni più elevate. chiede la rivalutazione del giudizio di inammissibilità del proprio articolo aggiuntivo 1.02, volto a introdurre un limite all’importo netto dei trattamenti pensionistici per il triennio 2015-2017. A suo avviso, infatti, nel momento in cui lo stesso decreto-legge in esame pone limiti all’importo delle pensioni, attraverso la limitazione dei valori di indicizzazione dei trattamenti pensionistici, anche a dispetto di quanto statuito dalla sentenza n.
Cesare DAMIANO, presidente, conferma che l’articolo aggiuntivo Dall’Osso 1.02 deve ritenersi inammissibile, in quanto esso non può considerarsi strettamente attinente alle materie oggetto del decreto-legge in esame, a meno di non considerare rientrante nell’intervento legislativo l’intera disciplina previdenziale. Nel passare, quindi, all’esame delle proposte emendative riferite al testo del decreto-legge, avverte che la relatrice e il Governo hanno concordato di esprimere nella presente seduta i pareri sulle proposte emendative riferite agli articoli da 1 a 4 del decreto in esame.
Anna GIACOBBE (PD), relatrice, illustra preliminarmente i criteri generali utilizzati per la formulazione dei pareri sugli emendamenti all’articolo 1 del decreto-legge. In particolare, fa presente che formulerà un invito al ritiro per tutti gli emendamenti che propongono un impianto diverso da quello del decreto-legge, per esempio prevedendo maggiori coefficienti di indicizzazione o introducendo percentuali maggiori di rimborso, osservando come dette proposte comporterebbero costi tali da non consentire il rispetto dei limiti di bilancio e delle regole europee in materia di finanza pubblica ovvero da richiedere coperture finanziarie di portata assai gravosa. Analogamente, intende formulare un invito al ritiro anche per quanto riguarda le proposte emendative che dispongono la rateizzazione dei rimborsi, in quanto, sulla base delle norme di contabilità, gli effetti complessivi sarebbero comunque imputati all’anno 2015, quale anno di competenza. Ritiene, invece, che vi sia la possibilità di chiarire, a fronte di alcune incertezze interpretative, che le somme corrisposte a decorrere a partire dall’anno 2014 saranno, a loro volta, oggetto di rivalutazione. Alla luce dei richiamati criteri, esprime, quindi, parere favorevole sull’emendamento Gnecchi 1.17, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4), e sull’emendamento Gnecchi 1.14. Precisa, peraltro, che l’approvazione dell’emendamento Gnecchi 1.17, così come riformulato, determinerebbe, l’assorbimento degli emendamenti Simonetti 1.18 e 1.24. Esprime, inoltre, parere favorevole sull’emendamento Gnecchi 4.1 nonché sull’emendamento Airaudo 4.3, a condizione che sia riformulato in termini identici all’emendamento Gnecchi 4.1. Esprime, infine, parere favorevole sull’emendamento Gnecchi 4.2, a condizione che esso sia riformulato nei termini che verranno indicati dalla rappresentante del Governo. Con riferimento alle altre proposte emendative riferite agli articoli da 1 a 4 del decreto-legge, formula un invito al ritiro, avvertendo che altrimenti il parere deve intendersi contrario.
La sottosegretaria Teresa BELLANOVA esprime parere conforme alla relatrice, precisando che il parere favorevole sull’emendamento Gnecchi 4.2 è condizionato alla sua riformulazione nei termini riportati in allegato.
Giovanni Carlo Francesco MOTTOLA (FI-PdL) dichiara di sottoscrivere tutte le proposte emendative presentate dalla collega Polverini.
La Commissione respinge l’emendamento Simonetti 1.26.
Roberto SIMONETTI (LNA) 201 del 2011. Pur essendo consapevole della necessità di prevedere una copertura finanziaria della maggiore spesa, invita la Commissione ad approvarlo, trattandosi di una questione di principio. illustra il proprio emendamento 1.25, volto a ripristinare la situazione esistente prima dell’approvazione dell’entrata in vigore del decreto-legge n.
La Commissione respinge l’emendamento Simonetti 1.25.
