Confcommercio compie 80 anni e l’assemblea annuale del 2025, in corso a Roma, coincide proprio con questo anniversario. Un’occasione ancora più importante per tirare le somme sullo stato dell’economia italiana, ben tratteggiato dal presidente Carlo Sangalli nel corso del suo intervento.
Innanzitutto sui temi del fisco: giù le tasse su chi crea ricchezza, benessere e buona occupazione. Sul versante fiscale, infatti, secondo Sangalli, “occorrono politiche che aiutino l`adempimento, il contrasto e il recupero di evasione ed elusione, nonché un`equilibrata tassazione dell`economia digitale. Tutto questo sarà in grado di sostenere la stessa riforma dell`Irpef. C`è la necessità, infatti, di ridurre le tasse su chi crea ricchezza, benessere e buona occupazione”. Per il presidente di Confcommercio “c`è la necessità di rendere strutturali la maggiorazione del costo del lavoro ai fini Irpef ed Ires, nonché la cosiddetta ‘Ires premiale’ per le imprese che investono in innovazione e creano nuova occupazione”. Un analogo meccanismo “andrebbe previsto ai fini Irpef per gli imprenditori individuali e le società di persone. Bisogna, poi, avanzare nel processo di superamento dell`Irap”, ha concluso.
Sul fronte lavoro, invece, l’appello è ad incentivare l’ingresso nel mercato di donne e giovani, che Sangalli definisce “la parte migliore e più innovativa della nostra forza lavoro”. Un’azione che si rende “necessaria e urgente, sia per l`economia reale che per la democrazia sostanziale”, poiché “il contributo giovanile e femminile al Pil permetterebbe di contrastare le tante fragilità che l`Italia sconta quando si parla di crescita”.
A tal proposito, l’indagine Confcommercio-Censis presentata in occasione dell’assemblea rileva che se i dati recenti parlano di livelli record, resta difficile reperire manodopera qualificata nel terziario di mercato. Secondo la stime dell`Ufficio Studi, infatti, nel 2025 i settori del commercio, della ristorazione e dell`alloggio non riusciranno a trovare circa 260mila lavoratori. Il dato risulta in crescita rispetto al 2024 (+4%) e rappresenta una vera e propria emergenza perché rischia di frenare la crescita economica dei settori considerati e del prodotto lordo dell`intero sistema economico italiano. Tra le figure professionali più difficili da reperire in questi settori: commessi professionali, macellai, gastronomi, camerieri di sala, barman, cuochi/pizzaioli, gelatai, camerieri, addetti alla pulizia e al riassetto delle camere.
Inevitabile il passaggio sui dazi, che secondo il presidente di Confcommercio rendono il mondo un posto “peggiore”. Anzi, sono un “danno”, perché la politica dei dazi mina la fiducia reciproca” e senza fiducia “si apre una de-globalizzazione costosa per tutti: riduce l`efficienza degli scambi, riduce il reddito globale, renderà ancora più massiccia la stessa pressione migratoria”. E, dunque, “restiamo molto preoccupati per i nostri settori rispetto al tema dei dazi”.
Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, tuttavia, i fondamentali dell`economia italiana sono buoni, almeno nel breve periodo. In assenza di nuovi shock su dazi o energia, la crescita del Pil sarà pari a +0,8% nel 2025 e +0,9% nel 2026. Sembra possibile ancora raggiungere – spiega l’Ufficio Studi – l`obiettivo di crescita dei consumi reali pari all`1% nel 2025 e nel 2026. Nel giro dei prossimi 12 mesi “dovremmo avvicinarci sensibilmente ai livelli massimi di consumo pro capite, in termini reali, del 2007”.
I redditi reali sono crescenti, anche grazie ai rinnovi contrattuali che ancora non hanno dispiegato del tutto i loro effetti,: rispetto al 2023, +1,3% il reddito disponibile nel 2024. Inoltre il mercato del lavoro è ai massimi: a marzo-aprile 2025, gli occupati hanno toccato la cifra record di 24,2 milioni, oltre 2,1 milioni in più rispetto a gennaio 2021. Quasi 1,9 milioni (90% del totale) è la crescita nello stesso periodo dei dipendenti permanenti. Disoccupazione al minimo scesa da 2,5 milioni a 1,5 milioni. Nel 2025 nel terziario di mercato, tuttavia, non si troveranno 260mila lavoratori qualificati.
L’inflazione, poi, è sotto controllo, in assenza di shock avversi: a maggio 0% congiunturale, 1,7% tendenziale. A questi elementi va poi aggiunta la politica accomodante della Bce, che ha riportato il tasso di riferimento ai livelli di fine 2022.
In linea generale, invece, crescono incertezza e pessimismo riguardo al futuro. Nel maggio scorso il saldo ottimisti-pessimisti sulle prospettive a breve scende di oltre 5 punti rispetto a dodici mesi prima e di quasi 17 rispetto a ventiquattro mesi prima. Sono numeri che “destano preoccupazione, soprattutto se guardiamo in orizzonte lungo”, afferma l’Ufficio Studi.
Le indicazioni che emergono evidenziano una contraddizione tra percezione e realtà. Innanzitutto, tra le famiglie italiane prevalgono le preoccupazioni attuali legate alla salute (24,9%) – tema che ha a che fare con il deterioramento, reale o percepito, dei servizi sanitari – e alla sfera economica, con la paura di non disporre di adeguate risorse (23,9%). Questo secondo elemento rende ancora più centrale “la questione del risparmio e del potere di acquisto di cui si dispone o, meglio, che si pensa, si percepisce di possedere”.
Passando dalle preoccupazioni alle speranze, per il futuro l`aspirazione più condivisa è riuscire a mantenere il tenore di vita (35,3%). A distanza tutto il resto, anche per le aspirazioni più nobili, ad esempio tra i 18-34enni avere un figlio raccoglie poco più dell`11% dei consensi.
Anche la premier Giorgia Meloni si unisce all’assemblea, seppur in videomessaggio. “Oggi non celebriamo solo i primi ottant`anni di storia di Confcommercio, ma anche ottant`anni di storia nazionale, perché Confcommercio ha vissuto le profonde trasformazioni della società italiana e ha accompagnato l`Italia sia negli anni del boom economico del Dopoguerra sia nei momenti più complicati. E ha interpretato questo ruolo guardando sempre al futuro, riuscendo ad anticipare i cambiamenti e a trasformare le crisi in opportunità”.
E al manifestare la sua fiducia nell’appoggio della Confederazione all’operato del governo, Sangalli risponde: “Puoi contare così tanto su di noi che ho provveduto a mandare a Palazzo Chigi la tessera di Confcommercio”.