Antonio PLACIDO (SEL) illustra il proprio emendamento 1.7, volto a dare piena attuazione alla sentenza della Corte costituzionale e a rimodulare le percentuali di perequazione introdotte dal Governo Letta, estendendone l’applicazione a regime.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Placido 1.7, 1.8 e 1.13, Airaudo 1.12, Placido 1.4 e 1.6, Airaudo 1.3 e 1.5, nonché Polverini 1.2.
Tiziana CIPRINI (M5S) illustra il proprio emendamento 1.15, volto alla restituzione integrale degli arretrati per le pensioni di importo fino a otto volte il trattamento minimo INPS.
Roberto SIMONETTI (LNA), pur apprezzando la finalità dell’emendamento Ciprini 1.15, dichiara di non condividere le modalità di copertura, perché realizzata, in sostanza, attraverso il taglio del 5 per cento della spesa degli enti locali per i consumi intermedi e per l’acquisto di beni e servizi. Dichiara, pertanto, la sua astensione.
Tiziana CIPRINI (M5S) precisa che il suo emendamento non reca un taglio delle spese, ma una razionalizzazione e un efficientamento degli acquisti delle pubbliche amministrazioni, attraverso un ampliamento del ricorso alla Consip che, come dimostrerebbero specifici studi, potrebbe comportare un risparmio di circa 20 miliardi di euro.
Emanuele PRATAVIERA (Misto) contesta la realizzabilità di tali risparmi, facendo riferimento alla propria esperienza di amministratore locale. A suo giudizio, quindi, sarebbe preferibile incidere su altri settori che, in alcune regioni, sono caratterizzati da grandi sprechi, facendo specifico riferimento alla spesa sanitaria.
Davide BARUFFI (PD), pur manifestando la propria perplessità su alcuni aspetti del sistema di centralizzazione degli acquisti gestito dalla Consip, ritiene infondate le critiche espresse dal collega Prataviera, ricordando che gli enti territoriali hanno in ogni caso la facoltà di derogare alle convenzioni in presenza di offerte economicamente più vantaggiose.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Ciprini 1.15 e Simonetti 1.23.
Roberto SIMONETTI (LNA) auspica l’approvazione del proprio emendamento 1.21, che propone l’applicazione della rivalutazione sulla base degli scaglioni introdotti dal Governo Letta, quale ulteriore segnale di attenzione per i pensionati.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Simonetti 1.21, Polverini 1.1, Airaudo 1.19, Placido 1.27, Tripiedi 1.16, Placido 1.22, Airaudo 1.10, Placido 1.11 e Airaudo 1.9.
Marialuisa GNECCHI (PD) accetta la riformulazione del proprio emendamento 1.17, proposta dalla relatrice.
La Commissione approva l’emendamento Gnecchi 1.17 (Nuova formulazione), risultando, pertanto, assorbiti gli emendamenti Simonetti 1.18 e 1.24. La Commissione respinge, quindi, l’emendamento Simonetti 1.20.
Claudio COMINARDI (M5S) chiede un chiarimento in merito all’emendamento Gnecchi 1.14, che dispone, ai fini dell’applicazione del meccanismo di rivalutazione, di tenere conto anche dell’importo degli assegni vitalizi derivanti da uffici elettivi.
Marialuisa GNECCHI (PD) 448 del 1998. precisa che l’emendamento a propria firma intende assicurare la riconduzione a regime dei vitalizi nell’importo considerato ai fini dell’applicazione del meccanismo di rivalutazione delle pensioni di cui all’articolo 34 della legge n.
La Commissione approva l’emendamento Gnecchi 1.14. Risulta, pertanto, precluso l’emendamento Polverini 1.28.
Claudio COMINARDI (M5S) illustra l’emendamento Tripiedi 1.32, che prevede la rinuncia volontaria al rimborso degli arretrati, con finalità redistributive a favore dei percettori delle pensioni minime.
La Commissione respinge l’emendamento Tripiedi 1.32.
Claudio COMINARDI (M5S) 201. illustra l’emendamento Lombardi 1.29, che prevede la rinuncia volontaria al rimborso degli arretrati, per finanziare interventi a favore dei lavoratori colpiti dalle misure di riforma del sistema pensionistico previste dall’articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n.
La Commissione respinge l’emendamento Lombardi 1.29.
Claudio COMINARDI (M5S) sottolinea le finalità solidaristiche alla base anche dell’emendamento Chimienti 1.31, che prevede la devoluzione delle maggiori risorse derivanti dalla rinuncia ai rimborsi all’attuazione della cosiddetta «Opzione donna». Chiede, pertanto, di riconsiderare i pareri espressi sulla proposta emendativa.
Anna GIACOBBE (PD), relatrice70 del 2015. Rileva, infatti, che la devoluzione volontaria della rivalutazione renderebbe impossibile l’applicazione delle future perequazioni alle somme devolute. , motivando il parere contrario da lei espresso, precisa che l’approvazione degli emendamenti Tripiedi 1.32, Lombardi 1.29 e Chimienti 1.31 comporterebbe l’attribuzione alla perequazione di una natura diversa rispetto alla parte restante del trattamento pensionistico, in contrasto anche con la ricostruzione operata dalla sentenza della Corte costituzionale n.
La Commissione respinge l’emendamento Chimienti 1.31.
Cinzia Maria FONTANA (PD) sottoscrive l’articolo aggiuntivo Burtone 1.01 e lo ritira.
La Commissione respinge l’emendamento Airaudo 2.3.
Cinzia Maria FONTANA (PD) sottoscrive l’emendamento Burtone 2.5 e lo ritira.
La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Airaudo 3.1 e 4.4.
Antonio PLACIDO (SEL) dichiara di accettare la nuova formulazione dell’emendamento Airaudo 4.3, di cui è firmatario, proposta dalla relatrice (vedi allegato 4).
La Commissione approva gli identici emendamenti Gnecchi 4.1 e Airaudo 4.3 (Nuova formulazione).
Marialuisa GNECCHI (PD) dichiara di accettare la riformulazione del proprio emendamento 4.2, proposta dalla rappresentante del Governo.
La Commissione approva l’emendamento Gnecchi 4.2 (Nuova formulazione).
Cesare DAMIANO, presidente, essendosi concluso l’esame delle proposte emendative riferite agli articoli da 1 a 4 del decreto-legge, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento alla seduta convocata per la giornata di domani.
La seduta termina alle 15.
SEDE REFERENTE
Martedì 16 giugno 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 11.40.
DL 65/2015: Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR (C. 3134 Governo).
443). 70 del 2015 (Doc. VII, n. Sentenza della Corte costituzionale n.
(Seguito dell’esame congiunto e rinvio).
70 del 2015, rinviato, da ultimo, nella seduta dell’11 giugno 2015. La Commissione prosegue l’esame congiunto del disegno di legge C. 3134 e della sentenza della Corte costituzionale n.
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che sono state presentate sessantatré proposte emendative riferite al testo del decreto-legge.
Quanto all’ammissibilità di tali proposte emendative, ricorda che, ai sensi del comma 7 dell’articolo 96- bis del Regolamento, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all’esame della Camera. Tale criterio risulta più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall’articolo 89 del medesimo Regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all’oggetto del provvedimento.
Ricorda, inoltre, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull’istruttoria legislativa precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative, la materia deve essere valutata con riferimento «ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall’intervento normativo».
32 del 2014 la Corte costituzionale, nel dichiarare l’illegittimità costituzionale degli articoli 4- 22 del 2012 e di alcuni richiami del Presidente della Repubblica nel corso sia della precedente sia di questa legislatura. In particolare, nella sentenza n. 32 del 2014 e n. Sottolinea che la necessità di rispettare rigorosamente tali criteri si impone ancor più a seguito delle sentenze della Corte costituzionale n. bis 272 del 2005, in materia di disciplina penale dei delitti riguardati le droghe, ha evidenziato come «ogni ulteriore disposizione introdotta in sede di conversione di un decreto-legge deve essere strettamente collegata ad uno dei contenuti già disciplinati dallo stesso decreto-legge ovvero alla e 4-vicies ter del decreto-legge n. ratio dominante del provvedimento originario considerato nel suo complesso», determinandosi, in caso contrario, un vizio di procedura relativo alla legge di conversione, sanzionabile con la dichiarazione di illegittimità costituzionale delle norme introdotte, ai sensi dell’articolo 77, secondo comma, della Costituzione.
22 del 2012 la Corte, nel dichiarare l’illegittimità costituzionale del comma 2- Ricorda che nella precedente sentenza n.quater 225 del 2010, in materia di proroga di termini, introdotto nel corso dell’esame parlamentare del disegno di legge di conversione, ha sottolineato come «l’innesto nell’ dell’articolo 2 del decreto-legge n.iter 355 del 2010), ma per l’uso improprio, da parte del Parlamento, di un potere che la Costituzione gli attribuisce, con speciali modalità di procedura, allo scopo tipico di convertire, o no, in legge un decreto-legge». di conversione dell’ordinaria funzione legislativa possa certamente essere effettuato, per ragioni di economia procedimentale, a patto di non spezzare il legame essenziale tra decretazione d’urgenza e potere di conversione». La Corte ha quindi precisato che «se tale legame viene interrotto, la violazione dell’articolo 77, secondo comma, della Costituzione, non deriva dalla mancanza dei presupposti di necessità e urgenza per le norme eterogenee aggiunte, che, proprio per essere estranee e inserite successivamente, non possono collegarsi a tali condizioni preliminari (sentenza n. 225 del 2010. Il 23 febbraio 2012 il Presidente della Repubblica ha altresì inviato un’ulteriore lettera ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio dei ministri, in cui ha sottolineato «la necessità di attenersi, nel valutare l’ammissibilità degli emendamenti riferiti ai decreti-legge, a criteri di stretta attinenza, al fine di non esporre disposizioni a rischio di annullamento da parte della Corte costituzionale per ragioni esclusivamente procedimentali». Ricordo, altresì, che il Presidente della Repubblica, in una missiva inviata ai Presidenti del 4, ed è stato ribadito nella lettera del 22 febbraio 2011, inviata dal Capo dello Stato ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio dei ministri nel corso del procedimento di conversione del decreto-legge n. Segnala, inoltre, che il principio della sostanziale omogeneità delle norme contenute nella legge di conversione di un decreto-legge è stato altresì richiamato nel messaggio del 29 marzo 2002, con il quale il Presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 74 della Costituzione, ha rinviato alle Camere il disegno di legge di conversione del decreto-legge 25 gennaio 2002, n. le Camere il 27 dicembre 2013, ha richiamato la necessità di verificare con il massimo rigore l’ammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge di conversione.
Ricorda, da ultimo, che la Giunta per il Regolamento, con proprio parere in data 26 giugno 2013, ha precisato che «ad eccezione dei disegni di legge che compongono la manovra economica e che rechino disposizioni incidenti su una pluralità di materie, le norme di copertura che intervengono su materie non strettamente attinenti a quelle oggetto di un decreto-legge sono da ritenersi normalmente inammissibili. In particolare, gli emendamenti contenenti norme di copertura finanziaria, anche a carattere compensativo, sono considerati ammissibili ove la clausola di copertura abbia carattere accessorio, strumentale e proporzionato rispetto alla norma principale cui si accompagna e non ecceda la sua funzione compensativa». Qualora, invece, «la parte di copertura rappresenti il contenuto prevalente dell’emendamento, essa sarà ritenuta ammissibile solo quando risulti strettamente attinente alle materie trattate dal decreto-legge».
Segnala, quindi, che in tale contesto, la presidenza è chiamata ad applicare rigorosamente le richiamate disposizioni regolamentari e quanto previsto dalla citata circolare del Presidente della Camera dei deputati del 1997.
Alla luce dei criteri dianzi esposti, fa presente che sono da considerarsi inammissibili le seguenti proposte emendative: 70 del 2015, modifica le disposizioni della legge di stabilità 2015, in materia di patronati; Polverini 1.30, che, in relazione al maggiore impegno richiesto a seguito della sentenza della Corte costituzionale n.
Dall’Osso 1.02, volto a introdurre un limite all’importo netto dei trattamenti pensionistici per il triennio 2015-2017, destinando i relativi risparmi a misure di perequazione dell’integrazione al trattamento minimo dell’INPS dell’assegno sociale e dei trattamenti di invalidità;
Rizzetto 1.03 e 1.04, che modificano le aliquote delle imposte sui redditi con riferimento rispettivamente ai soli redditi da pensione e al reddito complessivo;
Schullian 1.05, che consente ai lavoratori agricoli autonomi di versare i contributi previdenziali in misura corrispondente a fasce di reddito agrario superiori a quelle di appartenenza;
Baldassarre 1.06, volto a consentire il versamento volontario di contributi in favore di parenti di secondo grado;
Agostinelli 2.1 e Morassut 2.2, in quanto le disposizioni di copertura, relative alla riduzione dei rimborsi da corrispondere in relazione a lodi arbitrali che coinvolgano amministrazioni e società pubbliche, costituiscono il contenuto prevalente dell’emendamento, incidendo su una materia non strettamente attinente a quelle trattate dal decreto-legge;
Cominardi 2.01, volto a prevedere la cessazione dell’erogazione degli assegni vitalizi;
Pagano 2.02, che reca disposizioni in materia di benefici e incentivi per i lavoratori impegnati in attività socialmente utili;
Rizzetto 3.01, volto a consentire alle aziende con meno di 15 dipendenti di accedere su base volontaria ai benefici della cassa integrazione ordinaria;
Schullian 3.02, in materia di trattamento fiscale delle indennità di maternità delle coltivatrici dirette;
Bosco 6.2, volto ad escludere il mutamento della classificazione dei datori di lavoro ai fini previdenziali e assistenziali per effetto dell’apertura a privati del capitale di società partecipate da pubbliche amministrazioni;
Fauttilli 6.3, che incide sulla disciplina del sistema previdenziale forense;
252 del 1974, in materia di regolarizzazione della posizione assicurativa dei dipendenti dei partiti politici, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di tutela e rappresentanza della cooperazione; Rizzetto 7.01, volto ad abrogare la legge n.
Schullian 7.02, che consente ai datori di lavoro di assumere nelle zone montane, senza oneri previdenziali, coltivatori diretti con rapporti di lavoro intermittente, ponendo in capo a questi ultimi il raddoppio della quota dovuta dai datori di lavoro al fondo pensionistico complementare;
Gebhard 7.03, volto a consentire la fruizione dei congedi retribuiti per l’assistenza di familiari con grave handicap anche ai conviventi more uxorio e, in assenza di altri titolari, ai parenti e agli affini entro il terzo grado, nonché a prevedere un analogo congedo per lavoratori valutati temporaneamente con handicap grave.
Avverte che il termine per la presentazione di eventuali richieste di riesame in ordine alle valutazioni di ammissibilità è fissato alle ore 17 della giornata odierna.
Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame congiunto alla seduta convocata per la giornata di domani.
La seduta termina alle 11.50.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 16 giugno 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 11.50.
Legge di delegazione europea 2014.
(C. 3123 Governo, approvato dal Senato).
(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito dell’esame e conclusione – Relazione favorevole con osservazione).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 giugno 2015.
Cesare DAMIANO, presidente, dopo avere segnalato che non stati presentati emendamenti riferiti alle parti di competenza del disegno di legge, comunica che la relatrice, in esito al dibattito svolto nelle precedenti sedute, ha presentato una proposta di relazione con una osservazione.
Elisa SIMONI, relatrice, nell’illustrare la propria proposta di relazione, ricorda come nella relazione introduttiva si fosse segnalata la soppressione da parte del Senato, per problemi relativi alla compatibilità finanziaria, dell’articolo 10 del disegno di legge presentato dal Governo, che prevedeva criteri per il recepimento della direttiva 2013/59/Euratom, in materia di protezione contro i pericoli derivanti dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti. Tenuto conto anche dell’impegno del Governo a individuare, nel prossimo disegno di legge di delegazione europea 2015, soluzioni coerenti con i profili di compatibilità finanziaria posti dal recepimento della direttiva 2013/59/Euratom, propone pertanto di riferire favorevolmente sul disegno di legge, invitando la Commissione di merito a valutare l’opportunità di reintrodurre già nel corso dell’esame di questo provvedimento, compatibilmente con l’esigenza di garantire una sua celere approvazione, principi e criteri direttivi specifici per il recepimento della direttiva 2013/59/Euratom, analoghi a quelli contenuti nell’articolo 10 del disegno di legge presentato dal Governo.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione della relatrice, deliberando altresì di nominare la deputata Simoni quale relatrice presso la XIV Commissione.
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea relativa all’anno 2014.
3). (Doc. LXXXVII, n.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame della relazione, rinviato, da ultimo, nella seduta del 10 giugno 2015.
Elisa SIMONI, relatrice, fa presente di aver predisposto una proposta di parere favorevole sulla relazione, che illustra brevemente.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
La seduta termina alle 11.55.